Tutte le patologie da amianto non sono sempre riconosciute. Le fibre di asbesto, che è sinonimo di amianto, sono altamente lesive per la salute umana. I primi danni biologici che provocano, sono le infiammazioni: non solo le asbestosi iniziali, ma anche le placche e gli ispessimenti pleurici. Queste malattie asbesto correlate anticipano rispettivamente il tumore del polmone e il mesotelioma della pleura.
Entrambi questi tumori amianto sono, purtroppo, ad esito infausto. In questa sede, va ribadito che tutti i minerali di amianto, compreso il crisotilo (serpentino), sono cancerogeni. Lo sono di più gli anfiboli, tra i quali tremolite, actinolite, amosite, antofillite e crocidolite.
L'ONA e l'Avv. Ezio Bonanni forniscono il servizio di assistenza medica e di tutela legale a tutti coloro che ne fanno richiesta. Questo servizio è totalmente gratuito.
Le fibre di asbesto, inalate o ingerite, penetrano nel corpo fino agli alveoli polmonari. L'infiammazione è il primo passo. Le prime manifestazioni sono quelle legate all'infiammazione dei polmoni, ovvero la fibrosi. In sostanza, l'asbestosi allo stato iniziale. Poi, ci sono gli ispessimenti e le placche pleuriche, che cosituiscono i segni biologici dell'esposizione.
Quindi, le fibre colpiscono, innanzitutto, gli organi delle vie respiratorie. In particolare, la laringe, e, poi, i polmoni e la pleura. Già le placche e gli ispessimenti pleurici, costituiscono il primo campanello di allarme. Infatti, per il mesotelioma pleurico, che è la classica patologia asbesto correlata, la diagnosi è anticipata da quella di placche ed ispessimenti pleurici. Però, per fortuna, non tutte queste infiammazioni evolvono in cancro.
Tant'è vero che, la Corte di Cassazione, IV Sez. Pen., con sentenza n. 45935/2019, ha valorizzato la fase infiammatoria. In realtà, tutte le fibre di amianto, comprese quelle di crisotilo, sono cancerogene, come ribadito nell'ultima monografia IARC.
Tra le diverse malattie amianto correlate, occorre distinguere, in particolare, i tumori da amianto. Quello classicamente riconducibile all'esposizione a queste fibre, è il mesotelioma. Questa neoplasia, è, quasi sempre, ad esito infausto, e colpisce la pleura, almeno nel 93% dei casi. Gli altri casi di mesotelioma, sono quelli del peritoneo (mesotelioma peritoneale), che si manifesta nel 5% dei casi, cui si aggiungono quelli del pericardio (mesotelioma pericardico), e della tunica vaginale del testicolo (mesotelioma testicolare), che sono pari a circa l'1,5%.
Poi, ci sono tutti gli altri tumori da amianto, tra i quali il cancro della laringe, dei polmoni e delle ovaie e, poi, ci sono cancri per i quali non vi è unanimità scientifica. Ovvero, la scienza dibatte sulla riconducibilità, o meno, a tali esposizioni. Tuttavia, per alcuni di essi, tra i quali faringe, stomaco e colon retto, vi sono elevate evidenze scientifiche.
L'amianto provoca più di 107.000 morti nel mondo, come chiarito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: "Currently about 125 million people in the world are exposed to asbestos at the workplace. In 2004, asbestos-related lung cancer, mesothelioma and asbestosis from occupational exposures resulted in 107,000 deaths and 1,523,000 Disability Adjusted Life Years (DALYs). In addition, several thousands of deaths can be attributed to other asbestos-related diseases, as well as to nonoccupational exposures to asbestos".
Questa situazione è denunciata anche dall'Avvocato Bonanni in "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022".
L'ONA ha registrato 6.000 decessi di amianto in Italia per il solo 2019. Le stime dell'OMS sono prudenziali, perché circoscritte a tre delle patologie asbesto correlate. Molte altre patologie sono provocate dall'asbesto. Per cui, purtroppo, la strage da amianto nel mondo ha dimensioni molto più catastrofiche.
