L'ONA contro l'amianto. Nel settembre 2017, le attività dell'Associazione (convegni, manifestazioni e assistenza), si sono intensificate: è stata richiesta la bonifica e messa in sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro (prevenzione primaria), per evitare le esposizioni presenti e future. Per coloro che sono stati esposti è stata richiesta la sorveglianza sanitaria (ricerca scientifica, diagnosi precoce, terapia e cura delle malattie asbesto correlate). L'Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'ONA, ha guidato il pull di legali per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti e delle vittime. I lavoratori esposti amianto hanno ottenuto significativi risultati con sentenze di condanna dell'INPS all'accredito maggiorazioni contributive ex art. 13, comma 8, L. 257/92.
In caso di danni biologici (mesotelioma, tumori del polmone, asbestosi), le vittime hanno ottenuto che si avviasse il percorso amministrativo per la liquidazione della rendita INAIL, e per l'accredito delle maggiorazioni amianto ex art. 13, comma 7, L. 257/92, e per il risarcimento dei danni a carico del datore di lavoro. In caso di decesso le tutele sono state estese anche ai famigliari (rendita di reversibilità, Fondo Vittime Amianto e risarcimento iure hereditario e iure proprio).
L'Associazione ONA ti informa sulle sue attività, convegni, iniziative e risultati ottenuti in favore dei cittadini e lavoratori esposti e vittime dell'amianto.
Ancora una volta L'Osservatorio Nazionale Amianto interviene sui rischi della fibra killer. Questa volta nella città di Lecco, dove più di un mese fa è crollato parte di un tetto di amianto in una zona abitata. Da allora l'Amministrazione comunale non ha programmato nessun intervento di bonifica del quartiere e la situazione inizia a preoccupare i cittadini. La qualità dell'aria potrebbe essere compromessa e portare gravi danni alla salute pubblica.ù
Ezio Bonanni, Presidente dell'Associazione
ONA, ha sottolineato l'urgenza di una rimozione immediata del manufatto contenente materiale amianto per garantire la sicurezza dei cittadini. Senza contare l'elevato rischio di esposizione a cui ogni giorno di incorre dato la zona fortemente industriale di Lecco. La città vanta infatti il triste primato di tasso di mortalità per mesotelioma.
Ennesima vittoria per l'Associazione ONA. Grazie all'aiuto dell'avv. Ezio Bonanni, Presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, la tragica storia del sign. Pierleonzio Caliaro, si è conclusa con un risvolto positivo.
L'Inail si arrende e riconosce i benefici per esposizione amianto alla vittima. L'uomo in questione aveva affittato un locale per il suo laboratorio fotografico, inconsapevole del fatto che con lui viveva anche l'amianto. Il tetto dell'abitazione era infatti realizzato in cemento amianto, e il sign. Caliaro è stato inconsapevolmente esposto insieme al resto della sua famiglia. In seguito a dei controlli sanitari suggeriti dall'avvocato, gli è stato diagnosticato un cancro polmonare prontamente rimosso.
L'Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso il suo Presidente, avv. Ezio Bonanni, persegue ormai da molti anni la lotta per la rimozione totale dell'amianto in tutta Italia.
La strada è sicuramente ancora lunga ma la direzione è senz'altro quella giusta. Troppe persone ogni anno si ritrovano vittime delle fibra killer.
Secondo i rapporti dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), in Italia, più di 6.000 persone perdono la vita per patologie asbesto correlate.
L'ONA richiede un impegno comune per estinguere questa piaga dalla nostra terra e lancia un grido d'aiuto a tutto il popolo italiano. Chi bonifica fa del bene. Chi sostiene questa causa si vuole bene.
A Roma, presso la sede della Regione Lazio, è stata indetta una conferenza stampa a cura della Dott.ssa Fabrizia Nardecchia, e che ha visto la partecipazione dell'avv. Ezio Bonanni, Presidente ONA. L'avvocato è intervenuto evidenziando i rischi dell'amianto e l'alta incidenza del mesotelioma.
Analisi su lampioni e cancelli della scuola Laura Poli di Firenze. Sembra che sui lampioni a ridosso del giardino della scuola, ci siano tracce di polvere di materiale amianto. La denuncia viene dai residenti della zona che hanno subito allarmato l'Amministrazione comunale.
Il cancello e le recinzioni appaiono inoltre visibilmente deteriorati soltanto sulla parte in corrispondenza dei lamponi, fattore che avvalora maggiormente la tesi esposta. Sono verifiche che già due anni fa vennero richieste in seguito a un sopralluogo, cosa che non è avvenuta.
L'assessore all'ambiente Alessia Bettini, ha assicurato nel breve tempo, la verifica degli agenti presumibilmente contaminati. Un annuncio che quieta le preoccupazioni dei genitori degli alunni.
