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L’ONA ricorre in Cassazione per il processo Eternit Bis

Appello dell’Avv. Ezio Bonanni al Capo dello Stato

L’Avv. Ezio Bonanni, intervistato in data 30.11.2016, nel corso di Sky Tg24, ha preannunciato il ricorso in Cassazione dell’Associazione ONA costituita parte civile, e delle famiglie delle vittime che egli rappresenta direttamente, per le decisioni assunte dal GUP del Tribunale di Torino, che ha derubricato l’imputazione di omicidio volontario in omicidio colposo.

L’Avv. Ezio Bonanni ha chiesto che anche le istituzioni non dimentichino le vittime. Il Premier Renzi aveva assunto degli impegni. Il Capo dello Stato è il garante della Costituzione, oltre che essere Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Allora com’è possibile che ci sia stato un ritardo dell’inizio delle indagini; com’è possibile che il reato di omicidio non sia stato contestato nel primo processo Eternit; com’è possibile che se il dolo è stato confermato dalla Corte Cassazione nella sentenza del primo processo eternit (tanto che l’imputato era stato assolto solo per prescrizione, che presuppone che il reato c’è, ma è venuto meno solo per il decorso del tempo); ed ora si giunge ad afferma che invece il rinvio a giudizio è solo per il reato di omicidio colposo?

Questi ed altri interrogativi meritano l’attenzione del Capo dello Stato.

Questa l’intervista dell’Avv. Ezio Bonanni.


 

“A(z)ZERO Amianto”

Venerdì 4 novembre – ore 15.00

Piazza della Repubblica 8 - Avezzano 

 

L’Osservatorio Nazionale Amianto, in seguito al sostegno dell’On.le Antonio Boccuzzi, componente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ha riacceso i riflettori sulla problematica amianto e in particolare per quanto riguarda la Regione Abruzzo, tra le più martoriate dalla fibra killer. L’iniziativa parlamentare dell’On.le Antonio Boccuzzi e della Senatrice Stefania Pezzopane ha permesso di ottenere una risoluzione che tende ad evitare che ai lavoratori dell’amianto malati di patologie asbesto correlate, dipendenti dello stabilimento S.V.O.A. SpA (oggi FOX Petroli) e dello stabilimento della SOMI Impianti in Vasto, vengano chiesti indietro dall’INPS i ratei di pensione che l’ente ha erogato dopo l’accoglimento della domanda amministrativa di pensione. “Non possiamo tollerare il modo di agire dell’INPS che con atto amministrativo ha prima erogato la pensione con la rivalutazione per benefici amianto e poi ha ricorso in Cassazione e ottenuto l’annullamento della sentenza della Corte di Appello di L’Aquila che riconosceva il diritto, e quindi ha poi chiesto indietro i ratei che prima aveva spontaneamente erogato. Si ringrazia quindi tutta la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati che, avendone ricevuto notizia dall’On.le Antonio Boccuzzi, ha disposto le opportune iniziative legislative per interdire siffatti comportamenti” dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Inoltre, recuperare i territori compromessi dall'inquinamento da amianto e dagli altri veleni cancerogeni, attraverso un processo di “risorgimento” che parta da una strategia progettuale complessiva. Il concetto di “bonifica” non può essere ancorato a vecchi schemi, e sostenuto con ordinarie e straordinarie linee di finanziamento: è necessario mettere in campo un complesso di iniziative in grado di far convergere più progetti e più fonti di finanziamenti. L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso i suoi dipartimenti tecnici e territoriali, tende la mano a tutte le pubbliche amministrazioni, e quindi anche a quelle dell’aquilano, per rendere ogni supporto necessario a poter utilizzare questi strumenti finanziari. Su questa tematica è stato organizzato dall’Osservatorio Nazionale Amianto, con il patrocinio del Consiglio regionale Abruzzo e del Comune di Avezzano, un convegno dal titolo“Progetto A(z)ZERO Amianto” il giorno 4 novembre 2016 ad Avezzano, in piazza della Repubblica 8, a partire dalle ore 15.  Il convegno, incentrato sull'area della Marsica con i suoi 37 comuni e  134mila abitanti, ospiterà gli interventi di importanti personalità del mondo politico nazionale e della Regione Abruzzo oltre ad eminenti scienziati e ricercatori del campo delle malattie asbesto correlate. Tra loro anche il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, il presidente Commissione Ambiente Regione Abruzzo, Pierpaolo Petrucci, il direttore Regione Abruzzo Inail, Nicola Negri. “Siamo convinti che la bonifica dall'amianto, anche in presenza di altri veleni e di sottosviluppo, si otterrà per default dall’attuazione di progetti complessi di rinascita territoriale”, dicono gli organizzatori. L’ONA si fa promotore attivo di questa indispensabile coagulazione di forze positive del mondo politico, accademico, delle professioni, delle imprese, delle aggregazioni civili per avviare processi virtuosi di raccolta di idee e di disponibilità per un impegno vivo e volenteroso.  Nell'accordo di partenariato Italia-UE per la programmazione dei fondi 2014-2020 è prevista la possibilità di smaltire l'amianto e ristrutturare il patrimonio edilizio, anche con finalità di risparmio energetico. Il disco verde è arrivato dalla Commissione Europea che ha aperto all'uso dei Fondi strutturali e d'investimento europei, in gestione concorrente, per sostenere la rimozione di amianto dagli edifici “purché  sussistano evidenti legami con le priorità di investimento elencate nei programmi nazionali o regionali”.  spiega la commissaria UE alle Politiche regionali Corina Cre.  L'Europa tende una mano a Comuni e Regioni, affinché possano sfruttare questa possibilità che finora era stata esplorata solo in minima parte.  Infatti, nonostante sia stato concesso all'Italia di prevedere la rimozione dell'amianto tramite bandi appositi nei diversi Programmi Operativi a valere sul FESR, sono ancora pochissimi i Comuni in cui la mappatura degli edifici con amianto è stata completata. Un uso intelligente ed eco-sostenibile dei fondi è un mezzo per arginare i rischi legati alla salute, ma anche per favorire la crescita occupazionale e ridurre il consumo di suolo. È un'occasione d'oro per Comuni e Regioni: i fondi europei possono essere usati per bonificare l'amianto dagli edifici pubblici.

Interverranno in qualità di relatori

Ezio Bonanni, avvocato e Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto; Giovanni Di Pangrazio, sindaco di Avezzano e vice presidente Anci Abruzzo; Roberto Verdecchia, assessore Ambiente Comune di Avezzano; Nicola Negri, direttore Regione Abruzzo Inail; Maria Olimpia Morgante, sindaco comune di Scurcola Marsicana; Giorgio Loru, Coordinatore Ona Abruzzo; Massimo Lombardo, componente comitato scientifico Ona Abruzzo; Pierpaolo Petrucci, presidente Commissione Ambiente Regione Abruzzo – Lo Sportello Amianto Abruzzo; Lorenzo Berardinetti, presidente Commissione Agricoltura, Sviluppo economico, Attività produttive Regione Abruzzo; Bartolomeo Pepe, senatore e membro commissione Ecomafie Senato; Stefania Pezzopane, senatrice presidente commissione Lavoro Senato; Guido Liris, situazione amianto dal punto di vista della Asl; Francesco Di Paolo, coordinatore ricostruzione post terremoto comuni del cratere; Massimo Luciani, direttore Anci Abruzzo.


Amianto nelle case Aler di Milano

 

Il gup rigetta l'archiviazione e predispone nuove indagini

 

Nuove azioni giudiziarie di risarcimento dei danni subiti dagli inquilini.

 

Via a nuove indagini sulla presenza di amianto nelle case popolari Aler di Milano: il gup Ottone De Marchi, ha rigettato la richiesta di archiviazione avanzata dal pm lo scorso 8 aprile e ha ordinato nuovi approfondimenti sul caso sollevato dall'Osservatorio Nazionale Amianto in  merito allo stabile di via Rimini a Milano.

La vicenda processuale ha origine dalla denuncia del signor R.M., difeso dall'avvocato Ezio Bonanni, presentata presso la Procura della Repubblica di Milano, per ottenere giustizia per la morte della madre in seguito a mesotelioma pleurico per via di esposizione ad amianto presente all’interno dell’immobile che la vittima aveva assunto in locazione e successivamente acquistato dall’ALER.

L'edificio in questione, di via Rimini 29, faceva parte di un complesso di edifici popolari costruiti dalla società Aler, ed oggetto di bonifica in base ad un piano disposto dal comune di Milano. Secondo l'Ona l'opera di bonifica, tuttavia, non era avvenuta nel rispetto delle norme necessarie per tutelare la salute dei cittadini: gli inquilini, infatti, non erano stati informati dei rischi connessi alle operazioni di rimozione e del fatto che le fibre fossero cancerogene, pertanto non avevano provveduto ad allontanarsi dall'abitazione.

Il decesso della mamma del signor R.M. Non sarebbe stato l'unico caso tra gli inquilini del complesso di case Aler.

Lo scorso 21 ottobre il pm aveva richiesto l'archiviazione del caso, ritenendo la notizia infondata. L'avvocato Ezio Bonanni aveva presentato atto di opposizione, integrando la memoria difensiva, ritenendo che le indagini del pubblico ministero si fossero incentrate sull'attività lavorativa della signora deceduta e non sulla presenza di amianto nel palazzo di via Rimini in cui ha vissuto per oltre quarant'anni.

Ora, il provvedimento del gup, firmato il 4 novembre, segna una vittoria per l'Ona, ritenendo “necessario che il pm approfondisca gli accadimenti oggetto di querela al fine di chiarirne l'esatta dinamica e, in particolare, predisponga accertamenti di natura tecnica anche mediante l'apporto di consulenti allo scopo di appurare l'effettiva presenza di amianto nello stabile, l'effettivo svolgimento di una bonifica dell'edificio, le modalità e la società responsabile dei lavori, il rispetto o meno nello svolgimento dei lavori di bonifica delle norme predisposte a tutela della salute degli abitanti, la presenza di una eventuale disgregazione della lastre di eternit, l'esistenza di un nesso causale tra la presenza abitativa della signora nell'appartamento e la malattia, con particolare riferimento ai tempi di latenza”, si legge nel provvedimento.

“E’ un accoglimento su tutta la linea, nei termini dell’opposizione che ho formulato, sulla base della non completezza delle indagini preliminari, e che potranno fare piena luce sul rischio amianto in relazione all’utilizzo dei materiali che lo contenevano, nel patrimonio delle case popolari di Milano e della Lombardia, e al tempo stesso permetterà di ottenere giustizia alle vittime, con il risarcimento dei danni, anche per i familiari”, aggiunge l’Avv. Ezio Bonanni, che è anche legale dei familiari della vittima, e che preannuncia altre azioni giudiziarie anche in favore di tutti gli altri inquilini, che ingiustificatamente sono stati esposti ad amianto, i cui materiali erano stati utilizzati nella costruzione dei diversi edifici.

 

Vertenza Amianto Case Popolari Milano, coordinatore il Sig. Marchitto Roberto, può essere contattato telefonicamente al n. 348/0045413, e con e-mail agli indirizzi: robertoedo71@gmail.com e osservatorioamianto@gmail.com

 

Vertenza Amianto Case Popolari di Torino, coordinatore il Sig. Augeri Primo, può essere contattato telefonicamente al n. 328/3449881 e con e-mail agli indirizzi: info@domusi.it e osservatorioamianto@gmail.com

 

Vertenza Nazionale Amianto Case Popolari: per segnalazioni e richiesta consulenza e assistenza, si può inoltrare e-mail all’indirizzo: osservatorioamianto@gmail.com


Protocollo d’intesa Ona-Federazione Intesa Funzione Pubblica

Parte vertenza per i lavoratori pubblici adibiti ad attività “insalubri” ed esposti a polveri

 

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha fissato una conferenza stampa congiunta con Confintesa per il prossimo 17 novembre alle ore 13.30 nella sede di quest’ultima in Roma in Via Vittorio Emanuele 326, per la sottoscrizione del protocollo d’intesa che prevede un’azione congiunta di tutela a favore dei lavoratori del pubblico impiego, tra cui anche i militari ed ex militari.

L’Osservatorio Nazionale Amianto e Federazione Intesa Funzione Pubblica annunceranno l’avvio di una vertenza a favore di tutti i lavoratori che hanno svolto attività di servizio “insalubri” ed esposti alle polveri, comprese quelle di amianto.

L’obiettivo è quello di ottenere una maggiorazione della posizione contributiva, il prepensionamento e la rivalutazione delle prestazioni, sulla base dell’articolo 25 del Dpr 1092/73.

La legge è dei primi anni Settanta, tuttavia solo nei tempi più recenti, per effetto dell’evoluzione giurisprudenziale, può trovare concreta attuazione.

Infatti, recenti sentenze raccolte dal Centro Studi dell’Osservatorio Nazionale Amianto, diretto dall’avvocato Ezio Bonanni, hanno interpretato automaticamente queste norme, rendendole applicabili anche a coloro che non avevano la qualifica di operaio, tra l’altro abolita nel riordino delle carriere del Pubblico Impiego.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, già da tempo impegnato in prima linea, nella rappresentanza, tutela e difesa di tutti i lavoratori, compresi quelli del Pubblico Impiego, esposti ad amianto, uranio impoverito e altre sostanze tossico nocive, ha ottenuto la disponibilità ad un affiancamento da parte di Federazione Intesa Funzione Pubblica, e ciò porterà a moltiplicare l’incisività sui territori.

Il presidente dell’Ona, l’avvocato Ezio Bonanni, nel corso della conferenza stampa fornirà tutti i dettagli legislativi.

Emergenza amianto a Taranto

Ona: “Chiederemo di aprire procedura di infrazione per l'Italia alla Corte Europea per i diritti dell'uomo”

 

“E' inammissibile che lo Stato continui a non affrontare quella che qui a Taranto è una vera emergenza, e cioè il gran numero di casi di tumore registrati e purtroppo di morti. Un olocausto, un carnaio. Una situazione, quella tarantina, che richiederebbe in primo luogo di smettere di inquinare con amianto e gli altri cancerogeni, altrimenti la strage continuerà anche nei prossimi anni, tenendo conto dei tempi di latenza. Gli esposti di oggi saranno i malati e purtroppo i morti di domani. Per coloro che sono stati già esposti è necessario uno screening sanitario sui lavoratori e sulla popolazione, in particolare per quelli del quartiere di Tamburi, costruendo un polo oncologico. Necessario inoltre risarcire lavoratori e cittadini”. Lo ha detto il presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, l'avvocato Ezio Bonanni, nel corso del seminario organizzato in collaborazione con l'Ordine degli Avvocati di Taranto, “Accertamento dell’esposizione ad amianto - responsabilità civile e penale - proposte di legge per la modifica normativa alle norme vigenti in materia di prescrizioni e decadenze per gli esposti all’amianto”.

“Poiché lo Stato non fa questo, l'Osservatorio Nazionale Amianto nei prossimi giorni presenterà ricorso per chiedere di aprire una procedura di infrazione alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo.

L'Ona, che già nel mese di ottobre, è stata impegnata in una maratona pugliese, ha ritenuto di rafforzare la sua presenza su un territorio che sta pagando un prezzo altissimo in termini di salute e inquinamento ambientale, con la costituzione di un Comitato Ona Taranto.

I morti per mesotelioma nella città di Taranto, tra il 2006 e il 2011, sono la metà di quelli censiti nell'intera Puglia dal Registro regionale. Centoventuno morti solo di mesotelioma, di cui 99 uomini e 22 donne. Tenendo conto che l'Italia ha una popolazione di circa 60 milioni di abitanti e che ogni anno vengono censiti 1.500 mesoteliomi, secondo i calcoli si dovrebbe rilevare un caso di mesotelioma ogni 40/50.000 abitanti.

A Taranto, che ha una popolazione di 200mila abitanti, dovrebbero quindi verificarsi 4/5 casi di mesotelioma l'anno. Mentre i numeri drammatici parlano di circa 20 casi, con un'incidenza, quindi cinque volte superiore all'attesa.


Amianto, processo Atm: rinvio a giudizio 

Fissata l’udienza al 13 gennaio 2017 

Ona: "Temiamo anche per altri lavoratori"

  

Andranno giudizio i direttori generali di Atm, la società dei trasporti pubblici milanesi, in carica fra il 1988 e il 2001, Elio Gambini e Roberto Massetti.

 

Il GUP, Dott.ssa Ilaria De Magistris, ha accolto le richieste del PM Dott. Maurizio Ascione e dei difensori di parte civile, tra i quali l’Avv. Ezio Bonanni, e ha disposto il rinvio a giudizio degli ex direttori generali dell'azienda di trasporti Atm, Elio Gambini e Roberto Massetti. L’accusa è quella di omicidio colposo e lesioni colpose gravi per la morte e le lesioni di alcuni dipendenti di ATM per patologie asbesto correlate. I due imputati, all’epoca dell’attività lavorativa dei deceduti e di coloro che hanno contratto patologie asbesto correlate, erano titolari delle posizioni di garanzia: in altre parole, avrebbero dovuto evitare quell’esposizione ad amianto che poi ha provocato patologie mortali e/o lesive. L'inizio del dibattimento è stato fissato innanzi il Tribunale Monocratico di Milano, XI° Sezione, per l’udienza del 13 gennaio 2017. L’ATM è stata già citata come responsabile civile, e quindi è chiamata a rispondere in solido con gli imputati di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali, patiti e patiendi, sofferti dalle costituite parti civili. Già prima dell’udienza dibattimentale, l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto si costituirà parte civile per coadiuvare la pubblica accusa e sostenere le ragioni delle vittime e dei loro famigliari.

«Sarebbe stato sufficiente utilizzare materiali sostitutivi, ovvero porre a conoscenza i dipendenti del rischio amianto e dotarli di maschere protettive e di altri presidi per evitare l’esposizione e quindi la lesione alla salute e le più tragiche conseguenze che si sono verificate e per le quali è necessario che si faccia luce. Purtroppo temiamo anche per altri lavoratori e quindi auspichiamo che venga istituito un servizio di sorveglianza sanitaria per tutti coloro che hanno svolto le stesse mansioni dei deceduti e negli stessi periodi» dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, che rappresenta alcuni familiari di vittime costituite parti civili, oltre ad essere il presidente dell’ONA.

Consultare il link.


Vittoria dell’ONA Onlus: Condanna per le Ferrovie dello Stato

Intanto l’Avv. Ezio Bonanni è negli Stati Uniti per dare voce alle vittime dell’amianto nella conferenza internazionale che si terrà presso l’Università del Vermont a partire dal prossimo 21 luglio.

La Corte d’Appello di Roma ha accolto le richieste dell’Avv. Ezio Bonanni e condanna le Ferrovie dello Stato al risarcimento dei danni sofferti da A.F. e dalla sua famiglia, per via dell’esposizione ad amianto che ha determinato la morte del lavoratore per mesotelioma. Le Ferrovie dello Stato erano giunte a negare anche l’evidenza, e non intendevano risarcire la vittima e i loro familiari, ora finalmente la sentenza della Corte d’Appello di Roma depositata proprio oggi rende loro giustizia, e condanna il datore di lavoro ad un importo superiore a 750mila euro (leggi l'articolo). Intanto l’impegno dell’ONA Onlus prosegue su tutto il territorio nazionale, mentre l’Avv. Ezio Bonanni è già negli Stati Uniti, per partecipare in qualità di relatore alla Conferenza Internazionale ASTM Johnson Conference on Asbestos, Almost Asbestos, and Asbestos Progeny: New Challenges   organizzata dalla ASTM, presso l’Università del Vermont, alla quale parteciperanno i maggiori esperti internazionali. L’Avv. Ezio Bonanni terrà la sua relazione “Asbestos, killer to defeat” (L’amianto, un killer da sconfiggere) il prossimo 25 luglio ed illustrerà i significativi risultati raggiunti in Italia ed in Europa, auspicando la creazione di una organizzazione internazionale, che possa in modo ancora più efficace combattere per la messa al bando dell’amianto in tutto il mondo. Gli impegni della delegazione dell’ONA Onlus proseguiranno in Canada, per la costituzione di una delegazione nella città di Toronto, al fine di costituire un punto di riferimento fondamentale per far emergere un centro nevralgico di attività della lobby dell’amianto, che estrae ed esporta il minerale nei paesi dell’America Latina ed in quelli in via di sviluppo. Il piano nazionale amianto verrà sottoposto all’attenzione dei rappresentanti istituzionali degli stati dei 5 continenti e non è escluso che possa essere adottato su più vasta scala, rispetto al territorio nazionale. L’attività dell’associazione prosegue anche nel periodo estivo. Il programma della conferenza internazionale che si terrà a Burlington può essere consultato proprio qui.