In Italia, l'ONA ha istituito il servizio di assistenza legale gratuita per le amianto malattie correlate, sia online attraverso lo Sportello Amianto che presso le nostre sedi territoriali.
L'ONA offre assistenza medica gratuita, grazie ai medici volontari, e assistenza legale gratuita, grazie al team di avvocati online gratis guidati dal presidente ONA, Avv. Ezio Bonanni. Per approfondire:
L’INAIL (Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) ha definito la malattia professionale o “tecnopatia” come una “patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo (causa diluita e non causa violenta e concentrata nel tempo)”.
La malattia professionale è quindi una patologia, con una causa diretta ed efficiente (cioè in grado di produrre l’infermità in modo esclusivo o prevalente), contratta nell’esercizio o insorta a causa delle lavorazioni rischiose, così come riportato nel Testo Unico.
Nell’insorgenza di amianto eternit malattie professionali è contemplato anche il concorso di cause amianto esposizioni extraprofessionali, purché non interferiscano con il nesso causale in quanto capaci di produrre da sole l’infermità.
Per essere definita malattia professionale, quindi, è necessario che l’infermità abbia un rapporto causale o concausale, diretto con il rischio professionale. Il rischio professionale può consistere sia dal tipo di lavorazioni svolte, sia dall’ambiente in cui vengono svolte le lavorazioni (in questo caso si parla di “rischio ambientale”).
La malattia professionale si differenzia dalla comune malattia, in quanto quest’ultima di solito non correlata al lavoro, come per esempio la sindrome influenzale, e va distinta dall’infortunio, che è un evento traumatico che si verifica durante l’orario di lavoro, in maniera violenta e concentrata nel tempo (al contrario del “lentamente e progressivamente” delle tecnopatie, caratteristica che rende la diagnosi spesso difficile e non tempestiva).
L’inizio della malattia professionale viene fatto solitamente decorrere dal primo giorno di assenza dal lavoro per una causa correlata a quella che verrà poi accertata come malattia professionale. I requisiti di una malattia per essere classificata come professionale sono:
È questo il caso delle malattie provocate dalla inalazione a polveri e fibre di asbesto, potente agente cancerogeno che agisce sull’organismo umano con tempi di latenza che possono arrivare anche a 30/40 anni. Queste malattie vanno sempre riconosciute e indennizzate da INAIL.
L'asbesto deriva dal termine greco asbestos che tradotto in italiano indica "indistruttibile" o "inestinguibile". L'asbesto è anche detto amianto (asbesto significato) e appartiene alla famiglia dei silicati naturali e causa tumori.
Le sue caratteristiche strutturali e di resistenza al calore lo rendono utile per l'inclusione in materiali per l'edilizia e le imbarcazioni, dei freni delle automobili ed in alcuni tessuti. Il crisotilo (una fibra a serpentina), la crocidolite e l'amosite (fibre amfibole o rettilinee) sono i 3 principali tipi di amianto che provocano la malattia. In questi casi c'è quindi un rapporto tra amianto e tumori. L'asbestosi è una forma di fibrosi interstiziale polmonare causata dall'esposizione all'amianto. È una conseguenza molto più frequente dopo esposizione all'amianto.
Fra i molti lavoratori a rischio di tumore amianto eternit, troviamo i lavoratori dei cantieri navali, dell'industria tessile e dell'edilizia, i ristrutturatori di case, gli addetti alla bonifica dell'asbesto e i minatori esposti alle fibre di asbesto. Un'esposizione secondaria si può verificare tra i familiari dei lavoratori esposti e tra le persone che vivono vicino alle miniere.
Il termine tumore (dal latino “tumor”, «rigonfiamento» o il sinonimo neoplasia, dal greco νέος, nèos, «nuovo», e πλάσις, plásis, «formazione») indica una massa di tessuto, maligna o benigna, formata da cellule che si riproducono in modo anormale e incontrollato, crescendo in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali, invadendoli ed eventualmente diffondendosi in una o più aree anatomiche diverse da quella di partenza, creando le metastasi.