Non sono più tollerate azioni di inefficienza e di approssimazione quando l'amianto entra in case e in edifici scolastici. Prendono così avvio i primi interventi di risanamento per assicurare un domani migliore alle future generazioni. Ottimi i lavori in alcune scuole del viterbese.
Come si può intervenire sul materiale Eternit di un edificio scolastico? La soluzione più economica è quella dell'incapsulamento, con il quale si rende "innocuo" il manufatto contenente fibre di amianto senza rimuoverlo.
Questo procedimento risulta inefficiente se la componente tossica si presenta logorata o danneggiata, ed è per questo che nella maggior parte dei casi si interviene con il completo smaltimento.
L'Osservatorio Nazionale Amianto, capitanato dal suo Presidente, avv. Ezio Bonanni, prosegue il suo impegno per la tutela dei diritti delle vittime esposte ad amianto. Nelle scuole, nelle strade, la fibra killer si cela ovunque e miete vittime lungo il suo cammino. Secondo i dati rilasciati dall'ONA e dal Ministro della Salute e dell'Ambiente, circa 2.400 istituti scolastici sono contaminati dalla presenza amianto e mettono a rischio la salute degli studenti, del personale amministrativo e del corpo docente. Sono da queste stime che nasce l'esigenza di attuare un piano di mappatura per individuare i manufatti in cemento-amianto. A questo proposito nasce il progetto "Asbesto 2.0"
Un'altra scuola primaria di Roma è stata chiusa per la presenza di materiale amianto al suo interno. E' stata infatti scoperta l'esistenza di vecchi cassoni dell'acqua, realizzati in amianto, nel cortile interno alla scuola. L'intero perimetro è stato posto a sequestro e gli studenti sono stati obbligati a restare nelle loro aule durante la pausa di ricreazione. Cosa sconcertante per i genitori dei bambini, che hanno manifestato il loro dissenso ritirando i bambini dalla scuola.
L'obiettivo primario per i comuni d'Italia è la corretta funzionalità di tutti gli edifici scolastici, ed è quindi opportuno effettuare continue verifiche per individuare eventuali malfunzionamenti.
L'amianto arriva a profanare una delle strade più sacre d'Italia. E' stato recentemente rilevato del materiale contenente amianto sulla via Francigena, l'antica strada che percorrevano i fedeli per giungere a Roma.
Pressappoco all'altezza del Golfo di La Spezia, "l'itinerario culturale" fa tappa presso grosse quantità di rifiuti tossici che deturpano la bellezza mozzafiato della zona.
Così come il Camino di Santiago de Compostela, il sentiero è chiaramente un forte polo di attrazione per innumerevoli turisti provenienti da tutto il mondo ed è vergognoso servire un panorama di questo genere. Tra i pellegrini c'è subito sgomento e l'Amministrazione comunale viene subito allertata.
La battaglia della città di Novara contro l'amianto risale all'anno 2009. Piazza Pasteur fa da palcoscenico alle proteste che arrivano da tutti i condomini della zona. I residenti hanno infatti protestato più volte la presenza di materiale Eternit nell'ex macello della piazza. Già otto anni fa l'Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) aveva effettuato dei rilevamenti identificando la presenza di fibre amianto nella zona.
Da allora l'Amministrazione comunale ha operato in modo disattento e disinteressato, se non inesistente. Da oggi i cittadini, esausti e preoccupati per la loro salute, tornano a denunciare ogni mossa illecita facendo un esposto in Procura.
Oltre alla divulgazione dei dati epidemiologici si è parlato di prepensionamento, risarcimento danni e assistenza medica e legale. E' seguito un incontro presso la Fiera del Levante con l'argomento di prevenzione primaria, secondaria e risarcimento danni.
Durante la conferenza, il Presidente ONA, ha sottolineato la necessità di maggiori azioni di bonifica, l'unico strumento in grado di limitare la soglia del pericolo esposizione.
Recentemente è stato presentato un esposto in Procura per la presenza di amianto nel centro storico di Castellammare del Golfo, un comune di Trapani.
La segnalazione arriva da una residente del posto. La signora spiega che, in prossimità di alcune abitazioni, giace abbandonato un tubo dal materiale contenente amianto. Il manufatto risulta deteriorato e ridotto in frantumi ogni qual volta una macchina entra nel parcheggio. In questo modo si disperdono le sue fibre tossiche che andrebbero a compromettere la qualità dell'aria e di conseguenza la salute pubblica.
L'amministrazione comunale informa che l'intervento di rimozione del tubo, è già stato inserito in un programma di smaltimento che avrà inizio a breve. Bisogna solo aspettare e vedere se venga mantenuta la promessa.
Ad Abbiategrasso, piccolo comune nella città metropolitana di Milano, i cittadini sono in subbuglio dopo che è scoppiato un incendio presso uno stabilimento di timbrificio della zona. Il rogo ha sovrastato la struttura mandando in distruzione tutto il deposito. Quello che preoccupa è tuttavia il tetto costruito con materiale Eternit.