Amianto: una bomba nel nostro futuro

A METROPOLIS SU ROMAUNO

 

RIVEDI LA TRASMISSIONE

 

Mille tonnellate di materiale contenente amianto solo nel Lazio: sui nostri tetti, nelle nostre scuole, negli impianti industriali e nelle tubazioni che percorrono l'intero territorio. La cifra agghiacciante arriva dalle ultime stime aggiornate della Regione Lazio, a più di vent'anni dall’emanazione della legge che in Italia ha bandito ogni forma di produzione, importazione, esportazione e commercio di materiali contenenti la fibra killer. Una bomba ad orologeria che negli ultimi dieci anni ha causato quasi millequattrocento casi di mesotelioma solo nel Lazio: cifra destinata a crescere tra il 2015 e il 2018. A che punto siamo con la bonifica dei siti contaminati? Quale tutela hanno le vittime di esposizione all'amianto? E quali sono le cure più avanzate per combattere le malattie asbesto correlate?

Ne hanno discusso in studio il Dott. Maurizio Ascione, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, l'Avv. Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus, il Prof. Luciano Mutti, Presidente del Gruppo Italiano Mesotelioma e coordinatore del Dipartimento Ricerca e Cura del mesotelioma dell'ONA ONLUS, l'On.le Fabrizio Santori, Consigliere Regione Lazio, e componente del comitato tecnico scientifico dell'ONA Onlus.

E' intervenuto telefonicamente il Prof. Maurizio Nicolosi, Direttore del reparto di Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania, componente del comitato tecnico scientifico dell'ONA Onlus.

L'intera trasmissione, con tutti gli interventi dell'Avv. Ezio Bonanni, e degli altri ospiti e della giornalista Dott.ssa Valentina Renzopaoli, può essere visionata su Youtube.


L’amianto ancora osservato speciale in Umbria. L’ONA torna a chiedere l’estensione delle nuove misure del Governo Renzi a tutti i lavoratori esposti ad amianto per il loro prepensionamento e chiede l’istituzione di un tavolo tecnico presso il Ministero del lavoro

 

L’Osservatorio Nazionale sull’Amianto - ONA Onlus, prosegue la sua mobilitazione per ottenere verità e giustizia per le vittime dell’amianto in Umbria e il riconoscimento dei loro giusti diritti tra i quali quelli al prepensionamento per i lavoratori esposti e/o ammalati di patologie asbesto correlate. Già nel corso dell’assemblea pubblica che si è tenuta lo scorso 27.02.2016, presso Palazzo Spada, in Terni, l’Avv. Ezio Bonanni aveva nuovamente stigmatizzato l’operato del Governo Renzi che nell’introdurre nuove norme per facilitare il prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto, ha trascurato quelli dei siti umbri, tra i quali quelli del sito Thyssenkrupp di Terni, quella SGL Carbon di Narni, fino alle Grandi Officine Riparazioni - OGR - delle Ferrovie dello Stato in Foligno. Emblematica la vicenda del sito Thyssenkrupp per i cui lavoratori i benefici amianto sono stati riconosciuti, anche in sede giudiziaria, solo fino al 31.12.92, mentre invece nell’analogo sito di Torino il riconoscimento è avvenuto fino al 02.10.03 e così in tutte le altre acciaierie «Tutto ciò che sta avvenendo in Umbria  non può essere accettato, tanto più perché la classe confindustriale minaccia licenziamenti, e ciò è inaccettabile: i lavoratori dopo essere stati esposti ad amianto e ad altre sostanze tossico-nocive rischiano di tornare a casa malati e privi di stipendio, mentre avrebbero diritto da poter godere della meritata pensione dopo una vita di lavoro, di sacrifici, in esposizione ad amianto, e in virtù di una legge dello Stato, l’art. 13 co. 8 della L. 257/92, come è avvenuto per altri siti in Italia (recentemente il sito di Isochimica di Avellino per interessamento diretto del Premier Renzi). L’ONA non accetta queste discriminazioni. Il diritto ai benefici amianto non può essere una gentile concessione, frutto di una concezione del diritto come speciale concessione del feudatario. Invochiamo l’applicazione del principio di eguaglianza. La discriminazione di cui sono vittime i lavoratori umbri è inaccettabile e il beneficio amianto deve essere anche a loro riconosciuto fino al 02.10.03, anche perché è  un risarcimento per l’esposizione al minerale killer che è comunque dannosa per la salute umana, e anche chi non si ammala di tumore, comunque vive in media 7 anni in meno -  dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente di ONA ONLUS - è quindi necessario che una delegazione di lavoratori e familiari delle vittime venga ricevuto dal Ministro del lavoro Giuliano Poletti e dal Premier Matteo Renzi, come è avvenuto per i lavoratori dell’Isochimica di Avellino, e risolvere anche per i lavoratori del sito Thyssenkrupp di Terni, della SGL Carbon di Narni e per l’OGR di Foligno e per gli altri siti, la problematica legata al prepensionamento. L’ONA torna a chiedere che il Ministero del lavoro emetta atto di indirizzo diretto ad INAIL perché rilasci ai lavoratori le certificazioni di esposizione ad amianto fino al 02.10.03, utile al prepensionamento». Queste misure, richieste dall’ONA, riparerebbero all’ingiusta discriminazione subita dai lavoratori di questi siti, e soprattutto risolverebbero anche i problemi occupazionali, legati all’utilizzo dell’amianto e che rendono necessaria la ristrutturazione delle aziende con la definitiva bonifica. L’ONA chiede:

 

- Gli organi preposti al controllo delle condizioni di lavoro all’interno degli stabilimenti umbri, specialmente dopo le interrogazioni del consigliere regionale Dott. Andrea Liberati, capogruppo del Movimento 5 Stelle in regione Umbria, circa la presenza di amianto fino ai tempi più recenti, si sono attivati per le opportune verifiche?

 

- Le istituzioni competenti hanno avviato i controlli sanitari di tutti i lavoratori che sono stati professionalmente esposti ad amianto e che sono in pensione e hanno verificato che quelli ancora in attività lo siano a carico del datore di lavoro?

 

Il presidente nazionale dell’ONA, Avv. Ezio Bonanni, rilancia senza mezzi termini ed invita i cittadini ed i lavoratori, tutti e non solo quelli ast, a segnalare sul portale web Guardie Ambientali ONA, tutti i siti che presumibilmente contengano materiali in amianto ed altri cancerogeni e al portale REPAC i casi di patologie asbesto-correlate.

L’ONA ha censito circa 650 decessi per patologie asbesto correlate in Umbria negli ultimi 20 anni. La stima è stata formulata sulla base dell’incrocio delle segnalazioni all’associazione, con i dati delle ReNaM e parte dal presupposto che sono stati registrati fino alla fine del 2015 circa 150 decessi per mesotelioma  (i dati INAIL fermi al 2012 riportano 92 casi), e poiché i decessi per tumore al polmone da amianto sono circa il doppio, il bilancio arriva già a 450 decessi, e tenendo conto delle altre patologie neoplastiche (tumore alla laringe, faringe, allo stomaco, al colon, alle ovaie, etc.), e delle patologie fibrotiche (asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici) con le complicanze cardiocircolatorie,  si giunge alla stima prudenziale di 650 decessi. Negli ultimi anni, in Umbria, i casi di mesotelioma sono aumentati, con particolare riferimento ai lavoratori dell’OGR di Foligno, con alcuni decessi proprio negli ultimi mesi, e nuove diagnosi di mesotelioma e altre patologie asbesto correlate, che rendono non più procrastinabili gli interventi di bonifica dei materiali contenenti amianto.

Segui gli interventi della Conferenza del 27.02.2016 sul CANALE ONA.


Venti morti alla Olivetti, indagati De Benedetti e Passera. Tra le vittime anche il Sig. M.P., di Latina, che assistito dall’Avv. Ezio Bonanni si è visto riconoscere dalla Corte di Appello di Roma il diritto a percepire la rendita INAIL con una sentenza del 2012, ed ha chiesto giustizia all’Autorità Giudiziaria in sede penale.

 

Egli ha aderito fin dalla prima ora all’ONA ONLUS.

La Procura di Ivrea ora ha aperto un'inchiesta su venti morti sospette a causa dell'amianto negli stabilimenti Olivetti. Secondo quanto anticipato dal quotidiano 'La Stampa', tra gli indagati ci sono l'ex presidente Carlo De Benedetti e l'ex amministratore delegato Corrado Passera. Le ipotesi di reato sono di omicidio colposo e lesioni colpose plurime. Le indagini sono concentrate sui decessi di una ventina di lavoratori, avvenuti dopo la pensione, tra il 2008 e i primi mesi di quest'anno. Si tratta di soggetti che tra la fine degli anni settanta e il Novanta avevano lavorato in reparti contaminati da fibre di amianto e che successivamente si sono ammalati di mesotelioma pleurico.

 

“L’ONA si costituirà parte civile ove la Procura della Repubblica di Ivrea decidesse di chiedere il rinvio a giudizio – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni – Presidente dell’ONA ONLUS e legale di M.P. – Certo è che anche in questo settore l’amianto è stato di largo utilizzo, e molte delle malattie e dei decessi si potevano prevenire ed evitare”.


Lunedì 25 novembre 2013, si è tenuta presso il Senato della Repubblica una conferenza stampa in materia di amianto alla quale sono intervenuti, oltre all’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Nazionale dell’ONA Onlus, e a numerosi lavoratori esposti e vittime dell’amianto e loro familiari, il Sig. Franco Cucinieri, del coordinamento delle vittime dell’amianto di Vasto, che hanno deciso di aderire all’ONA Onlus, e ci sono stati numerosi interventi anche di parlamentari del Movimento 5 Stelle, tra i quali l’On.le Federico D’Incà, che ha riassunto il contenuto della sua proposta di legge, il Senatore Orellana, il Senatore Castaldi, e anche la Senatrice Serenella Fucksia.

 

L’Avv. Ezio Bonanni, in qualità di Presidente dell’ONA Onlus, ha rivolto un appello al Capo dello Stato, in qualità di comandante delle Forze Armate, affinché in tutti i siti e i mezzi militari l’amianto ancora presente sia rimosso, evitando così anche per i lavoratori delle forze armate l’esposizione all’amianto, riepilogando i dati relativi al numero delle malattie e dei decessi, circa 5.000 ogni anno solo in Italia, e invocando la decontaminazione anche delle scuole e degli altri edifici pubblici, oltre che degli altri luoghi di vita e di lavoro.

E’ intervenuta anche la Senatrice Serenella Fucksia, anch’essa del M5S, la quale tuttavia ha ritenuto di dissociarsi, rispetto alla richiesta di bonifica integrale dei luoghi di vita e di lavoro, invitando “a non fare allarmismo”, determinando quindi la necessità che l’Avv. Ezio Bonanni puntualizzasse alla Dott.ssa Sen. Fucksia quanto affermato dal Prof. Selikoff già nel 1978, sul rischio legato anche alle esposizioni a basse dosi (la c.d."trigger dose" - anche "straordinariamente piccola". Tale teoria viene precipuamente fondata sul noto lavoro di Selikoff "Asbestos and disease" del 1978, nel quale egli afferma testualmente “the trigger dose may be small, in some cases extraordinarily so” – Selikoff, Abestos and Disease, Accademy Press 1978, Relationships – second criterion, p. 162), come peraltro riconosciuto anche dalla IARC (At present, it is not possible to assess whether there is a level of exposure in humans below which an increased risk of cancer would not occur” - cfr.Iarc Monographs On The Evaluation Of Carcinogenic Risks To Humans, Volume 14, Asbestos, Summary Of Data Reported And Evaluation, Asbestos, Last Updated: 26 March 1998).

La conferenza è stata seguita dai lavoratori e cittadini in tutta Italia attraverso il canale Youtube del Senato, e i lavoratori di Porto Marghera hanno ritenuto di invitare la Senatrice Fucksia a visitare i loro stabilimenti, nei quali l’amianto è ancora presente, seminando malattie e morte tra le maestranze, anche con decine di casi di asbestosi.

Il Prof. Giancarlo Ugazio, le cui ricerche sono state alla base dell’intervento dell’Avv. Ezio Bonanni presso il Senato, e che non sono condivise dalla Sen. Dott.ssa Fucksia, ha ritenuto di replicare con e-mail indirizzata all’associazione dal seguente tenore letterale:

 

“Caro Sig. Biasiotto, mi congratulo col suo intervento, che condivido. In premio di produzione le allego alcune informazioni tanto tristi quanto utili. Buon lavoro. Giancarlo Ugazio

IL SILENZIO: L'INDUSTRIA DELL'AMIANTO E LA RICERCA SUL CANCRO PROFESSIONALE INIZIALE - UNO STUDIO DI CASO

David E. Lilienfeld, MD, MPH, MS Engin

RIASSUNTO

Al fine di conoscere le attività aziendali riguardanti la identificazione dei cancerogeni occupazionali, all'inizio del secolo (1900), sono state esaminate le azioni di un settore produttivo, l'industria dell'amianto. Questa industria, in concerto con molti dei suoi assicuratori, sistematicamente ha sviluppato e poi occultato le informazioni sulla cancerogenicità dell'asbesto. Lo sviluppo delle avvertenze per gli esposti ad asbesto è stato ritardato. Come risultato, milioni di lavoratori furono esposti al cancerogeno e centinaia di migliaia morirono. Questi eventi sono stati collocati nell’ambito di simili attività in altri settori durante quel periodo.

Am J Public Health, 81, 791-800, 1991.

Se un bue colpisce con le corna qualcuno che poi muore, il bue dovrà essere ucciso, e la sua carne non potrà essere mangiata; però il padrone del bue non sarà responsabile.

Al contrario, se il bue ha dato indicazioni di incornare persone e il suo padrone era informato, ma il bue non è stato rinchiuso e poi ha ucciso qualcuno; il bue sarà ucciso e dovrà essere ucciso anche il suo padrone.

Esodo 22: 28-29”.

 

L’associazione ONA Onlus rispetta le diversità di posizioni scientifiche della Sen. Dott.ssa Serenella Fucksia, ed è per questo che ritiene opportuno che abbia la possibilità di confrontarsi scientificamente con il Prof. Giancarlo Ugazio, già Professore ordinario di Patologia Generale presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Torino, e con il Prof. Luciano Mutti, coordinatore del Dipartimento Ricerca e Cura del Mesotelioma dell’ONA Onlus.

 


A Gela come a Trieste, a Fasano come a Torino, passando per Roma e per Siena, una trama unitaria accomuna tutti i militari della Guardia di Finanza: la loro esposizione professionale a polveri e fibre di amianto e non solo perché sequestrano i siti contaminati e le discariche abusive, ma perché contengono amianto i materiali con cui sono state realizzate le loro caserme, le loro imbarcazioni, i loro elicotteri. L’Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus, grazie all’impegno costante dell’Avv. Ezio Bonanni, e di Antonio Dal Cin e di tutti i componenti l’associazione e il comitato “Settore esposti e vittime amianto appartenenti alla Guardia di Finanza ONA Onlus”, ha fatto venire alla luce questa drammatica realtà, ottenendo il risultato gigantesco della decontaminazione di molti dei siti, e l’emersione di tutta la problematica (per approfondimenti clicca qui).


Dati epidemiologici della Regione Liguria resi pubblici dall'associazione ONA Onlus nel corso della conferenza tenuta a Cairo Montenotte il giorno 23.12.2014.

 

Nel corso dell'incontro pubblico del giorno 23.12.2014 in Cairo Montenotte (SV) l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA Onlus , ha reso pubblici i dati epidemiologici sulle patologie asbesto correlate nella provincia di Savona e nella Liguria, in progressivo aumento.

Secondo i dati del Renam, la Liguria ha il 12 per cento dei casi di mesotelioma al fronte del 2,8 della popolazione nazionale. L'ONA Onlus rileva e rende pubblica l'indagine compiuta dai volontari dell'associazione da cui risulta che nel corso di questi ultimi anni rispetto ad una media di 150 casi, si è avuto un picco di circa 200 casi l'anno. Il mesotelioma costituisce la punta dell’iceberg, quell’evento sentinella del fenomeno epidemico per patologie asbesto correlate, tra le quali vanno annoverati, oltre ai tumori polmonari, anche gli altri tumori delle vie aeree e quelli del tratto gastro-intestinale, oltre alle patologie non tumorali, quali l' asbestosi. L'ONA Onlus, quindi, stima in circa 400 decessi l'anno l'incidenza del solo tumore al polmone, e aggiungendo tutte le altre patologie stima in 800 decessi l'anno le conseguenze dell'esposizione all'amianto in regione Liguria. L'Avv. Ezio Bonanni nel corso della conferenza come questa epidemia sia l'effetto dell’utilizzo di amianto nella cantieristica navale, nel naviglio della Marina Militare e in altri siti lavorativi, e negli edifici pubblici ed nei mezzi di trasporto, senza adozione delle precauzioni necessarie, che avrebbero permesso di ridurre l'esposizione e quindi l'epidemia. L'ONA Onlus torna a chiede alle istituzioni della Regione Liguria la consolidazione di un sistema di sorveglianza sanitaria più efficace e una maggiore attenzione alla bonifica, e al governo nazionale l'incremento delle somme per il fondo vittime amianto che chiede sia esteso anche ai familiari delle vittime che si sono ammalati per l'esposizione indiretta, e in favore delle vittime di esposizioni ambientali, e la celebrazione dei processi per la punizione dei colpevoli.


Approvato in Commissione Lavoro l’emendamento presentato dall’On. Antonio Boccuzzi in favore dei lavoratori che hanno contratto patologie asbesto correlate la cui origine professionale è stata riconosciuta dall’INAIL.

 

Era ed è una delle più pressanti richieste che l’ONA ha formulato nell’interesse dei lavoratori malati di patologie asbesto correlate contemplate nelle tabelle: ci si riferisce al mesotelioma, al tumore polmonare e all’asbestosi, patologie mortali per le quali, in alcuni casi, per pastoie burocratiche si moltiplicano i disagi per le vittime e per le famiglie.

L’On. Antonio Boccuzzi si è fatto portatore delle istanze dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto - ONA Onlus, e quindi ha presentato l’emendamento n. 4127-bis./XI/28. 02 che recita testualmente: “Tutti i lavoratori affetti da mesotelioma pleurico (c45.0), mesotelioma pericardico (c45.2), mesotelioma peritoneale (c45.1), mesotelioma della tunica vaginale del testicolo (c45.7), carcinoma polmonare (c34) e asbestosi (j61), riconosciute dall’INAIL di origine professionale, ovvero quale causa di servizio, hanno diritto ad essere collocati in pensione secondo le disposizioni di cui alla L. 222/84, in assenza di qualsiasi limite, di grado di inabilità e di anzianità anagrafica e contributiva, e con effetto immediato, e con quantificazione degli importi della prestazione, nella misura dell'80% della media delle retribuzioni percepite per attività di lavoro, con rivalutazione in base agli indici ISTAT”.  