Questa crescita incontrollata causa cancro e dipende dalle alterazioni del patrimonio genetico delle cellule (sbilanciamento tra l’azione dei geni oncogeni, alla base del tumore, e quella degli oncosoppressori, che hanno la funzione di contrastarne gli effetti rallentando la replicazione delle cellule, riparando le mutazioni e programmando l’apoptosi, cioè la morte della cellula con geni mutati).
All’origine di un tumore possono esserci delle mutazioni ereditarie (geni oncogeni), cioè ereditate da uno o entrambi i genitori, che possono anche solo aumentarne il rischio relativo di insorgenza rispetto al rischio di base di chi non le ha (la cosiddetta “predisposizione genetica”).
In presenza di mutazioni ereditarie è quindi sufficiente una quantità minore di danni al DNA per innescare il processo di formazione e sviluppo della patologia tumorale. Il DNA cellulare contiene informazioni su come le cellule debbano crescere e moltiplicarsi. Quando queste informazioni vengono danneggiate vengono recepite come errore trasformando una cellula in cellula cancerosa.
La presenza contemporanea di più mutazioni è sicuramente la principale delle cause cancro. La presenza di alcuni geni alterati rappresenta quindi la prima delle principali tumori cause.
Giocano un ruolo fondamentale gli acidi nucleici detti micro RNA (miRNA) che influiscono sulla trascrizione e traduzione delle informazioni genetiche. Queste tumori cause sembrano essere particolarmente influenzate dall'invecchiamento e da uno stile di vita poco sano e corretto.
In base al tipo di proliferazione, i tumori si dividono in epiteliali, mesenchimali, delle cellule del sangue o del tessuto nervoso. In base all’aggressività e al decorso clinico, i tumori possono essere benigni o maligni e, in caso di tumore maligno, si applica come metodo di classificazione la stadiazione tumorale o classificazione TNM. La branca della medicina che studiare i tumori è l’oncologia.
Le sostanze che causano mutazioni del DNA sono dette mutagene e note come agenti cancerogeni. Alcuni mutageni sono anche cancerogeni, ovvero sono causa dei tumori. Ma alcuni agenti cancerogeni non sono mutageni. Determinate sostanze sono state associate a tumori specifici, come nel caso del fumo di sigaretta con il tumore al polmone e l’asbesto (sinonimo amianto) con il mesotelioma, l’asbestosi, il cancro al polmone, adenocarcinoma pleura e altre neoplasie, tra cui l' adenocarcinoma laringeo. Esistono poi tumori causati dall'amianto.
Si stima che i tumori professionali (legati all’attività di lavoro) siano tra il 2% e il 20% di tutti i casi, con almeno 200.000 decessi ogni anno nel mondo.
La maggior parte dei decessi per cancro causato dall’esposizione professionale a cancerogeni si verifica nel mondo sviluppato: milioni di lavoratori rischiano di contrarre tumori come il cancro del polmone e il mesotelioma da amianto a causa dell'inalazione di polveri e fibre di amianto, o la leucemia per l'esposizione al benzene sul posto di lavoro.
L'asbestosi è una malattia che consegue all'esposizione ad amianto. Le fibre di asbesto provocano infiammazione che è definita asbestosi.
La diagnosi di asbestosi si basa sulla storia dell'esposizione all'amianto e alla RX del torace o alla TC ad alta risoluzione. La RX torace mostra opacità reticolari lineari che indicano la fibrosi, solitamente nella periferia dei lobi inferiori. Le opacità sono spesso bilaterali e sono spesso accompagnate da alterazioni pleuriche, le placche pleuriche sono pressoché patognomoniche di una precedente esposizione all'amianto.
L'aspetto a nido d'ape indica una malattia avanzata, che può interessare i campi polmonari medi e inferiori. Come per le silicosi, la gravità è misurata mediante la scala dell'International Labor Organization (classificazione internazionale radiografica di pneumoconiosi [International Classification of Radiographs of Pneumoconioses]) basata sulla dimensione, sulla forma, sulla localizzazione e sulle quantità degli addensamenti.