L'amianto bruciato potrebbe disperdere le sue fibre tossiche nell'aria e contaminare l'ambiente. La fibra killer dell'amianto, se inalata, compromette gravemente la salute pubblica e il rischio di esposizione in questo caso è alto. E' capace di creare gravi problemi a tutto l'apparato respiratorio, sia che venga inalato a piccole quantità che in grandi dosi.
L'ONA e l'Avv. Ezio Bonanni hanno ottenuto significativi risultati nella tutela di coloro che sono stati esposti a condizioni di rischio, e che hanno subito delle infermità per esposizione ad asbesto.
L'Osservatorio Nazionale Amianto assiste il personale della Marina Militare per il riconoscimento di causa di servizio e vittima del dovere. L'ONA ha censito 621 casi di mesotelioma tra il personale della Marina Militare, e molti altri dovranno ancora essere censiti.
La necessità di un pronto intervento di bonifica si applica soprattutto all'interno di navi, installazioni a terra della Marina e nelle altre Forze Armate.
La frazione di Brianco di Salussola, a Biella, è ora al centro di numerosi discorsi e controversie. La zona sarebbe soggetta alla realizzazione di unica discarica. Sono tanti i "NO" messi in gioco per la salvaguardia del terreno.
Si pensi che, l'area in questione, sarebbe situata in una ricarica delle falde, per la quale si pretende la massima protezione. A pochi passi dalla discarica ci sarebbero anche delle risaie. Si rende noto infatti che la zona è una delle terre simbolo del riso di Baraggia, famoso in tutto il mondo. Coldiretti è il primo oppositore della campagna contro la discarica e scende in campo esprimendo tutto il suo dissenso.
Dal latino "aeternitas", chiamato in questo modo per sottolineare la sua elevata resistenza. Il suo materiale a base amianto, de tutto incorruttibile, è stato il sogno eterno dell'azienda che ne assunse il nome. Ma da "fabbrica dei sogni", divenne ben presto "fabbrica degli incubi", una piaga che a distanza di anni continua a mietere vittime e rende difficile la sua demolizione.
L'Eternit (fibrocemento, cemento amianto, asbesto cemento Eternit), è anche la denominazione dell'azienda che lo ha prodotto (Etex): sinonimo di morte. L'Eternit è stato utilizzato in centinaia di applicazioni, soprattutto in edilizia (coperture, coibentazioni, etc.).
Nei cinque stabilimenti Eternit italiani (Bagnoli, Cavagnolo, Ruviera, Siracura, Casale Monferrato) sono morti migliaia di lavoratori e familiari degli esposti.
L'ONA e l'avv. Ezio Bonanni sono in prima fila per la tutela delle vittime Eternit.
Per Paolo Castelli sono state chieste due condanne a un anno di reclusione, ma il giudice ha assolto l'imputato da ogni accusa, seminando sgomento tra i presenti. L'uomo è un ex dirigente Rai di Torino, processato con l'accusa di essere stato il responsabile del decesso di un lavoratore.
L'esposizione sarebbe avvenuta nella sede di via Cernaia completamente coibentata in cemento amianto, che ha portato alla morte dell'uomo nell'anno 2007. Secondo il giudice non ci sarebbe nessuna correlazione sussistente tra luogo di lavoro e avvento della patologia asbesto correlata. Gli avvocati del sign. Castelli hanno addirittura sollevato dei dubbi sulla natura della patologia.
Ha preso avvio il processo contro l'ex Sovrintendente del Teatro alla Scala Carlo Fontana e altri dirigenti della Fondazione. Gli imputati sono responsabili, secondo l'accusa, della morte di alcuni dipendenti e musicisti che hanno lavorato nel teatro milanese. Le cause del decesso, avvenute tra il 2005 e il 2016, sono causate da esposizione all'amianto.
L'ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) si è costituita parte civile nel processo. Tuttavia i difensori degli imputati hanno richiesto l'esclusione di questo ente perché ritengono che l'anmil non abbia predisposto alcuna forma di prevenzione per la tutela dei lavoratori al Teatro alla Scala.
Nel mese di maggio si è conclusa la sentenza del Tribunale di Milano per il processo dell'ex Alfa Romeo di Arese. A qualche mese di distanza si rendono note le motivazioni che hanno portato all'assoluzione definitiva di tutti e 5 gli imputati. Nessuna condanna per gli imputati delle morti causate da esposizione amianto.
La sentenza del giudice è stata di assoluzione per tutti e 5 gli imputati. Secondo il giudice non c'è certezza scientifica che i decessi per cancro siano stati determinati dall'esposizione all'amianto sul posto di lavoro. Tutto ciò è molto contraddittorio se si pensa che, durante il processo dello scorso maggio, si è accertata la presenza del materiale amianto nel sito di Arese.
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