In caso di approvazione della misura legislativa, tutti i lavoratori che ottenessero dall’INAIL il riconoscimento della patologia asbesto correlata potrebbero accedere al prepensionamento a prescindere dal grado di inabilità e quindi anche ove operazioni chirurgiche e chemioterapia dovessero in qualche modo portare, anche momentaneamente, alla regressione della patologia, evidentemente potrebbero accedere alla prestazione pensionistica senza correre il rischio di eventuali successive revoche, ovvero quello di dover continuare a lavorare pur con gravi patologie.

Questa misura legislativa si giustifica soprattutto alla luce della riforma Fornero, che ha elevato l’età pensionabile fino a farle sfiorare i 70 anni. È evidente che non sempre patologie come il mesotelioma, il tumore polmonare e l’asbestosi danno immediatamente un grado invalidante tale da dar diritto alla pensione INPS, anche se magari accompagnate da periodi di malattia. Proprio per evitare ogni ambiguità, nel caso di sussistenza di queste gravi malattie, tutte purtroppo ad esito mortale, tranne che in rari casi, è giusto che questi lavoratori siano posti in pensione di inabilità.

«Ringraziamo quindi l’On. Boccuzzi e ci auguriamo che il parere favorevole della Commissione Lavoro venga accompagnato dalla definitiva approvazione del Parlamento», dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto.

 

Amianto, ok in commissione all'emendamento Boccuzzi

Muore per amianto: è vittima del “terrorismo”. 

Lo Stato è colpevole

 

Condannato il Ministero della Difesa a pagare ad un ex marinaio i benefici previsti per le vittime della criminalità organizzata e del terrorismo 

 

Intanto l’On.le Luigi Di Maio accoglie la segnalazione dell’ONA 

ed interroga ancora il Ministro della Difesa

 

E' stato equiparato ad una vittima del terrorismo e della criminalità organizzata un militare della Marina Militare, Capitano di Vascello del Genio Navale, morto per mesotelioma pleurico, dopo 32 anni di servizio, e una lunga esposizione all'amianto. Non solo vittima del dovere, quindi, ma anche vittima di uno Stato che non ha saputo tutelarlo durante la sua carriera professionale al servizio del suo Paese, esponendolo a condizioni di vita e lavoro che hanno segnato il suo destino. Con una sentenza che farà giurisprudenza, il Tribunale di Cagliari ha condannato il Ministero della Difesa a pagare in favore di tutti i familiari del militare deceduto l’assegno vitalizio di 500 euro al mese, come previsto per le vittime del terrorismo; ovvero quasi il doppio rispetto all'importo che era già stato riconosciuto dal Ministero (pari a 258 euro circa) dovuto alle vittime del dovere. Il Capitano di Vascello del Genio Navale, Francesco Paolo Sorgente, è stato in servizio nella Marina Militare dal 12 marzo 1968 fino al 30 gennaio 2000, e nello svolgimento delle sue funzioni è stato professionalmente esposto a polveri e fibre di amianto che hanno determinato l’insorgenza del mesotelioma che ne ha provocato la morte il 25 gennaio 2009. La Marina Militare Italiana aveva già dovuto ammettere che il Capitano Sorgente è deceduto per via dell’amianto inalato in 32 anni di servizio e quindi lo aveva riconosciuto vittima del dovere, liquidando alla sua morte le prestazioni assistenziali in favore della vedova e dei figli.

L’avvocato Ezio Bonanni, difensore della vedova e dei familiari, aveva però sostenuto che dovessero essere invece riconosciute le prestazioni dovute alle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo. Infatti, il Capitano Sorgente risulta parte offesa anche nel procedimento penale pendente presso il Tribunale di Padova a carico di Alti Ufficiali imputati del reato di omicidio colposo. Processo nell'ambito del quale, i familiari sono costituiti parte civile e hanno ottenuto la citazione del Ministero della Difesa come responsabile civile. L’avvocato Ezio Bonanni ha quindi costituito in mora il Ministero della Difesa per ottenere l’integrale risarcimento dei danni, intraprendendo una ulteriore azione giudiziaria presso il Tribunale di Cagliari (luogo di residenza dei familiari del militare nel frattempo è deceduto) per ottenere la condanna del Ministero della Difesa all’erogazione delle maggiori prestazioni dovute per effetto dell’equiparazione alle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo. Con una sentenza del 22 giugno 2016, il Tribunale di Cagliari ha accolto il ricorso, condannando il Ministero della Difesa a pagare in favore di tutti i familiari del militare deceduto l’assegno vitalizio di 500 euro al mese. Secondo l’avvocato Ezio Bonanni, la morte del Capitano Sorgente dovuta a condotte che integrano il reato di omicidio colposo, in nulla differisce rispetto ai casi per i quali la vittima muore per via di azioni della criminalità organizzata e terroristiche. “Come qualificare infatti la condotta di uno Stato il quale in tempo di pace fa registrare al 2008 tra i soli militari 621 casi di morti per mesotelioma?”, dichiara il legale. “Le vittime dell’amianto, e in caso di decesso i loro famigiari, hanno diritto ad essere equiparate alle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo, oltre a essere vittime del dovere, proprio alla luce della contestazione di reato formulata dalla Procura della Repubblica di Padova (omicidio colposo). Infatti, non si capisce perché in tempo di pace possano considerarsi vittima del dovere i militari che si ammalano o perdono la vita (621 sono deceduti solo a causa del mesotelioma) unicamente perché è stato usato amianto senza alcuna precauzione e con la violazione delle regole di sicurezza”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni. “Per questo motivo auspichiamo che il Ministero istruisca al più presto le pratiche in giacenza e liquidi in favore di coloro che sono stati riconosciuti il miglior trattamento riservato alle vittime della criminalità organizzata e del terrorismo». 

Il Movimento 5 Stelle dà voce nelle istituzioni alle istanze dei lavoratori esposti e vittime dell’amianto e dei loro familiari sostenute dall’Associazione ONA Onlus e dall’Avv. Ezio Bonanni, che ha così commentato l’iniziativa del Movimento

 

“In qualità di Presidente dell’Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus non posso che ringraziare il M5S e Beppe Grillo e tutti i parlamentari per avere accolto la nostra richiesta di presentare degli emendamenti che tendessero ad inserire nella legge di stabilità delle norme capaci di salvaguardare quei lavoratori affetti da patologie asbesto correlate che debbono continuare a lavorare, anche a causa della Legge Fornero e coloro che, per non essere stati informati, non hanno depositato la domanda entro il 15.06.2005, e che pertanto, non rientrando nelle ipotesi di esclusione di cui all’art. 47, comma 6 bis, l. 326/03 e di cui all’art. 3, comma 132, l. 350/03, erano stati dichiarati decaduti dal diritto”.

 

L’azione dell’Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus proseguirà in modo energico per la tutela dei diritti delle vittime, e rivolge un serrato appello a tutti gli altri gruppi parlamentari affinchè l’iniziativa del M5S, che ha dato voce alle vittime dell’amianto recependo le indicazioni tecniche dell’Avv. Ezio Bonanni, possa non essere osteggiata dalle altre forze parlamentari, e queste richieste, con esborsi economici assai limitati, sono anche compatibili con i limiti della Finanza pubblica.

 

L’ONA Onlus si augura che le forze governative, fino ad ora sensibili agli interessi delle banche e della Confindustria, possa trovare anche il tempo di alleviare le sofferenze delle vittime dell’amianto.

 

EMENDAMENTO

 

A.C 1865

 

ART. 1

 

dopo il comma 324 aggiungere il seguente:

 

<<324- bis All’art. 47 della l. 326/03 sono aggiunti i seguenti commi:

 

6-sexies. I lavoratori affetti da patologie asbesto-correlate di origine professionale, qualora non abbiano ancora raggiunto i requisiti per la maturazione del diritto alla pensione, anche dopo la rivalutazione del periodo contributivo ai sensi dell’articolo 13, comma 7, legge 27 marzo 1992, n. 257, e successive modificazioni, possono comunque accedere al pensionamento anticipato, con il sistema contributivo, senza rinunciare alle altre provvidenze vigenti.

 

6-septies. Restano fermi i benefìci previsti dagli articoli 140 e seguenti del testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatorie contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni, e ogni altra disposizione vigente in favore dei lavoratori affetti da patologie asbestocorrelate. >>

 

BECHIS, D’INCA’, SIBILIA, 

NOTA

 

Il presente emendamento costituisce  un intervento  importante ed urgente riferito a circa 2000 lavoratori affetti da asbestosi ( esposizione amianto) e altre patologie asbesto correlate che devono continuare a lavorare nonostante la grave patologia contratta. Si richiede pertanto il pensionamento anticipato dei suddetti lavoratori, con il sistema contributivo. Per l’adozione della presente misura si prevede un esborso pari ad euro 20.000.000 annu

 

EMENDAMENTO

 

A.C 1865

 

ART. 1

 

 

Dopo il comma 325 aggiungere il seguente:

 

<<325. bis il comma 5 dell’art. 47 della l. 326/03 è sostituito dai seguenti:

 

«5. I lavoratori ex esposti all’amianto che intendano ottenere il riconoscimento dei benefici di cui al comma 1, in riferimento al comma 6-bis devono presentare domanda alla gestione previdenziale presso la quale sono iscritti, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. Per i lavoratori esposti, addetti alle bonifiche, all’escavazione ed all’estrazione di minerale, non è fissato alcun termine al fine di ottenere il riconoscimento dei benefici di cui al comma 1.»;

 

5-bis. Gli eredi dei lavoratori ex esposti all’amianto aventi diritto ai benefici contributivi, deceduti prima di poterne usufruire, possono presentare richiesta di rivalutazione contributiva presso gli uffici dell’Inps competenti territorialmente”

 

BECHIS D’INCA’ SIBILIA 

 

NOTA

 

Il presente  emendamento, è relativo ai lavoratori esposti all’amianto  che non hanno fatto in tempo a presentare  domanda di certificazione all’Inail di esposizione all’asbesto entro il 15.06.2005. Da stime si tratterebbe di circa  150.000 unità rispetto ai quali si richiede la riapertura dei termini di ammissione ai benefici. Per l’adozione della presente misura si prevede un esborso pari ad euro 750.000.000 in 5 anni.


Il problema dell'amianto nelle scuole, in particolare quelle fiorentine: questo il tema della conferenza dell'Osservatorio nazionale sull'amianto - ONA Onlus in programma in Palazzo Vecchio a Firenze il 10 aprile

 

Hanno presenziato l’Avv. Ezio Bonanni e l’On.le Alfonso Bonafede (Vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati), e sono state rese pubbliche le iniziative che l’ONA Onlus assumerà anche in via giudiziaria, oltre alla pubblicazione dei dati epidemiologici sui casi di patologie asbesto correlate che hanno colpito insegnati e personale non docente, per via dell’esposizione ad amianto. "In più di 2.400 scuole - afferma l'Ona Onlus - ci sono materiali che contengono amianto e che costituiscono una fonte di rischio per la salute di più di 350.000 alunni e di 50.000 dipendenti del Ministero dell’Istruzione, senza considerare gli altri edifici pubblici e alcune università. Indagini epidemiologiche hanno messo in luce decine di casi di mesotelioma e di altre patologie asbesto correlate tra ex docenti e personale non docente, che hanno portato l’Ona ad insistere affinché si avviino le bonifiche. È il caso della scuola 'Falcone' di Roma, come quella 'Da Vinci' di Firenze". "Vietato appendere chiodi, vietato graffiare le pareti, vietato chiudere violentemente porte e finestre, vietato persino correre nei corridoi e spostare banchi, sedie e cattedre: dai muri potrebbero fuoriuscire fibre di amianto'. E' questo l'elenco - rivela l'Ona Onlus - delle 'norme di comportamento' affisse in tutte le 16 classi dell'Istituto tecnico Leonardo da Vinci di Firenze, che hanno portato la coordinatrice del Comitato delle mamme degli alunni esposti ad amianto, Antonella Franchi, a presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze, che ha già avviato le indagini". Il procedimento è seguito con particolare attenzione, oltre che dall’Avv. Ezio Bonanni, anche dall’Avv. Saverio Rossi, che stanno già compiendo indagini difensive. "La prima denuncia sulla presenza del materiale cancerogeno all'interno del plesso scolastico - ricorda l'Ona Onlus - risale al 1997: all'epoca il sopralluogo e le analisi svolte dal Dipartimento provinciale dell'Arpat e recepite dalla Usl competente, in particolare sull'edificio del Biennio, appurarono che 'il manufatto, realizzato con pannelli di tipo sandwich, è costituito per le due parti esterne in fibro cemento con presenza di amianto crisotilo, per la parte interna in cartone amianto con presenza di amianto crisotilo'. In quell'occasione l'Arpat, che inviò anche un'informativa alla Procura della Repubblica di Firenze per inosservanza della norme in materia di prevenzione degli infortuni e igiene sul lavoro, indicò una direttiva chiara: demolire l'edificio e ricostruirlo. 'Ci preme osservare - si legge ancora nel documento dell'Arpat - che sebbene siano state predisposte misure atte a contenere il rischio amianto nell'edificio, indubbiamente tale attività risulta assai onerosa sia per le risorse da impiegare sia per il livello di attenzione necessario alla sorveglianza, oneri peraltro destinati a crescere nel corso degli anni. Si rende quindi opportuna la richiesta della sostituzione dell'immobile con un altro più adatto". "A distanza di 18 anni - sottolinea l'Ona Onlus - la struttura del Biennio, ancora oggi di proprietà di Palazzo Vecchio come tutto il gigantesco complesso, è ancora lì, con il suo scheletro di amianto, invisibile e pauroso come un fantasma. Nel frattempo, alcune opere di bonifica sono state fatte: il Comune è intervenuto, l'ultima volta l'anno scorso, per rimuovere il tetto e il controsoffitto, come spiegato dalla vicesindaca Cristina Giachi durante il Consiglio comunale dello scorso 23 febbraio". Ciò non è sufficiente - afferma l'avvocato Ezio Bonanni, presidente Ona Onlus e che con l’avvocato Saverio Rossi assiste la Franchi nel procedimento giudiziario -, perché è necessario che ci sia la bonifica a che si accertino le eventuali responsabilità. L’Ona Onlus chiederà che si istituiscano controlli sanitari su tutti coloro i quali hanno frequentato l’istituto Leonardo Da Vinci e gli altri contaminati".

 

L'ONA mette a disposizione  il link 

Affari italiani 1

Affari italiani 2

delle immagini (pubblicate in esclusiva da AFFARITALIANI.IT) che documenterebbero come alcuni operai per diverse ore hanno maneggiato e tagliato con il flessibile il materiale cancerogeno, mentre insegnanti e studenti facevano lezioni nelle classi.


Richiesta dell’ONA al Ministro della Salute e del Lavoro e Politiche Sociali per la creazione della “linea nazionale di assistenza” per i lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto e per l’istituzione di un registro pubblico di tutti i casi di patologie asbesto correlate.

 

L’ONA, attraverso l’Avv. Ezio Bonanni, ha chiesto al Ministero della Salute la creazione di una specifica «linea nazionale di assistenza» che consentirebbe ai lavoratori notoriamente esposti ad amianto (quali quelli con riconoscimento dei benefici previdenziali INPS e/o presenti nelle coorti della sorveglianza epidemiologica) di accedere gratuitamente a protocolli sanitari previsti in apposite linee di indirizzo. Queste ultime in pratica esistono già e sono quelle, molto simili per non dire sovrapponibili, elaborate dalla regione Toscana e nell'ambito del progetto ministeriale CCM 2012, coordinato dalla regione Veneto. Inoltre, l'Ona non solo ha elaborato un protocollo di assistenza essenziale tale da uniformare su tutto il territorio nazionale i programmi di sorveglianza sanitaria, ma ha anche ist

ituito il registro delle patologie asbesto correlate, che comprende tutte le patologie provocate dall'amianto, non solo il mesotelioma, anche attraverso l'utilizzo dell'applicativo web REPAC, attraverso il quale i cittadini possono segnalare i diversi casi di patologie sia neoplastiche che fibrotiche che ritengono essere state provocate dall'esposizione e/o ingestione di amianto, negli ambienti di lavoro e in quelli di vita e i dati sono allarmanti poiché hanno permesso di stimare un totale di circa 6000 decessi ogni anno, provocati dalla sola esposizione ad amianto: questa emergenza, che è resa dal dato epidemiologico completo e non dai soli dati relativi al mesotelioma, resi noti dall'INAIL attraverso la pubblicazione del V rapporto (dicembre 2015, con circa 1.500 casi l'anno di mesotelioma) non è più soltanto sanitaria, previdenziale, sociale ed economica, ma impone un impegno di civiltà e di giustizia, a tutte le pubbliche istituzioni, ai diversi livelli, per istituire i necessari strumenti di prevenzione primaria e secondaria, tra questi ultimi la sorveglianza sanitaria ed efficaci e immediati interventi terapeutici, che possono permettere di salvare migliaia di vite umane.

Le terapie sono sicuramente efficaci se le patologie, anche quelle neoplastiche, vengono colte al primo stadio, perché ciò permette di arrestare questo processo attraverso l'intervento chirurgico e con i tradizionali sistemi di chemioterapia e radioterapia, oltre a tutte le altre misure terapeutiche. 

Inoltre, è stato richiesto al Ministero del Lavoro e Politiche Sociali l’applicazione uniforme delle norme in materia di benefici contributivi per esposizione ad amianto ex art. 13 comma 8 L. 257/92.

L’On. Luigi Di Maio, Vicepresidente della Camera dei Deputati, sta sostenendo l’impegno dei lavoratori e cittadini esposti ad amianto per ottenere, oltre alla prevenzione primaria attraverso la bonifica, anche la sorveglianza sanitaria e le ulteriori misure per la prevenzione secondaria, attraverso la diagnosi precoce e le tempestive terapie e cure per i lavoratori e cittadini che dovessero contrarre queste patologie anche al fine di ottenere un più alto livello di guarigione e/o una maggiore e più dignitosa aspettativa di vita.

In data 11.07.2016, il Vicepresidente della Camera dei Deputati ha interrogato sia il Ministro della Salute che del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai quali ha posto questo come altri quesiti sollevati dalle pressanti richieste dell’associazione in ordine al fenomeno epidemico di patologie asbesto correlate e alla necessità di istituire una necessaria sorveglianza sanitaria:

 

“se i Ministri [della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali] interrogati siano a conoscenza di quanto sopra e quali siano i loro orientamenti in merito;

 

se il Ministro della salute intenda adottare iniziative affinché siano dettate le regole fondamentali per una uniforme disciplina della sorveglianza sanitaria per tutto il territorio nazionale;

 

se il Ministro della salute intenda elaborare una specifica linea nazionale di assistenza che consentirebbe ai lavoratori notoriamente esposti ad amianto (quali quelli con riconoscimento dei benefici previdenziali INPS e/o presenti nelle coorti della sorveglianza epidemiologica) di accedere gratuitamente a protocolli sanitari previsti in apposite linee di indirizzo, già elaborate;

 

se il Ministro del lavoro e delle politiche sociali sia a conoscenza del fatto che soltanto poche regioni in Italia (Toscana, Veneto e Piemonte) hanno istituito un programma di sorveglianza sanitaria che ha un minimo di efficacia e che le altre sono inadempienti;

 

se il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, anche attraverso l'INAIL, e con il coordinamento e con la messa in rete di tutte le banche dati, intenda istituire un registro delle patologie asbesto correlate, come richiesto dall'Ona, capace di far emergere l'effettivo impatto dell'esposizioni ad amianto sulla salute (6.000 decessi l'anno) al fine di permettere di adottare quegli strumenti di prevenzione primaria (bonifica) e secondaria (ricerca scientifica, diagnosi precoce e terapia e cura delle patologie asbesto correlate)”.