L'asbestosi provoca opacità reticolari prevalentemente ai lobi inferiori. La dimostrazione delle fibre di asbesto indica asbestosi nei pazienti con fibrosi polmonare, tuttavia può essere riscontrato amianto nei polmoni (che può far insorgere anche un adenocarcinoma pleurico o adenocarcinoma pleura) di persone esposte ma non malate, e possono non essere presenti nei campioni di pazienti con asbestosi.
Le polveri e fibre di amianto sono altamente cancerogene per l'essere umano. Ci sono diversi tipi di amianto e tutte sono indicate come alcune delle principali cause tumori. Come già ribadito e unanimemente condiviso dal mondo medico e scientifico, il cancro o tumore da asbesto è una malattia tumore, che può colpire colpire diversi organi del corpo umano, provocando anche complicazioni cardiache, patologie cardiocircolatorie e malattie cardiovascolari.
L'INAIL ha ricompreso alcune patologie tumorali, alcune malattie tumorali da esposizione ad asbesto di origine professionale, ovvero malattia del lavoro, in tre Liste.
Esistono malattie professionale tabellate. Le malattie inserite nella lista I, sono considerate asbesto correlate la cui origine è di "elevata probabilità". Per queste malattie, è sufficiente la presenza delle fibre nell'ambiente di lavoro per ottenerne il riconoscimento.
I mesoteliomi:
I tumori:
Nella LISTA II dell'INAIL sono inserite quelle malattie che, pur essendo riconducibili ad esposizione ad amianto, hanno limitata probabilità di origine professionale. In questo caso, non vi è la presunzione legale di origine:
Per le malattie professionali amianto della LISTA II la vittima deve dimostrare il nesso causale per poter ottenere le prestazioni INAIL (rendita o indennizzo, se il grado di invalidità riconosciuto è inferiore al 16%).
La lista III non è un lungo elenco tumori, infatti comprende solo una malattia tumore per amianto, ovvero il tumore all’esofago, la cui origine lavorativa è ritenuta possibile.
L'opinione pubblica è ancora inadeguatamente informata sul fatto che l'amianto causa amianto malattie correlate come: tumore, problemi amianto, danni da amianto e patologie tumorali da asbesto.
La letteratura scientifica, rispetto alle rilevazioni Inail, ha individuato altre malattie provocate dall amianto che si manifestano anche dopo 10, 15, 20 e addirittura 40 anni dopo esposizione alle fibre, tumori cause, oltre al cancro polmonare per amianto nei polmoni, all'asbestosi, al mesotelioma che è il cancro da amianto, cancro pleura e altre malattie tumori amianto.
Ci sono altre malattie professionali non riconosciute dall'INAIL. La revisione della letteratura ha quindi dimostrato che l'asbesto provoca anche altre malattie in altri organi, tra i quali:
Anche patologie alla vescica possono essere ricondotte all'esposizione ad amianto come causa (Bianchi et al., 2007; Graziano et al., 2009; Manzini et al., 2010; Pavone et al., 2012). Recentemente il Tribunale di Pisa, Sezione Lavoro, nella sentenza 17/2023, ha riconosciuto al ricorrente affetto da tumore uroteliale il diritto alla rendita INAIL per malattia professionale, confermando la patologia come una malattia asbesto correlata.
A tutti i tipi di tumore e tumori amianto si aggiungono anche patologie degenerative, non tumorali, sempre malattie amianto:
Tutte le vittime di patologie tumorali, malattia professionale asbesto correlata hanno diritto a malattia professionale risarcimento e malattia professionale indennizzo amianto:
I lavoratori esposti ad asbesto affetti da cancro, malattia o tumore amianto e altri tipi di tumore hanno diritto all'indennizzo INAIL e al risarcimento integrale dei danni dell'amianto (differenziali e complementari, che si aggiungono al risarcimento danni amianto Inail), a carico del datore di lavoro. Per approfondire:
Anche i familiari delle vittime di tumore da amianto hanno diritto al risarcimento dei danni. Gli eredi possono agire per ottenere il risarcimento danni dell'amianto per i danni subiti personalmente (iure proprio) e per quelli subiti in seguito alla morte del congiunto (iure hereditario), ed ottenere la liquidazione malattia professionale e dei danni subiti sul luogo di lavoro.