 

L’interrogazione può essere consultata al link.

Terremoto ed esposizione all'amianto: l'Ona fa tappa a Rieti

Ad un mese e mezzo dal sisma, quali sono i rischi? 

Il presidente dell'Ona spiegherà le modalità per ottenere i benefici contributivi per esposizione all'amianto

Terremoto e il rischio amianto: ad un mese e mezzo esatto dal terribile sisma che lo scorso 24 agosto ha colpito il centro Italia, il rischio di dispersione delle fibre di amianto e quindi di esposizione sui territori devastati è ancora molto alto.

Un rischio che riguarda in primis i soccorritori che per giorni hanno scavato con le mani per tentare di salvare vite umane e che, nella fase successiva, hanno lavorato e continuano a lavorare per la messa in sicurezza degli edifici; ma anche per gli abitanti rimasti nelle zone in cui sono presenti enormi cumuli di macerie.

Dopo aver lanciato l'allarme all'indomani del terremoto, l'Osservatorio Nazionale Amianto fa tappa a Rieti, per un incontro con cittadini e istituzioni per fare il punto della situazione, sabato 8 ottobre alle ore 17.30 presso l'aula Consiliare del Comune di Rieti.

Nel corso del convegno interverranno l'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, Grazia Canuto - Responsabile Nazionale Capo Dipartimento Ambiente/Rifiuti/Energia/Architettura Sostenibile/CAD e futuro coordinatore del Comitato tecnico scientifico ONA, la Dott.ssa Sabrina Melpignano, psicoterapeuta, l’Arch. Giampiero Cardillo, tutti componenti del Comitato Scientifico Ona; il Dott. Michele Rucco, segretario generale Ona. Modera la giornalista Valentina Renzopaoli.

E' previsto un saluto del sindaco di Rieti Simone Pietrangeli e del presidente del Consiglio Comunale di Rieti, Gian Piero Marroni.

“Abbiamo da subito lanciato un appello affinché i soccorritori fossero dotati di mascherine con il filtro di protezione per evitare l'inalazione delle fibre. Appello che è rimasto per lo più inascoltato”, ha dichiarato l'avvocato Ezio Bonanni. “I fenomeni sismici producono lesioni, vibrazioni e, nei casi peggiori, una vera e propria polverizzazione del cemento amianto. Nel momento del crollo la polvere si disperde nell'ambiente e anche nell'acqua. Poi successivamente, quando le macerie rimangono a terra, la polvere può essere dispersa a causa degli agenti atmosferici o anche semplicemente con il calpestamento”, aggiunge Bonanni.

L'Osservatorio Nazionale Amianto chiede di mettere in sicurezza i cumuli di macerie affinché non si continuino a disperdere nell'aria polveri contaminate: “E' necessario bagnare le macerie con getti d'acqua, affinché le polveri non si disperdano, e quando finiscono le operazioni di ricerca, coprire le macerie con teli di nylon che dovranno essere portati via con mezzi meccanici da personale protetto da tute adeguate”, spiega il presidente Bonanni.

Durante il convegno si parlerà anche del disturbo post traumatico da stress, con particolare riferimento proprio ai soccorritori che intervengono nelle emergenze. La dottoressa Sabrina Melpignano illustrerà cos'è il danno psicologico e psichico, dovuto a stress e trauma.

L'incontro sarà l'occasione anche per fare il quadro della situazione anche per quanto riguarda il territorio reatino, caratterizzato dalla presenza di molti siti industriali, tra cui l’Industria Italia Imballaggi e la Plastofer, nei quali vi è stata esposizione professionale a polveri e fibre di amianto.

Il Tribunale di Rieti, in alcuni casi, ha riconosciuto il diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto, con un coefficiente più basso, non utile per anticipare il diritto alla pensione, e soprattutto per un periodo limitato, mentre l’amianto è stato bonificato solo recentemente.

La Corte di Appello di Roma ha già accolto uno degli appelli proposto dall’avvocato Ezio Bonanni, riformando la sentenza del Tribunale di Rieti che aveva riconosciuto l’esposizione con il coefficiente 1,25 non utile per anticipare il diritto a pensione, mentre invece, con il riconoscimento con il coefficiente 1,5 utile ad anticipare il diritto a pensione, questo lavoratore reatino (B.R.) tra qualche giorno potrà accedere al meritato pensionamento.

L’avvocato Ezio Bonanni, presidente nazionale dell’associazione, dopo il convegno riceverà singolarmente tutti coloro che ne faranno richiesta, anche al fine di permettere la migliore tutela dei diritti dei lavoratori, sia quelli che hanno già contratto patologia asbesto correlata (rendita INAIL e prepensionamento), sia quelli che non si sono ancora ammalati (prepensionamento).


Acqua del sindaco “all'amianto”: il caso della mensa scolastica di Agliana arriva sul tavolo della Procura

 

Nella mensa scolastica si beve “acqua all'amianto”: i bimbi devono rispettare un progetto educativo che prevede l'utilizzo dell'“acqua del sindaco”, nonostante un terzo delle tubature idriche della zona sia di cemento amianto e nonostante dai campionamenti risulti la presenza di fibre. La questione dell'Istituto comprensivo Sestini di Agliana, in provincia di Pistoia, arriva fino in Procura e ai piani alti del Ministero dell'Istruzione e della Regione Toscana. E alla vigilia dell'apertura delle scuole, riesplode. I Comitati che nei mesi scorsi si sono costituiti per salvaguardare la tutela dei piccoli alunni, dopo mesi di proteste inascoltate, sono passati alle vie legali. Il Coordinamento Comitati per la salute della piana di Prato e Pistoia, l'Osservatorio Nazionale Amianto di Firenze e il Comitato Proteggiamo il Futuro hanno spedito una lettera di messa in mora alle istituzioni affinché si provveda al più presto a risolvere la situazione. Già alla fine di luglio, i Comitati di cittadini si erano rivolti alla Procura della Repubblica di Firenze chiedendo attraverso i loro legali, l'avvocato Ezio Bonanni e l'avvocato Saverio Rossi, di verificare se vi fossero “i presupposti per poter formulare ipotesi di reato”.  Il caso di Agliana era stato catapultato sulle prime pagine dei media locali quando, nel novembre 2015 vennero pubblicati i dati dell'Ait, l'Autorità Idrica Toscana, che riportavano la presenza di 707mila fibre di amianto per litro, nel campione prelevato presso l'acquedotto di Agliana nel mese di aprile 2016 (in corrispondenza di via Bellini n.65). Un secondo campionamento effettuato ad aprile scorso rilevava ancora fibre di amianto pari a 380mila per ogni litro di acqua.  I genitori degli alunni preoccupati per la salute dei loro figli avevano promosso una raccolta di firme chiedendo di autorizzare la possibilità di far bere ai bimbi l'acqua imbottigliata, senza ottenere nessun risultato. Ora, alla vigilia del suono della campanella, la preoccupazione sale alle stelle e i Comitati decidono di dare battaglia. “L'amianto è cangerogeno e “ingerito fa male”, come sostiene anche un rapporto dello Iarc, l'agenzia di ricerca sul cancro dell'organismo Mondiale della Sanità. E l'ingestione di amianto è considerata “esposizione primaria”, al pari dell'inalazione”, sostiene l'avvocato Ezio Bonanni. “Soltanto evitando completamente l'esposizione e l'inalazione delle polveri e fibre di amianto si evita l'insorgenza delle patologie asbesto collegate, poiché non esiste una soglia al di sotto della quale il rischio si annulla”, spiega il legale. In Toscana gran parte delle tubature sono ancora oggi in cemento amianto e questo determina un problema generalizzato di manutenzione delle rete idrica. I Comitati per la salute della piana di Prato e Pistoia, l'Osservatorio Nazionale Amianto di Firenze e il Comitato Proteggiamo il Futuro, attraverso un esposto alla Procura della Repubblica di Firenze, chiedono di verificare “attraverso Ait quanti chilometri di tubazioni sono state sostituite dal 2001 ad oggi nelle rete attuale costituita da 1.900 chilometri”, gestita da Publiacqua. Rete idrica definita “colabrodo” da tutti gli organi di stampa, con tubature fatiscenti e in più punti altamente cancerogeniche. “Non si capisce com l'acqua possa ancora oggi essere considerata potabile se potenzialmente contaminata da amianto cancerogenico, per di più con tariffe che non sono assolutamente commisurate al servizio reso, per esempio quattro volte maggiore rispetto a quelle della Lombardia”, si legge nell'esposto.


Malati e discriminati. Ona: “Una scelta politica e sindacale. In Umbria lavoratori di serie B”

 

L'Ona interviene presso la II Commissione della Regione Umbria

 

 “L'Umbria è stata discriminata per una scelta politica e sindacale e per l'incapacità del Ministero del Lavoro di applicare il principio di uguaglianza. I lavoratori dei siti industriali umbri sono stati più esposti, e non hanno avuto la stessa sorveglianza sanitaria dei dipendenti delle fabbriche appartenenti agli stessi gruppi industriali presenti in altre regioni italiane”, ha dichiarato il presidente dell'Ona, l'avvocato Ezio Bonanni in apertura del suo intervento nel corso dell'audizione della II Commissione della Regione Umbria, presieduta dall'onorevole Eros Brega.

Oggetto dell'audizione è stata la discriminazione dei lavoratori delle fabbriche della Thyssenkrupp di Terni, della SGL Carbon di Narni, delle Officine Grandi Riparazioni di Foligno e degli altri grandi siti umbri, ai quali sono stati riconosciuti i benefici previdenziali solamente fino alla data del 31 dicembre 1992.

“Si tratta di un'ingiustizia inaccettabile: i benefici amianto riconosciuti dal Governo per lavoratori esposti ad amianto in diversi siti industriali italiani, tra cui quelli della Thyssenkrupp di Torino fino alla data del 2 ottobre 2003, non sono stati invece previsti per i lavoratori dei siti dell'Umbria, per i quali i benefici si fermano alla data del 31 dicembre 1992, nonostante l'amianto sia rimasto presente fino a tempi molto più recenti e in alcuni casi, presente a tutt'oggi”, ha spiegato l'avvocato Bonanni.

“Il diritto ai benefici amianto non può essere considerata come una gentile concessione, frutto di una concezione feudale del diritto. Il beneficio amianto, che in realtà è una forma di risarcimento da parte dello Stato colpevole di non aver tutelato i lavoratori, deve essere anche a loro riconosciuto fino al 2 ottobre 2003, tanto piùtenendo conto che i lavoratori di identici siti in altre regioni hanno ottenuto il riconoscimento fino a quella data e quindi c’è stato un prepensionamento quasi completo di tutti i lavoratori dell’amianto”.

Sentito dai membri della Commissione anche il Direttore Generale del Ministero del Lavoro Paolo Pennesi, il quale ha dichiarato che il ministro Poletti “sarebbe stato disponibile a valutare la possibilità di correggere le differenze previste negli atti di indirizzo tra i lavoratori di regioni diverse”, ma che non si andò avanti perché “né l'azienda né i sindacati risollevarono il problema”. “Non si può accettare il fatto che un Ministero superi le ingiustizie solamente dietro sollecitazioni di altri soggetti: questo significa che c'è una responsabilità da parte dello Stato, sotto diversi profili che già conosceva il pericolo”, ha commentato il presidente Ezio Bonanni. “Infatti l'amianto doveva essere già bandito da decenni e questo avrebbe impedito le esposizioni, le malattie e quindi le morti. Ed ora discrimina i lavoratori umbri.

L'Osservatorio Nazionale Amianto ha poi formulato alcune richieste: “Chiediamo al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti di integrare l'atto di indirizzo, redatto nel 2001 che sancì questa discriminazione, aggiungendo i siti non inseriti, come già fatto anche per altri casi. E chiediamo alla Regione Umbria di farsi portatrice di questa istanza presso il Ministero, perché su questo territorio è stato leso, oltre che il diritto alla salute anche quello all'indennizzo contributivo per il prepensionamento”. “Questa audizione è un ottimo punto di partenza e ringrazio il presidente dell'audizione Eros Brega e soprattutto il consigliere regionale Andrea Liberati del Movimento 5 Stelle”, ha dichiarato il Coordinatore regionale Ona Niccolò Francesconi. “Non ci devono essere morti di serie A e di serie B, né aziende di serie A e di serie B, non ci devono essere lavoratori tutelati e altri non presi in considerazione. Ogni cittadino deve essere tutelato e per questo abbiamo richiesto un interessamento da parte della Regione Umbria, riguardo non solo il tema amianto ma anche la sicurezza sul lavoro tutta. Speriamo che questa audizione abbia un seguito reale grazie alla collaborazione di tutto coloro che vogliono realmente la bonifica di tutti i siti con amianto della Regione Umbria”, conclude Francesconi. All'incontro organizzato dall'Ona, presente anche l'on. Tiziana Ciprini, deputata del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un'interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. “Chiediamo al Governo maggiore chiarezza sulla questione legata ai benefici amianto nel sito Thyssenkrupp e, in special modo, sui motivi per i quali, nonostante la presenza del minerale killer fino ai tempi più recenti, le facilitazioni siano state riconosciute solo fino ai primi anni ’90, anziché fino al 2003. Richiediamo, inoltre, il prepensionamento di tutti i lavoratori, oltre alla sorveglianza sanitaria, poiché il dato epidemiologico testimonia un gran numero di patologie. Richiediamo al Governo di verificare anche l'eventuale presenza di residui di amianto nei poli industriali coinvolti e, soprattutto, di sanare questa iniqua disparità con iniziative mirate affinché vi sia, da parte degli enti competenti, il riconoscimento dell'esposizione all'amianto dopo il 1992”, conclude la parlamentare pentastellata. “L'aspettativa di vita non può essere discriminata. Quello che è stato fatto per gli altri poli a rischio in Italia deve essere fatto anche per i siti in Umbria”, ha dichiarato l'onorevole Claudio Ricci del Pdl. “Grazie all'audizione di oggi abbiamo acquisito una maggiore consapevolezza sulla tematica. Prendo l'impegno, insieme al consigliere Andrea Liberati, come II Commissione ad acquisire tutti gli atti che riguardano l'Umbria, utili ad elaborare una risoluzione che auspichiamo sia approvata all'unanimità dall'Assemblea legislativa, e a tracciare le linee guida per una legge regionale”.

Per saperne di più consultare i seguenti link:

http://www.umbriaon.it/2015/amianto-in-umbria-lavoratori-penalizzati/

http://www.umbriaon.it/2015/amianto-il-governo-pronto-a-discutere/

http://www.umbriadomani.it/politica-umbria/amianto-137-immobili-da-bonificare-in-umbria-99670/

http://www.umbrialeft.it/notizie/amianto-malati-e-discriminati-ona%E2%80%9C-umbria-lavoratori-serie-b%E2%80%9D

http://www.umbria24.it/amianto-a-terni-comune-di-montefranco-vara-rimozione-sindacati-chiedono-verifiche/408819.html

http://www.ternilife.it/2016/07/19/ast-fiom-cgil-su-sicurezza-ambiente-e-amianto/

http://www.rassegna.it/ra1.html?gobacktolive=http://www.rassegna.it/articoli/ast-terni-rsu-fiom-allattacco-gravi-carenze-sulla-sicurezza


L'Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'ONA Onlus, è intervenuto allo "Speciale TG5 del 27 ottobre 2013", per parlare del problema amianto nelle scuole, e per sollecitare una ferma presa di posizione delle istituzioni per bonificare i plessi scolastici, ed evitare così futuri danni a tutti i bambini d'Italia, poichè è inaccettabile che vite umane siano sacrificate inconsapevolmente ed ingiustamente.


La Solvay condannata al risarcimento dei danni.

Storica sentenza del Tribunale di Livorno.

 

Il Tribunale di Livorno, Sezione Lavoro, in data 07.07.2016, ha celebrato sette procedimenti per risarcimento danni da amianto per casi di mesotelioma, tumori polmonari e placche pleuriche per lavoratori già dipendenti di Solvay SA e Solvay Chimica Italia S.p.A., tutti assistiti dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Ona, coadiuvato dai colleghi Isabella Sardella e Saverio Rossi. In un caso, il tribunale ha condannato l'azienda a un risarcimento per l’importo di 2.577,06 euro, oltre al pagamento delle spese legali.

"Questa sentenza segna un’inversione di tendenza. Confidiamo quindi nell’accoglimento di tutte le altre istanze di giustizia - dichiara Bonanni - riferite a tutte le altre posizioni degli altri dipendenti e lavoratori dell’indotto e familiari esposti e vittime dell’amianto, utilizzato nello stabilimento Solvay di Rosignano". Soddisfazione è stata espressa da Massimiliano Posarelli, figlio di Romano Posarelli deceduto "per l’esposizione ad amianto in Solvay" e coordinatore della sede Ona di Rosignano.

L’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto proseguirà per sostenere le istanze di giustizia dei lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto nel sito Solvay di Rosignano.


L’Enel alla sbarra

Accolta la richiesta di costituzione di parte civile dell’ONA nel processo penale  

Intanto assemblea del 05.04.2016 in Castelnuovo Val di Cecina per avviare il percorso legale della vertenza “sconto energia”

Il Tribunale di Pisa ha ammesso la costituzione di parte civile dell’ONA e il processo penale a carico dei dirigenti Enel, imputati di omicidio colposo per la morte di 3 operai per mesotelioma,  è stato aggiornato alla prossima udienza del 06.04.2016.

Assemblea pubblica del prossimo 05.04.2016 ore 16:00 presso il locale “La Pista” in piazzale Roma a Castelnuovo Val di Cecina, alla quale prenderà parte anche l’Avv. Alessandro Ciammaruconi, che insieme con l’Avv. Francesca Guerrini coadiuverà l’Avv. Ezio Bonanni in questa ulteriore iniziativa giudiziaria a carico dell’Enel S.p.A.. Il coordinamento dell’iniziativa è affidato al Sig. Claudio Ulivelli. Tutti i lavoratori interessati potranno chiedere di poter aderire alla vertenza “sconto energia” semplicemente inoltrando una email all’indirizzo osservatorioamianto@gmail.com, ovvero contattando telefonicamente il Sig. Claudio Ulivelli al numero 377/4496271 oppure direttamente l’associazione nazionale al numero 331/9806771.

L’ONA è fermamente convinta che l’Enel non possa aumentare unilateralmente il costo dell’energia elettrica consumata dalle famiglie degli ex dipendenti e frutto di accordi sindacali che prevedevano il pagamento di parte delle retribuzioni con agevolazioni differite. Infatti, fin dagli anni ’70 i dipendenti del colosso energetico, che sono andati in pensione fino al 2011, hanno ottenuto, quale quota parte della retribuzione, di pagare meno l’energia elettrica e ciò anche per il tempo successivo al loro pensionamento.

Non vi sono ragioni tecniche, contrattuali e normative che possano giustificare una unilaterale presa di posizione dell’Enel tesa a modificare unilateralmente le condizioni contrattuali, sia riferite al contratto di lavoro, sia soprattutto anche al contratto di fornitura dell’energia elettrica, le cui condizioni come detto non possono essere modificate in modo unilaterale.

All’assemblea pubblica del giorno 05.04.2016 parteciperà, con il Sig. Claudio Ulivelli, coordinatore nazionale ONA per la vertenza “sconto energia”, anche l’Avv. Alessandro Ciammaruconi quale delegato dell’Avv. Ezio Bonanni, che guiderà il pull di legali che si occuperà delle promovuende azioni a carico dell’Enel.

 

Per eventuali informazioni può essere contattato l’Avv. Ezio Bonanni al numero 335/8304686 o il Sig. Claudio Ulivelli al numero 377/4496271


28.04.2016 - GIORNATA MONDIALE VITTIME DELL'AMIANTO

 

6mila vittime l'anno: strage di amianto. “Morti bianche come la polvere killer”

 

Giornata Mondiale in ricordo di chi è rimasto ucciso e dei loro familiari

 

Quaranta milioni di tonnellate di cemento amianto ancora da bonificare, oltre 34mila siti contaminati lungo la penisola e più di un milione di micro siti. Fino a oggi, solo meno di 500mila tonnellate di questo materiale sono state bonificate. Con questo ritmo ci vorranno 80 anni per risanare tutto il Paese. Nonostante siano trascorsi 24 anni dalla legge del 1992 che ha vietato l'estrazione, la commercializzazione e la produzione di materiali contenenti amianto, in Italia il problema è bel lontano dall'essere stato risolto.

La giornata del 28 aprile è stata istituita, al livello mondiale, per ricordare tutti coloro che, senza avere avuto alcuna colpa, sono rimasti vittima del terribile killer.

Secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale Amianto solo in Italia sono più di 6.000 coloro che perdono la vita ogni anno in seguito all’insorgenza di patologie asbesto correlate (mesotelioma, tumore polmonare, tumori delle vie aeree e del tratto gastrointestinale e alle ovaie; asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici e loro complicanze cardiocircolatorie).

E il trend del numero dei nuovi casi di mesotelioma, il mostro dei tumori per eccellenza, è in costante aumento, e ciò lo sarà anche per gli anni successivi: l'Ona ha censito 20.629 casi per il periodo 1993-2011.

Negli uomini il mesotelioma si è manifestato nel 40%dei casi tra i 65 e i 74 anni, nelle donne la stessa percentuale tra i 75 e gli 84 anni, perché, evidentemente, le esposizioni sono state di minore intensità e, quindi, con maggiori tempi di latenza.

Intanto l’amianto continua a disperdere nell’ambiente la temuta fibra killer, sia nell’aria che respiriamo, sia nell’acqua che beviamo: i nostri acquedotti, in gran parte costruiti all’epoca con cemento-amianto, ormai fatiscenti si stanno sbriciolando.

In prima linea nella battaglia è l'Osservatorio Nazionale Amianto: “Quello della prevenzione primaria, quello della prevenzione secondaria, e quello della prevenzione terziaria, per evitare future esposizioni e diagnosticare in tempo i nuovi casi di patologie, per permettere la cura migliore e risarcire le vittime, oltre alla punizione dei colpevoli”, spiega l'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Ona.

 

Per non dimenticare le vittime dell’amianto e riflettere sulla tragedia che continua a causare vittime, sono tante le iniziative in tutto il Paese.

Massimiliano Posarelli, figlio di una vittima dell'amianto e lui stesso malato di asbestosi, regala ad affaritaliani.it la sua poesia di dolore.

 

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell'innocenza. non è il bianco della purezza.

E' il bianco della polvere di amianto. Per decenni ha coperto il nostro mondo, ora copre sguardi fissi nel vuoto, occhi spalancati dal terrore.

Un attimo eterno toglie ogni speranza, quell'attimo di un respiro che ruba l'aria nei polmoni: gli aghi di quel bianco lo han cucito.

E' il bianco di un giorno nebbioso di una vita che si spegne di lacrime e disperazione per chi rimane.

E' il bianco ipocrita che copre le nostre coscienze, il nero sporco di una democrazia per pochi i corpi d'innocenti moderni schiavi.

 

(articolo di Affari Italiani link http://www.affaritaliani.it/roma/6mila-vittime-anno-strage-di-amianto-morti-bianche-come-la-polvere-killer-419455.html)


La lobby dell'amianto

DI LUCA TEOLATO

 

Per anni hanno falsato le informazioni sulla pericolosità della fibra killer. La scoperta avviene solo oggi, a vent’anni dalla sua messa al bando. Le leggi arrivano, ma con dieci anni di ritardo. E manca ancora la mappatura del territorio.

 Negli ultimi decenni l’informazione sulla pericolosità dell’amianto, da parte di alcuni enti scientifici e istituzionali, è stata falsata e influenzata dagli stessi produttori che utilizzavano la fibra killer. Era il settembre del 1987 quando in Italia fu costituito il Cedaf (Centro documentazione amianto e materiali fibrosi) per interessamento delle imprese del fibrocemento che facevano capo all’Aua (Associazione utilizzatori amianto) per rispondere ai punti dell’Aia (Associazione internazionale amianto). Una vera e propria lobby che ha rallentato considerevolmente la messa al bando definitiva dell’amianto nel 1992 e l’adozione di contromisure efficaci per proteggere i lavoratori del settore. L’Europa aveva chiesto agli Stati membri di adottare normative a tutela degli operai a stretto contatto con la fibra killer già nell’83, mentre le leggi sono arrivate quasi dieci anni dopo. E così la Corte di giustizia europea ha condannato il nostro Paese per non aver recepito la normativa entro i tempi fissati. 

 

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Agorà 5 Stelle – Volla:

 

l’On. Di Maio portavoce delle vittime dell’amianto.

 

L’On. Luigi Di Maio, vice presidente della Camera dei Deputati, lo scorso 14.05.2016, è intervenuto in un dibattito pubblico al quale ha partecipato anche l’Avv. Ezio Bonanni ed ha ribadito che sarà ferma volontà del Movimento 5 Stelle far venire alla luce tutte le responsabilità e le complicità di coloro che hanno favorito l’utilizzo dell’amianto e permesso una vera e propria ecatombe.

 

L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto, ha riepilogato un percorso, quello intrapreso con il Movimento 5 Stelle, più di tre anni orsono, che ha portato a dare voce alle vittime dell’amianto all’interno delle istituzioni, con l’auspicio che possa essere finalmente raggiunto l’obiettivo “Liberi dall’amianto”.

 

L’occasione ha permesso di far emergere come tra i molti lavoratori presenti, molti dei quali malati di patologie asbesto correlate, trovino applicazione le nuove norme della Legge Fornero, che prevede il progressivo innalzamento dell’età pensionabile, fino alla soglia dei 70 anni, che molto difficilmente questi lavoratori possono raggiungere: è emersa quindi l’esigenza di una proposta legislativa che verrà messa in campo nei prossimi giorni.

 

L’Avv. Ezio Bonanni, nel corso della sua relazione, ha ribadito la necessità che le assemblee legislative approvino un nuovo testo unico in materia di amianto, per costituire nuovi strumenti di prevenzione primaria (bonifica), secondaria (ricerca scientifica e diagnosi precoce) e terziaria (epidemiologia, nuove norme per il prepensionamento dei lavoratori esposti e vittime dell’amianto, e risarcimenti a carico dello Stato in caso di fallimento e/o delle società responsabili e/o nel caso di vittime ambientali). L’associazione, in Campania come in tutte le altre regioni d’Italia, ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà le istanze di tutti i lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto e loro familiari. 

 

L’Avv. Ezio Bonanni ha chiesto che l’On. Di Maio, nella sua qualità di vice presidente della Camera dei Deputati, ponga sul tappeto la necessità di mettere in calendario la discussione sulla proposta di legge in materia di amianto, di cui tra l’altro è primo firmatario l’On. Alberto Zolezzi, che ha rielaborato e aggiornata la precedente proposta già depositata nel 2013, e che recepisce la maggior parte delle istanze dell’ONA e di tutti i lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto. 


Umbria: SI alle proposte dell’Ona dal Consiglio Regionale.

 

Passa la mozione proposta dal M5S.

 

Una mappatura degli edifici in cui è presente l’amianto in tutta l’Umbria per poi procedere alla bonifica. E’ stata approvata all’unanimità la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, sulla base della piattaforma rivendicativa avanzata dall’Osservatorio Nazionale Amianto. Sono stati previsti, tra l’altro, programmi di sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti alle polveri e fibre di amianto e un tavolo permanente con l’Osservatorio nazionale amianto.

 

L’assessore Antonio Bartolini ha espresso il parere favorevole della Giunta, con le sole riserve relative ai punti che prevedono un impegno finanziario, rinviati ad un apposito disegno di legge sulla materia.

 

La mozione Il testo approvato impegna la Giunta ad effettuare, in collaborazione con i Comuni, un censimento dei siti in cui vi sia la presenza di manufatti in cemento-amianto; a pubblicizzare tale censimento con azioni informative alla cittadinanza ed a tutti i proprietari di manufatti in eternit; a proporre accordi con le aziende locali autorizzate al fine di permettere lo smaltimento o la bonifica; a provvedere affinché i risultati del censimento siano dettagliatamente registrati, archiviati e resi disponibili; ad istituire idonei programmi di sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad amianto e loro familiari; a favorire un’applicazione uniforme delle norme in tema di accredito delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto in favore dei lavoratori dei diversi comparti; ad istituire un Fondo regionale in favore delle vittime dell’amianto in similitudine con il Fondo nazionale vittime amianto; ad attivare un tavolo permanente con l’Osservatorio nazionale amianto al fine di affrontare ancor più compiutamente tale materia. Per quanto riguarda i punti che prevedono un impegno finanziario della Regione, sui quali aveva espresso delle riserve l’assessore Bartolini, è stato convenuto, su proposta del consigliere Eros Brega (Pd) di rinviarne l’attuazione ad un apposito disegno di legge che individui anche i relativi capitoli di spesa.

 

La relazione Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Dott. Andrea Liberati, ha illustrato la mozione spiegando che «lo Stato ha previsto che Regioni e Province autonome mappassero le zone dove esistono edifici col tetto di eternit. L’Arpa ha presentato progetti nel 2007 e nel 2009, per gli edifici pubblici e privati. Sul sito dell’Arpa risultano però alcuni Comuni con zero edifici, inoltre non viene spiegato quali sono e dove si trovano questi edifici. La Lombardia ha imposto a tutti i soggetti proprietari di luoghi con amianto di darne comunicazione, altrimenti scattano anche sanzioni penali. La Regione Umbria ha emesso linee guida per le Asl e c’è lo studio Sentieri sul sito di interesse nazionale Terni – Papigno, che ci racconta di un +164 percento rispetto alle stime di mesotelioma pleurico. Si registrano eccessi di ricoveri per migliaia di persone. Vorremmo che l’Assemblea condivida un testo che porti ad un censimento dettagliato dei siti dove questo materiale si trova ancora. Vanno poi previsti accordi con le aziende locali per le bonifiche. Resi disponibili i dati sul censimento e attivati programmi di sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti. Necessario l’avvio di un tavolo permanente con l’Osservatorio nazionale amianto. Occorre poi agevolare le norme sull’accredito delle maggiorazioni contributive per i lavoratori esposti all’amianto. Sarebbero bastati 3-4 milioni di euro per congedare con un minimo riscontro economico i lavoratori della Thyssen esposti all’amianto».

 

L’Osservatorio Nazionale Amianto intende ringraziare pubblicamente il Capogruppo, Dott. Andrea Liberati e gli altri Consiglieri del M5S, per l’impegno profuso e per i risultati raggiunti, e per quelli che saranno conseguiti, anche in seguito ai lavori del tavolo tecnico, al quale sarà designato a partecipare il Dott. Nicolò Francesconi, e gli altri rappresentanti dell’ONA Regione Umbria.

 

L’Avv. Ezio Bonanni ha espresso l’auspicio che si possa procedere finalmente alla totale bonifica dei materiali di amianto ancora presenti nel territorio della Regione Umbria, oltre alla istituzione della sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori esposti, e per gli ex esposti, e alla auspicata non discriminazione in relazione al conseguimento dei benefici contributivi per esposizione ad amianto quanto meno fino al 02.10.2003, utili al prepensionamento e/o alla rivalutazione delle prestazioni pensionistiche già liquidate, oltre al risarcimento dei danni per coloro che si sono ammalati e che si ammaleranno, anche in ragione della lunga latenza di queste patologie.

Maggiori notizie si potranno leggere attraverso questo link.


Costituita la sede ONA di Casale Monferrato. Consulenza sanitaria e legale. Costituzione di parte civile nel processo Eternit bis.

Lo scorso 10.04.2015, in Casale Monferrato, Via Santa Croce n. 5, è stata resa pubblica la costituzione della sede ONA di Casale Monferrato, coordinata dal Sig. Omar Marchesini, e presentato il pool di avvocati che assisterà le parti civili nel processo Eternit bis, che avrà inizio a Torino il prossimo 12.05.2015 (http://www.lavorocampania.it/ARLAS/_di_udienza_preliminare.pdf), in seguito all’iniziativa del Procuratore della Repubblica di Torino, Dott. Raffaele Guariniello il quale procede ora per omicidio volontario (consulta la conferenza per esteso sul canale ONA TV https://www.youtube.com/watch?v=6XBgWeWsNfc).

L’Avv. Ezio Bonanni ha espresso l’auspicio che lo Stato si costituisca parte civile nel processo Eternit bis, per sostenere le richieste di giustizia delle vittime.

Nel corso della conferenza stampa, è intervenuto anche il Prof. Luciano Mutti, oncologo di fama internazionale, e coordinatore del Dipartimento ONA di assistenza e cura per il mesotelioma, chiamato alla cattedra di Oncologia Medica e Ricerca Oncologica della Facoltà di Medicina presso l’Università Salford di Manchester, che ha reso la sua disponibilità a continuare il coordinamento dei medici volontari dell’ONA ONLUS che gratuitamente assistono coloro che hanno contratto mesotelioma e altre patologie asbesto correlate.

L’Avv. Alberto Costanzo, del Foro di Vercelli, e l’Avv. Andrea Ferrero Merlino, del Foro di Torino, presenti nel corso della conferenza stampa, hanno ribadito la loro disponibilità ad assistere gratuitamente tutte le vittime che intenderanno costituirsi parte civile nel processo Eternit bis.


“Amianto sui traghetti”, a Napoli processo agli ex amministratori della Tirrenia

Rinviati a giudizio Sergio Liberi e Franco Pecorini per l'omicidio colposo di un ex direttore di macchina: "Non aveva protezioni". Altre due inchieste aperte a Crotone e Torino

 

 

di Luca Teolato | 30 ottobre 2013 (Il Fatto Quotidiano)

 

Il gup del tribunale di Napoli ha disposto il rinvio a giudizio di Sergio Liberi e Franco Pecorini, due ex amministratori della Tirrenia Navigazione, azienda oggetto di  inchieste per la presenza di amianto su diversi traghetti della flotta. I due sono accusati di omicidio colposo per la morte di un ex marittimo, dipendente dell’azienda da loro amministrata. Oltre alla Procura di Napoli anche quella di Crotone ha avviato un’inchiesta nei confronti di Tirrenia, a seguito di varie denunce da parte di alcuni ex marittimi dell’azienda, e analogo procedimento pende alla Procura di Torino.

La contestazione si riferisce alla morte in conseguenza di un tumore di un direttore di macchina che aveva lavorato su navi Tirrenia dal 1970 al 2002. Secondo l’accusa, la malattia – un mesotelioma pleurico – sarebbe dovuto alla presenza di amianto sul naviglio della Tirrenia Navigazione. Il giudice ha accolto le istanze del legale di parte civile, avvocato Ezio Bonanni, dell’Osservatorio Nazionale sull’amianto. Il processo comincerà il 10 ottobre 2014 davanti al giudice monocratico Nicola Miraglia del Giudice.

I familiari della vittima, assistiti da Bonanni hanno denunciato i vertici aziendali poiché, secondo loro, hanno avuto un comportamento omissivo che ha causato la morte del loro caro. “L’amianto – spiega Bonanni – è stato largamente utilizzato nel naviglio Tirrenia. I due ex amministratori, secondo l’accusa, hanno omesso di adottare le misure di prevenzione tecnica e protezione individuale, che avrebbero evitato l’insorgere del mesotelioma o comunque avrebbero aumentato i tempi di sopravvivenza della vittima. L’evento era prevedibile ed evitabile in quanto è noto da molti decenni ormai che l’amianto è dannoso per la salute umana. Sarebbe bastato munire il lavoratore di maschera protettiva e il rischio di mesotelioma sarebbe stato scongiurato”.

 

Il rinvio a giudizio dei due ex amministratori potrebbe essere solo il primo atto di una vicenda complessiva che potrebbe portare ad ulteriori sviluppi anche nei tribunali di Crotone e Torino. In questi ultimi 17 anni tre marittimi della Tirrenia sono deceduti per mesotelioma, nel 2007, 2010 e 2013, altri si sono ammalati negli anni. “Ci auguriamo – conclude Bonanni – che i familiari dei marinai deceduti per malattie legate all’esposizione ad amianto nel naviglio Tirrenia e quelli ammalatisi per gli stessi motivi possano avere giustizia e che anche gli altri procedimenti possano essere istruiti e portati al vaglio dibattimentale. Questo affinché i responsabili siano chiamati a rispondere di tutti i casi sospetti”. L’amianto è stato messo al bando nel 1992 attraverso specifiche e rigorose normative, ma ad oggi il problema persiste, in quanto la legge 257/92 non pone un obbligo di bonifica, una lacuna che proprio l’Ona ha chiesto più volte di colmare.


Il Tribunale di Ferrara ha condannato l’lNPS a rivalutare la posizione contributiva di un ex impiegato tecnico di SITIE IMPIANTI INDUSTRIALI S.p.A. e in seguito di BASELL POUOLEFINE ITALIA s.p.a. perché nel corso della sua carriera lavorativa è stato esposto a polveri di amianto in quantità rilevante.  

 

18 febbraio 2014 - Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Ferrara Alessandro D'Ancona, ha accolto le richieste dell'avvocato difensore Ezio Bonanni, e ha condannato l'istituto di previdenza a rivalutare la posizione contributiva di M.L. con il coefficiente 1,5 per il periodo che va dal 1984 al 1994, il che permette al lavoratore di ottenere un prepensionamento di circa 6 anni.

Il ricorrente, M.L., aveva presentato istanza di certificazione dell'esposizione ad amianto all’INAIL già a luglio del 2001, nonché la domanda di ricostituzione della pensione a febbraio del 2010, entrambe, però, rimaste inevase, fino a oggi. M.L. ha esposto al giudice del lavoro di aver esercitato compiti di servizio tali da comportare la costante e protratta esposizione all'amianto per un lasso di tempo complessivamente superiore a dieci anni; ha dedotto la presenza dei silicati in questione nelle strutture e negli impianti aziendali e ha specificato che le condizioni dei predetti luoghi di lavoro sono fonti di rischio per la salute.

Affermazione suffragata dallo stesso Consulente Tecnico d'Ufficio (CTU) il quale ha concluso che, “nel periodo dal 1984 fino a tutto il 1994, quindi per un periodo complessivo oltre dieci anni, il ricorrente è stato giornalmente esposto a una concentrazione di fibre di amianto superiore alla percentuale di 100 fibre/1ìtro, cioè 0,1 ff/cc.

 

Si tratta di un significativo risultato – ha dichiarato l'avv. Ezio Bonanni che ha assistito il lavoratore - in quanto la sentenza depositata ieri, 17 febbraio 2014, in Cancelleria  permette di far ottenere al lavoratore un prepensionamento di circa 6 anni.


Napoli, 14.02.2016 

 

Rischio Amianto in Campania - nei luoghi di lavoro, di vita e tra gli operatori delle forze armate, di polizia e vigili del fuoco

 

Il giorno 14.02.2016, a partire dalle ore 14:30, dopo l’inaugurazione della nuova sede dell’ONA Napoli, sita in Via Magnoni n°20 - in Riviera di Chiaia, alla presenza dell’Avv. Ezio Bonanni, Presidente Nazionale dell’ONA, si terrà anche la riunione organizzativa (dal titolo Napoli - Rischio Amianto in Campania - nei luoghi di lavoro, di vita e tra gli operatori delle forze armate, di polizia e vigili del fuoco) per ulteriori iniziative di mobilitazione che l’associazione intraprenderà  nella regione Campania.