In caso di decesso, le somme dovute alla vittima primaria per malattia professionale risarcimento vanno liquidate agli eredi legittimi o testamentari. Per approfondire:
La norma non fa riferimento ad alcun limite del grado invalidante e non contiene limiti di soglia, a differenza del riconoscimento dei benefici contributivi, ex art. 13 co. 8 l. 257/92. Le patologie contemplate nella tabella I delle malattie professionali riconosciute dall’INAIL, infatti, sono assistite da presunzione legale di origine, in forza della quale la sola presenza dell'agente patogeno nell’ambiente lavorativo ne determina il diritto al riconoscimento e dunque all’indennizzabilità (anche ai sensi di Cass., Sez. lav., n. 30438/2018).
In ogni caso, è sufficiente anche al fine di ottenere la certificazione di esposizione ad amianto ex art. 13 comma 7 L. 257/1992, e dunque la rivalutazione amianto dall’INPS, anche nella non creduta ipotesi in cui grado invalidante della patologia fosse ritenuto inferiore al 6% (sempre Cass., Sez. lav., n. 30438/2018) (risarcimento amianto inail).
Per queste malattie è quindi sufficiente la prova della presenza dell'asbesto amianto nell'ambiente lavorativo per ottenere il riconoscimento delle prestazioni previdenziali, senza dover superare alcune valore limite amianto (Cass., Sez. Lav., n. 23653/16).
Tutti i lavoratori esposti ad amianto hanno diritto ai benefici contributivi. Queste maggiorazioni contributive danno diritto al prepensionamento, e per coloro che sono già in pensione a rivalutare la prestazione.
Le vittime dell'amianto hanno sempre diritto ai benefici amianto. Innanzitutto, con l'art. 13, co. 7, L. 257/92. Nel caso in cui, con tali maggiorazioni non si dovesse giungere a maturare il diritto al pensionamento, si può chiedere la pensione inabilità amianto. Questa normativa è stata introdotta con l'art.1, co. 250, L. 232 del 2016. Originariamente il perimetro di applicabilità era circoscritto alla sola asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici.
Con il Decreto L. 34 del 2019, convertito con legge 58 del 2019, e della Circolare INPS n. 34 del 09.03.2020, tale diritto all'immediato pensionamento è stato esteso a tutti coloro che hanno ottenuto il riconoscimento della patologia asbesto correlata, compreso il cancro della laringe, il cancro delle ovaie, etc., possono chiedere di essere immediatamente collocati in pensione.
Il punto debole è il fatto che coloro che utilizzano questo strumento perdono la rendita INAIL. Per questo motivo occorre fare una valutazione se utilizzare solo le maggiorazioni amianto ex art. 13, co. 7, L. 257/92, che dà comunque diritto a un prepensionamento pari al 50% del perimetro di esposizione, e acquisire l'indennizzo INAIL, oppure decidere di chiedere il prepensionamento, a prescindere dall'età e dall'entità della contribuzione in base a tale nuova normativa.
Se con i benefici amianto, il lavoratore ottiene la possibilità di essere collocato in pensione, in modo ordinario, è inutile accedere a tale nuovo strumento. In alcuni casi, specialmente se il lavoratore malato è molto giovane, e mancano molti anni al pensionamento, a questo punto, è preferibile chiedere di poter essere collocato in pensione di inabilità (domanda di prepensionamento).
L’art. 41-bis della legge 58 del 2019 ha ampliato la tutela del lavoratore vittima di danno biologico per esposizione ad asbesto. Sul punto si richiamano i commi 250-bis e 250-ter all’art. 1 della L. n. 232/2016, aggiunti con la nuova normativa.
La sola condizione è quella che il danno biologico, ovvero che la malattia professionale, sia stata causata dall'esposizione a polveri e fibre di amianto. Tutte le linee guida sono ulteriormente specificate nella Circolare n. 34 del 9 marzo 2020. Nel documento di prassi forniscono le istruzioni in merito all’applicazione delle disposizioni:
Per approfondire, sul diritto ai benefici contributivi, ovvero alla pensione amianto:
L’esposizione ad asbesto o a più cancerogeni potenzia l’effetto dell'asbesto causa cancro, problemi amianto, moltiplicandone gli effetti e quindi aumentando il rischio di insorgenza di patologie da asbesto.
Il Prof. Giancarlo Ugazio (comitato tecnico scientifico ONA), nella sua pubblicazione “La triade interattiva del mondo inquinato contro la salute” spiega come le fibre di asbesto siano dannose alla vita umana, sia se inalate sia se ingerite (Omura, 2006).
Il tutto è stato confermato da numerosi studi scientifici relativi a casi di patologie asbesto correlate non comprese negli elenchi classici, in cui sono classificate solo le malattie da asbesto come il cancro al mesotelio, il cancro polmonare, l'asbestosi, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici.
La cancerogenesi da asbesto è potenziata dall’azione sinergica di metalli pesanti: il cromo esavalente, il mercurio, lo zinco, l’arsenico, il selenio, come anche di microrganismi (Candida Albicans, Citomegalovirus, Clamidia Trachomatis, Helicobacter Pylori), e se viene somministrato il ferro, si altera quel delicato e prezioso equilibrio della bilancia perossidativa nei tessuti, con ulteriore danno.
Le fibre di asbesto che penetrano nell’organismo dall’apparato respiratorio o per via gastro-intestinale (ingerite per esempio insieme ad acqua potabile inquinata da asbesto per la presenza di tubazioni di Eternit), possono provocare l'insorgenza di malattia amianto patologie anche dopo molti anni dalla prima esposizione che causa tumore (anche stomaco malattie).
Le fibre di asbesto, soprattutto quelle di lunghezza inferiore a 10 μm, superano le barriere naturali dell’organismo e la mucosa delle prime vie aeree contaminando la faringe e la laringe (adenocarcinoma laringe), scatenando una infiammazione che può portare a diversi tipi di cancro malattie da asbesto. Oltre alla malattia tumorale sono riconducibili agli effetti amianto anche amianto leucemia.
L'asbesto causa tumori perché entra nel circolo ematico e, in alcune circostanze, in quello linfatico, ovvero ovunque il circolo capillare periferico fornisce ai tessuti l’ossigeno e gli altri metaboliti indispensabili per la vita, e li liberi dai cataboliti tossici (anidride carbonica e urea).
Per questo è tra le cause tumori. Di conseguenza, dopo l’esposizione e l’assorbimento delle fibre di asbesto, queste possono essere trasportate in ogni punto del corpo provocando malattia tumorale.
La distribuzione ubiquitaria in tutti gli organi del corpo è dimostrata dalla localizzazione nella maggior parte degli organi del corpo umano della presenza dei corpuscoli dell’asbesto, riscontrata con esami autoptici sui tessuti dei lavoratori defunti (Rom, 1983; Ugazio, 2012). Il reperto di queste formazioni microscopiche è la prova che l'asbesto provoca danni progressivi, problemi amianto: una prima tappa è la risposta flogistica (di tipo cronico, fibrotico, non acuto, purulento) dei tessuti contro le fibrille che, ab initio, si comportano essenzialmente come microscopici corpi estranei.
L'amianto cosa provoca secondo la letteratura scientifica. Secondo gli esperti quest’azione patogena si realizza attraverso un danno della molecola del DNA del nucleo delle cellule mediante un’azione perossidativa (Voytek et al. 1990).
In seguito all’innesco molecolare della cancerogenesi nei tessuti dei soggetti esposti ad asbesto, s’instaura un processo competitivo tra i cancerogeni e i meccanismi naturali di difesa contro i tumori da asbesto.
Se, in dipendenza dalla dose di minerale assunta (body burden), che dipende dalla concentrazione del minerale nell'ambiente di lavoro o di vita, e dal tempo di esposizione a esso (periodo di latenza), la cancerogenesi prevale sulle difese, è inevitabile l’insorgenza di un tumore da Eternit o cancro maligno.