 

Disastro amianto in Campania, più di quattro milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto da rimuovere: dati allarmanti quelli che emergono dalle segnalazioni effettuate all’ONA Onlus - Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso il portale web Guardia Nazionale Amianto (http://www.onaguardianazionaleamianto.it/) e con aumentata incidenza di patologie asbesto-correlate registrate dal Re.Pa.C. - Registro Patologie Asbesto Correlate, istituito dall’ONA.

 

Quattro milioni e trecentomila tonnellate, un numero impressionante: parliamo di asbesto-amianto, polveri e fibre cancerogene che provocano mesotelioma, tumore polmonare, timori gastroenterici, tumore dell’ovaio e tumore della laringe. Nel 2012 ci sono stati 405 nuovi casi di patologie mortali per l’amianto e più di 100 casi di mesotelioma, e il trend è in aumento.

 

L’ONA conferma che nel periodo dal 1993 al 2013, con un continuo crescendo, sono stati rilevati in Campania 1237 casi di mesotelioma:

Si tratta di una patologia “sentinella”, la punta dell’iceberg, rispetto al gran numero di altri casi relativi alle altre patologie asbesto-correlate: anche qui l’ONA torna a chiedere che vengano resi pubblici tutti i dati sul numero dei tumori, nella terra dei fuochi, come nel resto della Campania. La mappa del dramma amianto in Campania  – Eternit e Italsider di Bagnoli, Sacelit di Volla, Tecnotubi di Torre Annunziata, ex Sofer di Pozzuoli, l'Avis di Castellammare, la Firema di Caserta, l'ex Iscochimica di Avellino, la Fincantieri di Castellammare di Stabia. Sono solo alcune delle fabbriche interessate dal fenomeno amianto. Poi ci sono gli sversamenti abusivi, "spesso in mano alla criminalità, anche organizzata", ricorda Bonanni, in discarica ma anche nei centri abitati. Il processo Eternit: gli atti sono stati rimessi alla Procura di Torino e quindi ci si augura che venga finalmente resa giustizia alle vittime di Eternit Bagnoli, così come da tempo richiesto da ONA, dopo che in Eternit 1 c’è stato il colpo di spugna dell’assoluzione dell’imputato Stephan Schmidheiny, anche per i casi dei decessi tra i lavoratori di Bagnoli.

 

Le patologie asbesto-correlate sono in aumento.

 

I dati del Renam sono relativi solo ai casi di mesotelioma. L’ONA sta registrando tutti i casi di patologie asbesto-correlate (tumori polmonari, alla laringe e all’ovaio, che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro - IARC - ha ricondotto all’amianto; cui vanno ad aggiungersi le altre patologie, come i tumori al colon, etc., e le placche pleuriche, gli ispessimenti pleurici e l’asbestosi), e ciò per avere l’esatta fotografia di questa strage silenziosa, rispetto alle quali il picco si avrà nel 2020.

 

Il rischio amianto nelle scuole: Esiste, poi,  ancora tanto amianto in edilizia. Un esempio? Gli istituti scolastici: "Il premier Matteo Renzi – sottolinea il presidente dell'Osservatorio –   sembra non voler affrontare il problema: quando ha fatto riferimento alle ristrutturazioni delle scuole, ha sorvolato sull'amianto". Che, però, resta un problema pressante: "Abbiamo calcolato – spiega Bonanni – che in Italia ci sono 2.400 scuole con amianto, che non potrebbero essere ristrutturate senza prima essere bonificate, perché le fibre di amianto si disperderebbero nell'aria".

 

Il piano nazionale amianto? Un bluff: Esiste un "Piano nazionale amianto" approvato dal Governo Monti nel 2013, che però ad oggi è ancora fermo, perché bocciato dalle regioni: "Il piano nazionale amianto del governo Monti non è condivisibile – spiega l'avvocato Ezio Bonanni –  non dice la verità sulle dimensioni del problema dal punto di vista epidemiologico, si riferisce unicamente a circa mille decessi l'anno per il mesotelioma pleurico ma non parla di tutte le altre patologie legate all'amianto. Noi, invece, vorremmo partire dai territori con piani regionali: bisogna dare priorità alle bonifiche, che potrebbero essere attuate con una organizzazione meno verticistica, senza programmi calati dall'alto, utilizzando al meglio le risorse. Un esempio: utilizzare i fondi strutturali europei e la leva fiscale per consentire la detrazione delle spese nel rinnovamento degli impianti".

 

 VARI ARTICOLI DI STAMPA:

 

http://www.napolivillage.com/Napoli/cronaca-amianto-ona-4-milioni-di-tonnellate-da-rimuovere-in-campania.html

 

https://news.google.it/news/story?ncl=dYaSDqcgpuTaTkM4dp4VAAymp0DoM&ned=it

 

http://www.diariopartenopeo.it/amianto-campania-ona-rimuovere-4-milioni-di-tonnellate/

 

http://247.libero.it/rfocus/25235833/1/amianto-ona-4-milioni-di-tonnellate-da-rimuovere-in-campania/


Costituito il Comitato Vertenza Amianto negli elicotteri delle Forze Armate.

Affidato il coordinamento al Sig. Antonio Dal Cin.

Prosegue la mobilitazione dell’ONA per rendere giustizia ai lavoratori del comparto delle Forze Armate e dei Corpi dello Stato che sono stati esposti ad amianto che non hanno ricevuto le dovute informative ed il riconoscimento dei loro diritti, al  prepensionamento per coloro che non si sono ancora ammalati, al riconoscimento di vittima del dovere ed al risarcimento dei danni (oltre che al prepensionamento) per coloro che purtroppo hanno subito danni alla salute ed in molti casi sono deceduti, con gravi sofferenze anche dei famigliari ed in molti casi anche di orfani ancora minorenni.

L'ONA dopo aver fatto emergere il rischio amianto nelle Forze Armate avvia un'azione collettiva di responsabilità civile nei confronti del Ministero della Difesa, anche per colore che ancora non hanno manifestato la patologia asbesto correlata, oltre che chiedere la rivalutazione del periodo contributivo, utile al prepensionamento: infatti, l’amianto provoca dei danni anche nel caso in cui la patologia non si è ancora manifestata.

L'ONA ricorda che tutti coloro che sono stati esposti professionalmente ad amianto possono chiedere risarcimento dei danni subiti nei confronti del datore di lavoro, e per quanto riguarda il settore militare, il Ministero della Difesa, il Ministero dell'Economia e delle Finanze e il Ministero dell'Interno, oltre a chiedere l’accredito delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto al fine di poter anticipare i tempi della pensione oltre che rivalutare le prestazioni già in godimento e nei casi di patologie asbesto correlate ottenere anche il risarcimento dei danni.

Sulla questione amianto nel settore degli elicotteri, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato 55 avvisi di garanzia per l'ipotesi di disastro colposo: ci sono quindi già i presupposti per costituirsi come persone offese nel procedimento penale e nel caso in cui ci fosse la richiesta di rinvio a giudizio si potrà esercitare l’azione con la costituzione di parte civile.

Lo staff medico-legale dell'ONA valuterà anche l'azione risarcitoria in sede civile e amministrativa e seguirà con attenzione le indagini del Procuratore Guariniello e quelle difensive dell'Avvocato Ezio Bonanni, che hanno fatto emergere l'utilizzo dell'amianto fino ai tempi più recenti.

Nel caso in cui ci fosse la richiesta di rinvio a giudizio a carico dei responsabili, l'ONA si costituirà parte civile e con lei si potranno costituire tutti i lavoratori del comparto, fermo restando il diritto ad anticipare il pensionamento e in caso di insorgenza della patologia anche il riconoscimento di vittima del dovere, con le relative prestazioni reversibili alla vedova ed ai figli.

Il Sig. Antonio Dal Cin è stato nominato coordinatore nazionale della vertenza amianto negli elicotteri delle Forze Armate e dei Corpi Civili dello Stato e qualsiasi richiesta di assistenza può essere rivolta direttamente a lui con comunicazione all’indirizzo e-mail ona.gdf@gmail.com e all’indirizzo e-mail osservatorioamianto@gmail.com oltre con contatto telefonico al numero 349-5293847.


Rinviato al prossimo 30.03.2016 il procedimento penale a carico di cinque ex funzionari ENEL (Guido Palmerini Civis di Viareggio; Franco Luccioni di Firenze; Bernardino Billi di Pisa; Carlo Menichelli di Cecina, mentre nei confronti del Sig. Giovannoni è stato dichiarato il non luogo a procedere per decesso).Gli imputati sono sottoposti a procedimento penale innanzi il Tribunale di Pisa per l’ipotesi di omicidio colposo per la morte di tre ex dipendenti in seguito a mesotelioma. La causa della loro morte è riconducibile alla esposizione non cautelata a polveri e fibre di amianto che si è verificata nel corso della loro attività lavorativa nel campo geotermoelettrico di Larderello. Il Tribunale ha pure disposto il calendario delle udienze, e quindi dopo la prima ce ne saranno altre, il 06 e il 20 aprile, l’11 e il 25 maggio 2016, data nella quale il procedimento dovrebbe essere definito. L’ONA Onlus ha formalizzato la costituzione di parte civile con l’Avv. Isabella Sardella, che quindi ha chiesto la condanna degli imputati al risarcimento dei danni subiti dall’associazione. I familiari delle vittime sono assistiti  dall’Avv. Ezio Bonanni il quale ha preannunciato che intenterà anche una causa di lavoro a carico della società ENEL e di altre società del suo gruppo, per far valere l’obbligo di risarcimento dei danni a titolo di responsabilità contrattuale, e quindi verificherà pure se esistono i presupposti di applicabilità della nuova normativa in tema di reati ambientali, nel senso che verranno svolte indagini difensive delle parti offese, ove dovesse emergere ancora presenza di materiali in amianto ciò verrà sottoposto all’attenzione della competente Autorità giudiziaria. L’ENEL è comunque tratta a giudizio come responsabile civile e quindi è chiamata a rispondere il solido con gli imputati di tutti i danni causati alle parti offese e ai loro familiari.


Massa Carrara 22.01.2016 ore 11:30

 

L’incidenza delle patologie asbesto correlate nel comparto portuale di Massa Carrara e l’impegno dell’ONA.

 

La provincia di Massa Carrara presenta una elevata incidenza di patologie asbesto correlate dovute all’utilizzo di amianto nelle strutture del porto di Marina di Carrara, e per la contemporanea presenza di siti produttivi (cantiere navale e azienda Fibronit), che hanno determinato un impatto di patologie asbesto correlate (mesoteliomi, tumori polmonari, asbestosi, placche  pleuriche, etc.), nel territorio.

 

L’occasione per una fotografia dello stato dell’arte in termini di  prevenzione, diagnosi precoce e assistenza alle vittime e il risarcimento dei danni ai lavoratori e ai familiari e di riconoscimento delle prestazioni previdenziali, è  costituita dalla riunione organizzativa/conferenza stampa che l’ONA ONLUS ha organizzato in Marina di Carrara (Via Cristoforo Colombo n. 6, presso il primo piano della sede dell’Autorità Portuale - Sala del Consiglio dell’Autorità Portuale)  per il prossimo 22.01.2016 a partire dalle ore 11:30.

 

L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente nazionale, e i rappresentanti dell’ONA Toscana renderanno  pubblici i dati epidemiologici  riferiti ai siti lavorativi della provincia di Massa Carrara e le attività dell’associazione.

 

I singoli associati, e coloro che ne faranno richiesta con e-mail all’indirizzo: osservatorioamianto@gmail.com, saranno ricevuti singolarmente dall’Avv. Ezio Bonanni, dopo l’incontro pubblico.

 

Conferenza  stampa e assemblea pubblica ONA ONLUS

 

del giorno 22.01.2016 ore 16:30  in Rosignano

 

Il ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per la condanna della Repubblica Italiana in relazione alla mancata adozione di concrete misure per limitare l’incidenza epidemiologica delle patologie asbesto correlate in Rosignano e in tutto il comprensorio.

 

Il prossimo 22.01.2016 alle ore 16:30 si terrà la conferenza stampa e/o incontro pubblico dell’ONA ONLUS in Rosignano, Piazza del Mercato (Sala Vigili), per illustrare alla Stampa il contenuto del ricorso, già inoltrato dall’Avv. Ezio Bonanni alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, nell’interesse di alcuni cittadini e iscritti ONA, al fine di ottenere la condanna della Repubblica Italiana al risarcimento dei danni e all’adozione di strumenti legislativi e tecnico normativi per  preservare il territorio del comune di Rosignano e delle zone limitrofe rispetto al rischio amianto e degli altri agenti patogeni e cancerogeni.

 

La contaminazione di polveri e fibre di amianto, e di altri cancerogeni, negli ambienti di lavoro e in quelli di vita ha determinato,  sta determinando e determinerà, una più alta incidenza di patologie asbesto correlate (mesoteliomi, tumori polmonari, della laringe, dell’ovaio, del tratto gastrointestinale) e di altre patologie, in tutta la popolazione e non solo tra i lavoratori.

 

Rosignano è ai primi posti in Italia per i casi di mesotelioma in rapporto alla popolazione, e il trend è tale anche  per le altre patologie tumorali.

 

L’associazione ha raccolto ulteriori dati di incidenza delle patologie  asbesto correlate che renderà pubblici il prossimo 22.01.2016, a partire dalle ore 16:30 presso la sede territoriale in Rosignano Solvay, Centro Rodari.

 

L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente nazionale dell’associazione, illustrerà anche il nuovo sistema di rilevazione delle patologie asbesto correlate attraverso  il Centro di Controllo delle Malattie Asbesto Correlate (C.C.M.A.C.), che si  è dotato di applicativo e piattaforma web (www.repacona.it),  attraverso il quale tutti, compresi i singoli cittadini  (oltre ai  sanitari e ai rappresentanti delle sedi territoriali del’associazione), potranno segnalare casi di patologie asbesto correlate, e non solo del mesotelioma.

Per saperne di più: http://www.ansa.it/toscana/notizie/2016/01/19/amianto-ona-triplo-dei-casi-di-mesotelioma-a-rosignano-solvay_995b4f0b-4d48-493d-8761-1c611ca41515.html

 

L’Avv. Ezio Bonanni si rende disponibile a ricevere singolarmente gli associati al termine della conferenza stampa (da concordare con i rappresentanti territoriali dell’ONA Sig. Massimiliano Posarelli raggiungibile al n. 327-5436055, e  con la Sig.ra Antonella Franchi raggiungibile al n. 328-4648451, e con la comunicazione ad ONA Nazionale all’indirizzo e-mail: osservatorioamianto@gmail.com).


La bonifica dell'Amianto: una economia che nasce un territorio che risorge     

Resoconto Convegno ONA del giorno 11.07.2015 presso Castello di Ceglie del Campo in Bari.

L'Osservatorio Nazionale sull’Amianto (ONA - Onlus) ha presentato alle Autorità, alle Istituzioni, ai cittadini, alle organizzazioni civili, professionali e produttive della operosa Puglia un metodo scientifico innovativo per rendere inerte il micidiale e pericolosissimo Amianto, creando una opportunità tecnologicamente avanzata di sviluppo di una economia del recupero e dello sviluppo del territorio.

Il Convegno era aperto alla collaborazione di tutte le Istituzioni e ai soggetti pubblici e privati, che sono stati invitati a partecipare, in quanto interessati al benessere della cittadinanza e allo sviluppo economico della Regione Puglia.

Sono intervenuti in qualità di relatori, oltre al Presidente, Avv. Ezio Bonanni, anche il segretario dell’ONA Onlus, Dott. Michele Rucco, il Prof. Norberto Roveri, che hanno illustrato il metodo di sua invenzione per l’inertizzazione dell’amianto la cui applicazione industriale potrebbe concorrere a trasformare il problema Amianto in una buona opportunità di sviluppo territoriale diffuso, e anche il Dott. Giuseppe Calò, amministratore della società licenziataria del brevetto.

E' seguito l’intervento del Prof. Gaetano Veneto, per più di 40 anni ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università di Bari, componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA Onlus, il quale ha presentato una relazione sul ruolo del diritto del lavoro in materia di tutela della salute e dell’ambiente.

L’Arch. Giampiero Cardillo, del Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA-Onlus e responsabile delle iniziative di sviluppo territoriale dell'ONA, ha presentato le prime valutazioni tecniche dell’associazione sul metodo “Roveri”. Occorre esplorare nuovi scenari che la Scienza offre per la compressione dei costi di disinquinamento e di custodia dell'inquinante, nonché della riduzione a zero del costo sociale dell'inquinante incapsulato o, peggio, ancora occultato o incognito.  Passare ad una fase non solo difensiva del territorio dal veleno Amianto, per creare una economia virtuosa del recupero del territorio, stabile nel tempo, a costi irrisori rispetto agli attuali assolutamente insostenibili dalle istituzioni e dai privati.

La Dott.ssa Maria Grazia Canuto, componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’ONA Onlus, ha tenuto una relazione sulle tecniche costruttive alternative all’utilizzo dell’amianto nell’auspicio della sua messa al bando globale.

“Il convegno costituisce la prova che passare dalla protesta alla proposta si può e si deve",  hadichiarato l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA Onlus - " E impensabile sconfiggere una economia secolare basata su facili, enormi guadagni, se non creando una opposta, concreta "economia di liberazione" dal veleno Amianto, favorendo cointeressenze fra diversi attori pubblici e privati, affinché tutti trovino interesse nella resurrezione dei territori inquinati. Eliminare le "economie di rapina da bonifica", che trovano alimento nella timidezza istituzionale verso l'uso produttivo della Scienza applicata. Si deve  promuovere e sostenere ogni iniziativa sul piano locale e nazionale, dove la ricerca trovi applicazione sussidiaria a livello industriale. L'ONA auspica che, come hanno fatto da tempo la Francia e la Germania, l'Italia possa dotarsi di adeguati Grandi Centri di Ricerca operativa,  capaci di affiancare gli scienziati di pregio, che non mancano nel nostro Paese, per  passare, in sicurezza, dal laboratorio all'industria. La compressione dei costi del disinquinamento mediante nuove tecniche deve essere una delle principali fonti di ristoro delle iniziative pubblico- private sul territorio. Valore d'impresa e istituzioni efficaci ed efficienti, finalmente insieme. Anche in Italia.

Nel frattempo occorre sostenere le sperimentazioni possibili, basate su scoperte, come quella del prof Roveri,  che hanno avuto successo in laboratorio, allorquando, in mancanza di idonee strutture operative post- scoperta, l'iniziativa di privati voglia cogliere a proprio rischio le opportunità che nascono da una scoperta scientifica. Coraggio istituzionale e della società civile, ciascuno con i propri specifici obiettivi di servizio del bene comune, possono aprire nuovi scenari e prospettive a basso costo del disinquinamento, rispetto allo stallo attuale per costi insostenibili. Occorre trasformare un grave problema in una grande opportunità di sviluppo di una sana economia del recupero dei territori inquinati.

La sola scienza e le sole battaglie giudiziarie, che l'ONA sostiene ogni giorno, con ogni sforzo, non ci salveranno dall'Amianto!

Il tutto può essere visto ed ascoltato al link: https://www.youtube.com/watch?v=nssgrAvYygk 


Anche la Corte di Appello di Milano sconfessa la teoria della trigger dose: tutti i datori di lavoro, e anche i produttori di materiali in amianto, sono responsabili in caso di mesotelioma. 

 

La Corte di Appello di Milano, con sentenza depositata in cancelleria il 30 novembre 2012, nel recepire le istanze difensive dell’Avv. Ezio Bonanni, ha ritenuto di sconfessare le conclusioni del ctu medico legale, il quale aveva dichiarato di aderire alla teoria della c.d. “trigger dose”, e che erano state accolte dal Giudice di primo grado presso il Tribunale di Voghera.

I danni della vedova “sopravvissuta al marito”, tenendo conto della “giovane età di 46 anni” e della “presumibile convivenza con il de cuius in vita di questi”, della “sofferenza psicologica e morale per la lunga malattia del marito, la perdita del giovane compagno di vita nonché suo primo referente affettivo ed esistenziale” hanno indotto il Collegio “che fa applicazione delle note tabelle dell’Osservatorio per la giustizia civile di Milano dell’aprile 2011 … a liquidare il danno non patrimoniale per la perdita del marito, cui occorre aggiungere gli interessi compensativi”.

 

SCARICA SENTENZA CORTE DI APPELLO DI MILANO

 

ARTICOLO DI AMBIENT&AMBIENTI


STRAGE DI EX DIPENDENDENTI METROPOLITANA MILANESE PER MESOTELIOMA

Desta preoccupazione la notizia del decesso,avvenuta in data 18 settembre 2014, di G.C. di anni 82, ex dipendente della metropolitana di Milano, causa della morte: mesotelioma pleurico. G.C. ha lavorato presso l’ATM di Foro Bonaparte dal 1957 al 1993, dove nel corso degli anni ha sviluppato la propria carriera da disegnatore a funzionario. Giorni fa è morto anche il Sig. B.O.G. sempre per mesotelioma. All’inizio del 2014, in seguito a un ricovero urgente per insufficienza respiratoria, in una clinica di Catania – il defunto è nato a Bruca di Sicli in provincia di Ragusa – dopo un esame istologico di biopsia, gli è stato accertato un vistoso processo neoplastico. In seguito al decesso di G.C., l’avvocato Ezio Bonanni, che cura gli interessi della famiglia del defunto, ha inviato una informativa con relativa documentazione medica dell’ex dipendente ATM alla Procura della Repubblica di Ragusa e alla Procura della Repubblica di Milano dove era già in atto un procedimento penale.


Lo Stato colpevole: confermata la condanna del Ministero della Difesa per la morte di una 40enne.

 

La Corte di appello di Roma ha confermato la condanna del ministero della Difesa al risarcimento di danni per quasi 717mila euro in seguito alla morte per mesotelioma di una 40enne esposta ad amianto presso il policlinico militare di Anzio, dove lavorava. L’avvocatura dello Stato aveva impugnato la sentenza sostenendo la tesi della 'fibra killer' e quindi della non certezza della riconducibilità causale del mesotelioma alla presenza di amianto presso la struttura ospedaliera. La corte ha invece accolto le tesi dell’ Avvocato Ezio Bonanni che ha messo in evidenza come "la tesi della fibra killer - spiega Bonanni, presidente dell'Osservatorio nazionale sull'amianto - ONA Onlus - sia priva di ogni scientificità e che anche il mesotelioma sia invece dose dipendente".


Eternit Bis, Ona: è Davide contro Golia.

La Onlus si costituirà parte civile nel processo e assisterà le famiglie delle vittime. L'Osservatorio nazionale sull'amianto - ONA Onlus sostiene l’operato della Procura della Repubblica di Torino e si costituirà parte civile e assisterà i famigliari che intenderanno chiedere giustizia nel processo Eternit Bis, al via il 12 maggio. Sarà presente anche il presidente dell'ONA Onlus, l'avvocato Ezio Bonanni, che guiderà il pool di legali, formati anche dall’Avv. Alberto Costanzo e dall’Avv. Andrea Ferrero Merlino, chiamati a supportare il procuratore Raffaele Guariniello, impegnato nella dura battaglia di legalità e giustizia. "Davide contro Golia - definisce la vicenda l'ONA Onlus -: i famigliari delle vittime del Casalese e degli altri territori vittime dell’Eternit contro uno dei magnati della finanza internazionale, forte e potente, e con amicizie influenti. L'ONA Onlus già alla prima udienza del 12.05.2015 chiederà che la Procura della Repubblica disponga ulteriori indagini per accertare eventuali collusioni "che hanno permesso all’imputato Stephan Schmidheiny di compiere indisturbato la sua azione. Non intendiamo arretrare rispetto al dovere di verità e di giustizia per le vittime dell’amianto, che presuppone doverosamente e necessariamente accertare tutte le responsabilità di coloro che avrebbero dovuto impedire e non hanno impedito quello che è stato: un vero e proprio genocidio nascosto e dimenticato. Supporteremo per quanto ci è possibile l’impegno del procuratore Guariniello", afferma Bonanni.


Eternit bis: l’ONA Onlus, dopo l’ammissione quale parte civile, continua a chiedere che siano individuate anche le responsabilità degli esecutori materiali.

All’udienza del 21.05.2015, Stephan Schmidheiny, unico imputato per la morte di 258 persone tra dipendenti dei suoi stabilimenti e loro famigliari oltre che semplici cittadini esposti ad amianto, si è opposto all’ammissione dell’ONA Onlus quale parte civile, ma il Tribunale di Torino ha disatteso le sue richieste. È solo il primo passo che porterà l’Associazione a chiedere la prosecuzione delle indagini per assicurare alla giustizia gli esecutori materiali o quantomeno quel secondo livello che ha permesso all’imputato di portare a termine il suo disegno. L’ONA Piemonte, infatti, ha acquisito documenti ed altre prove che dimostrano come solo grazie alla collaborazione e/o alla mancata opposizione, l’imputato ha potuto portare a termine il suo programma. Nel processo Eternit Bis, l’ONA Onlus è difesa dall’Avv. Andrea Ferrero Merlino, del Foro di Torino e l’ONA di Casale Monferrato dall’Avv. Alberto Costanzo di Casale Monferrato, ed entrambe sono state ammesse quali parti civili nel processo. L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA Onlus e componente del collegio di parte civile, ha continuato ad insistere affinché il Dott. Raffaele Guariniello porti alla sbarra anche tutti i fiancheggiatori di Stephan Schmidheiny e perché individui tutte le responsabilità. Non si può escludere che nei prossimi giorni l’ONA Piemonte consegni il voluminoso dossier delle prove al Dott. Guariniello con un formale esposto denuncia con l’individuazione di nomi e cognomi, personaggi che non sono ancora rientrati né nell’inchiesta Eternit 1 né nell’inchiesta Eternit Bis.


Il Prof. Giancarlo Ugazio, scienziato non in vendita e medico non pentito, vero e proprio pilastro dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha elaborato in sintesi l’esplicazione divulgativa del principio secondo il quale “il sinergismo tossicologico annulla il significato dei “limiti di legge” dei veleni ambientali”, sostenendo così scientificamente le richieste della nostra Associazione, più volte avanzate dal nostro Presidente, Avv. Ezio Bonanni, che purtroppo sono rimaste ad oggi inascoltate, innanzi al silenzio assordante di coloro che avrebbero dovuto tutelare e che dovrebbero tutelare la salute e la salubrità dell’ambiente, come beni preziosi e primari del singolo e della collettività e dell’essere umano.

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Il sinergismo tossicologico annulla il significato dei "limiti di legge" dei veleni ambientali
Giancarlo Ugazio, Minerva Medica, Torino, 2006
SINERGISMO+TOSSICOLOGICO+-+LIMITI+DI+LEG
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Finalmente anche in Sicilia i benefici contributivi vengono riconosciuti fino al 02.10.03 e con il coefficiente 1,5 utile per l’anticipata risoluzione del rapporto lavorativo, grazie all’impegno dell’ONA ONLUS e all’acume giuridico dell’Avv. Ezio Bonanni.

 

Il Tribunale di Gela in data 28.05.2014 ha emesso due sentenze con le quali ha riconosciuto i benefici contributivi per esposizione ad amianto in favore del Sig. Salvatore Granvillano, lavoratore esposto ad amianto e coordinatore dell’ONA ONLUS i benefici contributivi per esposizione ad amianto con il coefficiente 1,5 utile per maturare anticipatamente il diritto a pensione, fino al 02.10.03, e subito dopo ha confermato questa decisione per un altro lavoratore esposto ad amianto A.A., anch’egli riconosciuto fino al 02.10.03.

Entrambi erano difesi dall’Avv. Ezio Bonanni.

Vengono così letteralmente disintegrate tutte le resistenze dell’INPS, sostenute dall’INAIL, secondo le quali l’amianto era stato rimosso presso il Petrolchimico di Gela la notte del capodanno tra il 31.12.1992 e il 1° gennaio 1993, e quindi con riconoscimento anche degli ulteriori periodi, anche perché sono stati allegati in atti tutti i piani di lavoro che comprovano come l’amianto sia stato bonificato solo nei tempi più recenti e non nel 1992.

 

“E’ veramente incredibile sentir sostenere dall’INAIL che nel Petrolchimico di Gela l’amianto sia venuto meno tra il 31.12.92 e il primo gennaio 1993, perché ciò è smentito dalla realtà dei fatti, solo che fino ad ora la posizione dell’INAIL aveva trovato avvallo, ed è stata quindi un’impresa titanica poter dimostrare che quanto sostenuto dall’INAIL era infondato in fatto e in diritto - dichiara l’Avv. Ezio Bonanni - ed è quindi fondamentale che l’associazione prosegua la sua mobilitazione, affinché questi diritti, anche grazie al supporto dell’ufficio legale dell’associazione in Sicilia, di cui fa parte anche l’Avv. Lucio Greco, fermo restando che verranno richiesti anche i danni da esposizione e l’indennizzo del danno biologico all’INAIL”. L’Osservatorio Nazionale sull''Amianto - ONA Onlus auspica che tutti i Tribunale della Sicilia siano coerenti nel riconoscimento dei benefici contributivi fino al 02.10.03, in luogo del 31.12.1992, in quanto come precisato dalla Corte di Cassazione l’entrata in vigore della l. 257/1992 non costituisce il termine ultimo per il riconoscimento dei benefici contributivi validi per il prepensionamento. Viene espressa soddisfazione per il positivo andamento giudiziario prima di tutto dal Sig. Granvillano Salvatore, coordinatore dell’ONA, il quale dichiara “le vittime dell’amianto di Gela debbono ringraziare l’Avv. Ezio Bonanni il quale si è impegnato a fondo per darci giustizia, rispetto ad una situazione molto difficile in un territorio molto difficile, in cui la Sicilia è fortemente discriminata dal Governo Nazionale. Ma come ONA di Gela continueremo a mobilitarci per far venire alla luce le inadempienze dello Stato Nazionale che porteremo in Tribunale e che abbiamo già denunciato in Europa, con discriminazione rispetto ai lavoratori di tutto il territorio nazionale”. Esprime la sua soddisfazione e si congratula con l’Avv. Ezio Bonanni anche il Sig. Calogero Vicario, coordinatore regionale, e l’On.le Pippo Gianni, parlamentare all’assemblea regionale e membro del comitato tecnico scientifico nazionale dell’ONA Onlus il quale dichiara “Grazie all’Avv. Ezio Bonanni e all’ONA Onlus finalmente anche in Sicilia i lavoratori possono ottenere il riconoscimento dei benefici amianto per il prepensionamento fino al 02.10.2003. E’ necessario che anche i lavoratori siciliani abbiano gli stessi benefici che sono riconosciuti in tutto il resto d’Italia perché ciò sta scritto nella legge che invece in Sicilia viene applicata con un termine inferiore e cioè fino al 1992, e quindi con più di 5 anni di prepensionamento in meno, in quanto pari al 50% del periodo di esposizione all’amianto. Continuerò la mia battaglia all’interno delle Istituzioni per sostenere le legittime richieste dei lavoratori e delle vittime dell’amianto, riuniti nell’Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus”. L’On.le Pippo Gianni è stato il promotore della recente legge regionale amianto in Sicilia, che ha sanato una situazione che si protraeva da più di 22 anni.   

L’On.le Giulia Gibertoni, Europarlamentare, appena eletta tra le fine del Movimento 5 Stelle, e componente dell’ONA ONLUS e sua portavoce in Europa, si felicita con i lavoratori per il successo giudiziario e preannuncia il suo impegno in Europa affinché anche per la Sicilia e dichiara “Come Europarlamentare voglio innanzitutto ringraziare tutti i cittadini esposti e vittime dell’amianto che mi hanno dato fiducia, chiamandomi a rappresentarli in Europa, e l’Avv. Ezio Bonanni e il direttivo nazionale dell’ONA Onlus per avermi, già prima della competizione elettorale, chiamata ad essere il loro portavoce in Europa e il mio impegno non mancherà”.


Protocollo di intesa tra Confeuropa Imprese e Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA ONLUS ed EBSIL - Ente Bilaterale Sicurezza Lavoro

 

“L’Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus si pregia di comunicare di aver raggiunto e stipulato un protocollo di intesa con Confeuropa Imprese ed Ebsil (Ente Bilaterale Sicurezza Lavoro), del quale si pregia dare massima diffusione, al fine di creare un sinergico incontro e sviluppo propositivo - operativo per perseguire con metodi e strumenti nuovi, assolutamente partecipativi, il raggiungimento della sicurezza sul lavoro, con metodi organizzativi di prevenzione tecnica e operativa: gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali non sono che l’ultimo risultato di modalità organizzative errate che si fondano sulla non valutazione e sulla sottovalutazione del rischio che va rimosso alla radice”.

La Presidenza Nazionale ringrazia il Dott. Fabrizio Bottini presidente nazionale dell’Ente Bilaterale Sicurezza Lavoro e il Dott. Calogero Campisi presidente nazionale di CONFEUROPA, per il loro sinergico impegno per la eliminazione del rischio amianto inaugurato con la fattiva collaborazione intrapresa, e che dunque coinvolge anche tutte quelle imprese il cui operato etico le contraddistingue in quanto rimuovere il rischio evita non solo l’infortunio e le malattie professionali ma anche le più evidenti conseguenze giudiziarie e risarcitorie per l’impresa, e influisce beneficamente sui lavoratori preservandone la incolumità e la salute.

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Siglata una convenzione tra il Comune di Priolo Gargallo e l'ONA

 

Presentato, nella mattinata odierna, 7 settembre 2012, presso l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, il nuovo  Sportello informativo “Amianto”, importante presidio promosso dall’ONA Onlus (Osservatorio Nazionale sull'Amianto), che assolve alla funzione di assistenza e tutela, sotto il profilo medico, sociale e legale, dei lavoratori e di quanti siano stati esposti al rischio amianto e a quello cancerogeno, a prescindere che abbiano contratto o meno patologie. Alla conferenza stampa, oltre ad una cospicua presenza di cittadini, hanno preso parte: il sindaco di Priolo Gargallo, Antonello Rizza, la Giunta comunale, il consigliere comunale, Sebastiano Boscarino, il deputato nazionale, on. Pippo Gianni, l’assessore provinciale allo Sviluppo economico, Nicky Paci, in rappresentanza dell’ONA Onlus, il segretario generale, Michele Rucco, e il coordinatore regionale, Calogero Vicario. Durante l’incontro, è stata siglata ufficialmente una Convenzione tra il Comune di Priolo Gargallo, che ha patrocinato lo Sportello informativo “Amianto”, e i vertici dell’ONA Onlus. 


L'Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus

iscritto nel Registro Regionale delle Associazioni

L'Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus iscritto nel Registro Regionale delle Associazioni, in forza della Legge Regionale n. 22 dell'01.09.1999 e s.m.i.: ne dà nota il Presidente Avv. Ezio Bonanni che ne ha ricevuto la comunicazione dal Dipartimento Programmazione Economica e Sociale, Direzione Regionale Politiche Sociali e Famiglia, prot. 46572 DB/03/19, a firma della Dirigente Dott.ssa Isabella Gobetti e giusta determina della Regione Lazio del 26.02.2013.


Il nuovo anno ci lascia sperare in una svolta per la tutela dell’ambiente e della salute. Nel corso della Conferenza di La Spezia del 22.12.2014 (per seguirne il contenuto link: https://www.youtube.com/watch?v=PHOGulxVcF8 oppure cliccando su "YOUTUBE ONA"), l’Avv. Ezio Bonanni ha reso noti i dati di una vera e propria epidemia, tutt’ora in corso, in Liguria, come nel resto d’Italia, nel silenzio assordante di tutte le pubbliche autorità (è gravissima la situazione nelle scuole, come a Roma, così a Milano, e nel resto d’Italia). Il prossimo 19.01.2015, a partire dalle ore 17:30, presso la sede della Regione Lombardia presso Palazzo Pirelli, sala Pirelli 1 Piano in Via Filzi n. 22 in Milano si terrà la conferenza "Amianto, Osservato Speciale”, alla quale prenderanno parte, con l’Avv. Ezio Bonanni, l’Arch. Giampiero Cardillo (già Generale dei Carabinieri), il Dott. Mario Lanza (già Generale dell’Aeronautica Militare), la Dott.ssa Giulia Gibertoni (ricercatrice e componente del Comitato Tecnico-Scientifico dell’ONA e Consigliere presso la Regione Emilia Romagna), che verrà trasmesso in diretta streaming, e a cui tutti sono invitati a partecipare. L’ONA ha attivato la tutela delle vittime dell’amianto anche in sede europea e comunitaria, con un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, per l’incapacità dello Stato e delle istituzioni di tutelare la vita e la salute, e di punire i colpevoli di gravi reati, che la fanno franca per prescrizione!


Il GUP del Tribunale di Pisa, in merito al procedimento penale relativo alla morte per amianto di un ex dipendente della centrale geotermoelettrica di ENEL a Larderello, con provvedimento depositato oggi, 13 febbraio 2015, ha accolto l’opposizione dell’avv. Ezio Bonanni alla richiesta di archiviazione e dispone la prosecuzione delle indagini preliminari con iscrizione nel registro degli indagati dei responsabili di ENEL, anche per l’ipotesi di reato di cui all’art. 437 c.p., oltre che per l’ipotesi di cui all’art. 589 c.p..

Si apre così un nuovo procedimento penale oltre a quello relativo a tre operai deceduti per mesotelioma, con richiesta di rinvio a giudizio per il reato di omicidio colposo,  per il quale era stata accolta l’istanza dell’Avv. Ezio Bonanni di citare Enel S.p.A. come responsabile civile per i decessi di questi dipendenti, in vista della prossima udienza del 26 marzo 2015 (Tribunale di Pisa. G.u.p. Dott. Giulio Cesare Cipolletta, proc. Pen. n. 1/2010 e n. 1/2012 RG  Avoc. PG - FI e 3739/2014 RG GIP).

Il nuovo procedimento penale relativo alla morte di B. G., con l’iscrizione nel registro degli indagati anche per l’ipotesi di reato di cui all’art. 437 c.p., disposta dal GUP Dott. Giulio Bufardeci, si profila, quindi, come un Eternit Bis ma in questo caso senza prescrizione perché si fa riferimento, nel provvedimento del GUP, a “epoca anteriore e prossima al 31 marzo 2007”.

Vengono così accolte le tesi giuridiche sostenute dall’Avv. Ezio Bonanni, legale di parte civile, che ha assiste la vedova di B. G. deceduto per asbestosi.

 “Si tratta di una vittoria prima di tutto delle vittime e dei loro familiari e poi della giustizia - dichiara l’Avv. Ezio Bonanni -,  che ci auguriamo trionfi, di fronte a molte, troppe, vittime evitabili e quindi inaccettabili. Auspichiamo che questi eventi drammatici siano di monito a quei dirigenti che molto spesso sono stati negligenti e imprudenti e incuranti della salute rispetto al rischio amianto, per il quale ha prevalso il profitto sulla vita umana”.

Roma, 13.02.2015


Depositato oggi negli uffici della caserma dei Carabinieri di Rosignano Solvay (LI) un esposto con il quale si chiede di verificare lo stato del locale Istituto Statale Alberghiero “Enrico Mattei”, nel quale è stata segnalata presenza di amianto, con rischio per la salute di ragazzi e personale scolastico, con un quadro che si allarga a molte altre scuole, nell’ambito delle 2.400 che nell’intera penisola presentano problemi di amianto (tanto da indurre il Governo, in sede di conversione del decreto del fare, a stanziare 150 milioni di euro a fondo perduto, una goccia nel mare dei fondi necessari per la messa in sicurezza di tutti gli istituti scolastici, nei quali sono circa 30.000 gli alunni esposti, oltre al corpo docente).

L’informativa è stata presentata dalla signora Antonella Franchi, coordinatrice del Comitato Provinciale ONA Genitori degli Scolari esposti all’amianto in edifici pubblici. L’amianto, secondo quanto descritto nella sala insegnanti e nella classe attigua (III ATU); inoltre è segnalata la presenza di linoleum in due stanze di un’altra scuola dello stesso comprensorio, e il tutto si aggiunge alla questione della scuola Nibbiaia, che l’ONA ha da tempo sollevato, e nel dossier che è stato allegato all’esposto risultano molte altre scuole con amianto.

Nell’esposto, quindi, la signora Franchi chiede l’immediato intervento dei Carabinieri per acquisire la conferma di quanto detto e di adottare ogni provvedimento di tutela della salute pubblica e in particolare degli alunni, e chiede il sequestro dei materiali di amianto e/o dei locali nei quali dovesse essere riscontrata la presenza di materiale che contiene asbesto. Chiede, inoltre la rappresentante dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che l’Autorità Giudiziaria proceda penalmente a carico di tutti i responsabili per i reati che fossero ravvisabili nelle condotte esposte.

La signora Franchi nomina quale suo procuratore e difensore l’avvocato Ezio Bonanni del Foro di Roma, affinché la rappresenti, difenda, compia indagini difensive e ogni altro atto che riterrà opportuno nell’interesse personale e della giustizia.

E’ inaccettabile e inammissibile che ci sia il rischio di esposizione ad amianto anche degli studenti dell’Istituto Alberghiero, con il rischio di insorgenza, dopo decenni, di patologie asbesto correlate purtroppo quasi sempre con esito infausto e quindi torniamo a chiedere alle pubbliche autorità la immediata rimozione dell’amianto da tutti i siti scolastici, da quelli di Rosignano come per le altre circa 2.400 scuole in tutto il territorio nazionale - dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA - perché soltanto evitando l’esposizione all’amianto si azzera il rischio. Confidiamo che anche l’Istituto Alberghiero “Enrico Mattei” di Rosignano possa essere immediatamente messo in sicurezza con la bonifica delle parti in amianto che sono state segnalate dalla sig.ra Antonella Franchi al Comando dei Carabinieri competente”.


Costituito il comitato esposti e vittime dell’amianto in Olivetti, aderente all’ONA ONLUS, coordinato dal Sig. Davide Fabretti e dal Sig. Mario Pagani, quest’ultimo già esposto e vittima dell’amianto quale dipendente Olivetti, con costituzione di uno sportello online per la tutela dei lavoratori e cittadini esposti per via della presenza di amianto nelle strutture e nei prodotti della ex Olivetti.

 

L’ONA ONLUS, in relazione all’iniziativa assunta dalla Procura della Repubblica di Ivrea, prosegue la sua mobilitazione per assistere lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto negli ex siti Olivetti, e per la presenza del minerale in alcuni loro prodotti, con la costituzione di uno sportello per assistenza medico legale, a cui tutti potranno accedere, con semplice email all’indirizzo osservatorioamianto@gmail.com oppure contattando il coordinatore Sig. Davide Fabretti al n. 339-5638069.

Il comitato si pregia di avere ottenuto la disponibilità dell’Avv. Ezio Bonanni per dirimere ogni dubbio legale di cittadini e lavoratori aventi diritto al prepensionamento e/o al riconoscimento di rendite e risarcimenti dei danni (e a cui si potrà chiedere un parere inoltrando una richiesta all’indirizzo e-mail osservatorioamianto@gmail.com, oppure all’indirizzo avveziobonanni@gmail.com oppure telefonando al n. 0773/663593), e del Prof. Luciano Mutti, per quanto riguarda qualsiasi necessità di assistenza medico sanitaria (alla quale si potrà accedere scrivendo all’indirizzo osservatorioamianto@gmail.com oppure contattando direttamente il Prof. Mutti al n. 338/6836453 e all’e-mail luciano.mutti@hotmail.it).

Recentemente la stampa nazionale si è occupata del problema amianto in Olivetti, con alcune interviste al Sig. Mario Pagani, tra i fondatori della ONA ONLUS, pubblicate dal giornale Il Giornale in data 09.11.2013 (“I GIUDICI DI ROMA La sentenza contro l'azienda: «Esposizione tossica dal 1962»”) e in data 10.11.2013 (“Ecco la denuncia che inchioda l’Olivetti”), nel corso delle quali ha potuto precisare che la Corte di Appello di Roma ha accolto la sua richiesta condannando l’INAIL a erogargli la rendita e a riconoscere la sua esposizione all’amianto, utile per rivalutare la sua pensione.


28 aprile, giornata mondiale delle vittime dell’amianto, all’insegna dell’indifferenza e della impunità per i responsabili di un genocidio nascosto e silenzioso.

Il Governo Renzi, nel momento del suo insediamento (febbraio 2014), si era affannato a promettere la messa in sicurezza delle scuole, il che avrebbe permesso anche la bonifica dell’amianto che è presente in 2.400 scuole: dopo più di un anno, non solo non si è fatto nulla, ma le scuole continuano a cadere a pezzi. Lacrime di coccodrillo sono state versate quando il magnate svizzero Stephan Schmidheiny è stato addirittura assolto dalla Corte di Cassazione su richiesta della Procura Generale. Il piano nazionale amianto del Governo Monti, ripreso pure dal Governo Renzi, è fermo al palo come il segno del fallimento di politiche demagogiche e strumentali, e il fondo vittime amianto è poco più di una mancia. Addirittura, l’Italia importa amianto, come recentemente dimostrato, e ce ne sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiali che lo contengono, e seminano una strage di circa 6mila morti l’anno, che continuerà anche nei prossimi decenni. “L’Ona ritiene che il problema amianto non possa più essere affrontato solo con misure giudiziarie e previdenziali - dichiara l’avvocato Ezio Bonanni -, perché non restituiscono la salute e non riportano in vita i deceduti e non impediscono l’insorgere di nuovi casi. L' epidemia in corso è destinata ad aggravarsi nei prossimi anni, a causa della presenza di amianto in circa 40000 siti e in un milione di micro-siti, con quaranta milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui solo il 2% è stato trattato. Così proseguendo vi continueranno ad essere nuovi casi e nuove esposizioni perché ci si può ammalare fino a quarant’anni dopo la prima esposizione. E’ necessaria la bonifica, attraverso progetti di sviluppo territoriali da cui trarre le risorse economiche necessarie, unitamente all' utilizzo della leva fiscale e dei fondi strutturale europei. Non debbono essere trascurati gli aspetti internazionali nella risoluzione del problema, anche perché come dimostrato dall’Associazione, l’Italia ha continuato l’importazione di amianto anche dopo l’entrata in vigore della L. 257/92, che la proibiva. L’Ona ha già portato all’attenzione dell’Autorità giudiziaria la documentazione comprovante l’importazione di amianto in Italia in questi ultimi anni, ed auspica che si renda giustizia a tutte le vittime". L’impegno dell’associazione proseguirà in tutti i campi ed in tutti i settori, come fondamentale presidio di tutela ed assistenza, prima di tutto preventiva, e poi indennitaria e risarcitoria, nella consapevolezza che soltanto la prevenzione primaria potrà evitare, per il futuro, altre migliaia e migliaia di morti, mentre la ricerca arranca per l’incapacità dello Stato di sostenere i nostri migliori ricercatori, che debbono operare all’estero, privando i pazienti italiani di fondamentali presidi.


I marinai affetti da patologie asbesto correlate: vittime del dovere. Altro riconoscimento.

Il ministero della Difesa ha riconosciuto il sottoufficiale di Marina Militare L.C. vittima del dovere e liquida agli eredi la speciale elargizione, di oltre 200milaeuro e le ulteriori prestazioni. La decisione dopo aver accolto le richieste dell’avvocato Ezio Bonanni. L.C. arruolato giovanissimo ha respirato l’amianto a bordo del naviglio dove ha prestato servizio; all’età di 60 anni si ammala e l’anno scorso è morto a causa del mesotelioma da amianto. La Marina Militare ha riconosciuto che quella malattia è stata causata dal lavoro a bordo delle navi da guerra coibentate di amianto e, quindi, ha riconosciuto L.C. vittima del dovere, con liquidazione degli indennizzi ai familiari. Il prossimo 9 dicembre il Tribunale Penale di Padova dovrà decidere se accogliere la richiesta del P.M. Sergio Dini della Procura della Repubblica di rinvio a giudizio dei vertici della Marina Militare dell’epoca, per omicidio colposo e lesioni colpose. L’avv. Ezio Bonanni, costituito nell’interesse di numerose parti civili, ha chiamato in causa il ministero della Difesa perché risponda in solido con gli imputati dei danni subiti dalle parti offese. Saranno, inoltre, promosse anche azioni civili per far valere la responsabilità diretta del ministero della Difesa, datore di lavoro delle vittime. Visto e considerato l’esito della sentenza Eternit, l’Osservatorio Nazionale Amianto affronterà la questione dal punto di vista delle cause civili che una volta iniziate non sono soggette a prescrizione, diversamente dal penale.


Il Tribunale Penale di Livorno ha accolto l’opposizione, alla richiesta di archiviazione del PM, formulata dall’avv. Ezio Bonanni, nell’interesse della moglie di un ex dipendente del Porto di Livorno deceduto per mesotelioma, in seguito all’attività svolta dal 1966 al 1994 con la Compagnia lavoratori portuali. Il GIP Beatrice Dani ha quindi disposto la prosecuzione delle indagini, riguardo al rapporto di lavoro del defunto. Il Procuratore della Repubblica di Livorno aveva chiesto l’archiviazione senza tener conto del ruolo dell’Ente Porto, dell’Azienda Mezzi Meccanici, poi trasformatasi nell’Autorità Portuale e delle stesse Ferrovie dello Stato (… “all'interno dei vagoni ferroviari i lavoratori operavano per depositare l'oggetto del carico/scarico; nei magazzini di depositi in ambito portuale”…)  e anche perché il responsabile della sicurezza e delle condizioni di lavoro nell’ambito del Porto di Livorno è deceduto a sua volta alla fine degli anni ’80. Inoltre per il PM non ci sarebbe dolo perché partire dalla fine degli anni ‘80 le merci in amianto sarebbero giunte in porto all'interno di container chiusi senza aereodispersione di polveri e fibre di amianto; la sentenza della Corte di Cassazione Civile n. 17172 del 09.10.2012, invece, nell’ambito del Porto di Venezia, ha riconosciuto la qualità di datore di lavoro all’Autorità Portuale e non alla Compagnia Lavoratori Portuali. La prosecuzione delle indagini è stata ordinata, pertanto, dal GIP soprattutto per valutare “la titolarità della posizione di garanzia … anche successivamente agli anni ’80 … nonché con riferimento al ruolo ricoperto anche dall’Azienda Mezzi Meccanici fino al 1994 e successivamente all’Autorità Portuale, nonché alle Ferrovie dello Stato; valutare in concreto l’esposizione all’amianto anche nel periodo successivo alla fine degli anni ’80. Soddisfazione dell’avv. Bonanni il quale auspica “che si faccia piena luce su tutte le responsabilità sulle morti sospette per patologie asbesto correlate tra i portuali di Livorno e anche di alcuni cittadini di Livorno che pur non avendovi mai lavorato si sono ammalati per la contaminazione ambientale”. Intanto è stato depositato anche il ricorso al Giudice del lavoro, con il quale gli eredi chiedono il risarcimento dei danni sia all’Autorità Portuale sia alla Compagnia oltre alle Ferrovie dello Stato. 


Presentazione dei dati epidemiologici relativi alle patologie asbesto correlate tra gli appartenenti alla Marina Militare nel corso della conferenza che si è tenuta in Sarzana in data 12.11.2013.

Nella conferenza del 12.11.2013 in Sarzana, l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA, ha presentato i dati epidemiologici e le ultime rilevazioni in materia di patologie asbesto correlate tra gli appartenenti alla Marina Militare, e ha informato i numerosi presenti, molti dei quali affetti da patologie asbesto correlate del fatto che all’udienza di ieri presso la Corte di Appello di Venezia, nel processo Marina1, la Procura Generale ha chiesto la condanna degli imputati a pene che vanno da un anno e 8 mesi a due anni di reclusione e l’aggiornamento all’udienza del 06.03.2014, mentre per il processo Marina bis l’udienza si terrà presso il Tribunale di Padova il prossimo 25.03.2014.

L’Avv. Ezio Bonanni ha puntualizzato che l’ONA si costituirà parte civile a fianco di numerosi militari esposti e vittime dell’amianto della Marina e dei familiari di quelli deceduti, e chiederà la chiamata in causa dello Stato e della Marina Militare quali responsabili civili perché rispondano dei danni subiti dalle vittime.

Si costituiranno parte civile anche i familiari delle vittime ancora in vita per i danni sofferti direttamente.

Nella giornata odierna, altri dieci casi di patologie asbesto correlate in Marina Militare sono stati segnalati all’ONA Onlus da ogni parte d’Italia, di cui tre casi segnalati a La Spezia.

All’incontro ha partecipato anche l’Avv. Massimiliano Fabiani, il quale ha illustrato i criteri di quantificazione dei danni delle vittime primarie e dei familiari alla luce della giurisprudenza più recente della Corte di Cassazione.

L’incontro si è svolto in collaborazione con l’AFEA e alla presenza del Presidente Sig. Pietro Serarcangeli, il quale è intervenuto illustrando le attività dell’associazione e la collaborazione con l’ONA, la quale ha già attivato uno sportello online per assistenza medica e legale, a cui qualsiasi cittadino può accedere, inoltrandone richiesta all’indirizzo e-mail osservatorioamianto@gmail.com ovvero telefonando al n. 0773/663593.


Il Tribunale di Terni, con Sentenza n. 6 del 2014, depositata ieri 14 gennaio, ha riconosciuto la “… neoplasia (papilloma squamoso) alla corda vocale destra, trattata mediante asportazione chirurgica, residuata in disfonia di grado moderato…” e “… asma bronchiale persistente…” come malattia asbesto correlata di natura professionale. 

Il giudice Gabriella Piantadosi ha ritenuto di condividere le conclusioni del proprio consulente perché “congruamente motivate alla stregua degli accertamenti effettuati che sono esaurienti e condotti con criteri tecnici adeguati”.

Pertanto l’INAIL è stato condannato ad adeguare la rendita relativa al danno biologico in misura pari al 28%, che lo stesso istituto aveva confermato, invece, in sede di revisione (16 ottobre 2010) nella misura del 18% e a liquidare gli arretrati “dal primo giorno del mese successivo alla data della domanda amministrativa volta a ottenere la revisione di rendita (30 settembre 2010), data in cui già coesistevano entrambe le affezioni riscontrate”.

«Si tratta di un’importante sentenza - dichiara l’avv. Ezio Bonanni, legale del lavoratore P.G. - in quanto riconosce come asbesto correlate oltre alla neoplasia alla corda vocale, anche l’asma bronchiale, rispetto alle quali le fibre di amianto hanno un ruolo decisivo come abbiamo dimostrato in corso di causa e come confermato dal CTU nominato dal Giudice». La sentenza che ha riconosciuto il diritto difeso dall’avvocato Bonanni, conferma anche delle tesi del Prof. Giancarlo Ugazio, riguardo al fatto che le tabelle INAIL sono assolutamente limitative.

 

L’Osservatorio Nazionale Amianto chiederà, quindi, all’INAIL di contemplare tra le patologie asbesto correlate tabellate anche tutte le altre patologie extratoraciche causate dall’amianto.

Roma, 15.01.2014                                         Dott. Gianni Avvantaggiato 

                                                                             (Ufficio stampa ONA)


19.11.2013 - Vittoria per l’ONA: anche il Tribunale di Rovigo accoglie le richieste dell’associazione e condanna l’INPS a rivalutare la posizione contributiva di un dipendente esposto all’amianto.

Si susseguono giorno dopo giorno in tutto il territorio nazionale, le sentenze di condanna dell’INPS per rivalutare i contributi dei lavoratori dell’amianto.

Il giudice del lavoro Silvia Ferrari, con sentenza del 15 novembre 2013, ha accolto le richieste del collegio di difesa composto dagli avvocati Ezio Bonanni, Daniele Toffanin e Laura Massaro e condannato l’INPS a rivalutare la posizione contributiva dell’ex dipendente di società del Polo Chimico di Ferrara.

G.B. - conferma il dispositivo - è stato esposto a un livello di fibre di amianto superiore a 0.1 ff/cc,  in maniera continuativa dal 3.12.1979 al 31.12.1992 motivo per cui il tribunale gli riconosce il diritto alla rivalutazione del periodo di lavoro sopra indicato, moltiplicato per il coefficiente dell’1,25.

L’Osservatorio Nazionale Amianto preannuncia una intensificazione delle attività in Veneto e ha aperto uno sportello di consulenza legale amianto on-line, al quale si può chiedere assistenza indirizzando una e-mail  all’indirizzo ona.rovigo@libero.it, oppure recandosi di persona presso la sede ONA di Mira e contattando il responsabile Franco Tramarin al n. 349 /8484650.


18.11.2013 - Riconosciuti i benefici contributivi per l’esposizione all’amianto fino al 2 ottobre 2003, per cinque lavoratori della Centrale termoelettrica di Brindisi Nord, che si avviano al pensionamento. Accolte le richieste dell'Avv. Ezio Bonanni.

Il Tribunale di Brindisi, Sezione Lavoro, accolte le richieste dell’avvocato della difesa Ezio Bonanni, ha riconosciuto le maggiorazioni contributive con il coefficiente 1,5 fino al 2 ottobre 2003, utili per il prepensionamento a cinque lavoratori che hanno passato ciascuno per oltre dieci anni di lavoro a manipolare l’amianto.

L’INAIL aveva negato il certificato di esposizione e l’INPS aveva negato la presenza di amianto nella centrale di Brindisi; invece, la sentenza n. 2911/2013, pronunciata dal Giudice del Lavoro Maria Cristina Mattei, depositata oggi, nella motivazione integrale, ha sancito la condanna dell’INPS alla rivalutazione contributiva della posizione dei cinque lavoratori. 

“E’ inammissibile e inconcepibile che l’INPS di Brindisi si sia opposta al pensionamento di questi lavoratori negandone l’esposizione all’amianto, e la Sentenza è ben giusta, e premia la verità e la giustizia - dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, legale dei cinque lavoratori esposti all’amianto - e auspichiamo che nel futuro ci sia un diverso modo di operare da parte degli enti pubblici che dovrebbero applicare le leggi dello Stato e non ricevere una condanna dal Giudice del Lavoro”.

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha aperto uno sportello online per i lavoratori di Brindisi che possono chiedere consulenze gratuite per la tutela dei loro diritti facendone richiesta inoltrando un’email all’indirizzo ona.brindisi@gmail.com

ONA - Osservatorio Nazionale Amianto: consulenza gratuita

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