Per questo motivo non solo i classici tumori da amianto, ma anche altri tipi di cancro malattia vanno riconosciuti, con risarcimento malattia professionale amianto e risarcimento danni amianto INAIL. L'amianto quindi causa tumore o cancro. Il tumore amianto può essere localizzato sia nel torace e nei tessuti dall'apparato respiratorio, sia negli altri organi come malattia al cervello (malattia al cervello: glioblastoma multiforme e astrocitoma), prostata (carcinoma), l’ovaio (adenocarcinoma), tessuti emolinfopoietici (amianto leucemia, linfomi), etc.
In tutti questi casi i lavoratori vittime di Eternit tumore hanno diritto al riconoscimento e risarcimento malattia professionale amianto e all'indennizzo malattia professionale per malattia lavoro.
L'amianto cosa provoca? Secondo gli scienziati della Columbia University di NYC, contro la generale credenza secondo cui, quando l’asbesto si è accumulato dentro il corpo, è difficile rimuoverlo, è possibile invece attuare degli strumenti di prevenzione dei tumori da asbesto ed evitare quindi l'insorgenza di cancro da amianto e tumore dell'amianto.
Gli anni di latenza si riducono a meno di cinque anni dall'esposizione alle fibre di asbesto se l'esposizione Eternit è intensa: come per le persone che lavoravano vicino al Ground Zero reliquato del crollo delle Torri Gemelle del World Trade Center.
Sono sufficienti anche meno di cinque anni per ammalarsi di tumore pleura amianto (dall’11 settembre 2001 al 15 maggio 2006), oltre che di asbestosi, provocate dalle fibre di asbesto. I soccorritori sono stati esposti a fibre e nanotubi di carbonio (Wu et al., 2010). C'è in questi casi la malattia amianto e il diritto all'indennizzo ai risarcimenti amianto.
Omura (2006) ha riferito che l’azione patogena dell’asbesto comporta danni dell'amianto per aumento della sua concentrazione nei tessuti, da un valore basale di 5 μg nei tessuti normali a 0,2-0,6 mg (talora a 2,0 mg) espressa in unità BDORT (Bi-Digital-O-Ring-Test), accompagnato dalla drastica diminuzione del telomero delle cellule normali e dall’incremento del telomero delle cellule cancerose.
Occorre fare delle precisazioni. Il BDORT consiste in una prova in cui un anello formato con apposizione energica del pollice di una mano con una delle altre dita della stessa mano (2o, 3o, 4o, 5o) è aperto per il rilassamento della tensione muscolare del soggetto esaminato, dovuto al fenomeno della risonanza con l’identità e la quantità della specie molecolare evocata dall’esaminatore che, da parte sua, opera una sollecitazione per il rilascio dell’anello bidigitale.
Il telomero è la regione terminale dei cromosomi lineari composta di DNA altamente ripetuto, che non codifica per alcuna proteina, ma che ha un ruolo importante nell'evitare la perdita d’informazioni durante la duplicazione dei cromosomi, un danno che, tra l’altro, caratterizza il fenomeno dell’invecchiamento.
Nel corso degli ultimi anni, gli scienziati della Columbia University hanno elaborato e collaudato una combinazione di cinque agenti terapeutici mutualmente compatibili (cilantro, amoxicillina, acidi grassi poli insaturi, sostanza zeta e acido caprilico) che riducono l’asbesto, i metalli pesanti nei tessuti e quindi rimuovono degli agenti patogeni dal tessuto che vengono espulsi con l'urina (Omura et al., 2010b).
Il Prof. Ugazio ha condiviso le tesi del Prof. Yoshiaki Omura, sulla possibilità di poter rimuovere l'amianto presente nell'organismo umano ed evitare così l'insorgenza di malattie provocate dall'amianto e quindi anche dei tumori da amianto.
Per questi motivi, è molto importante la prevenzione primaria. Ciò è stato ribadito dall'Avv. Ezio Bonanni, anche nel corso della recente conferenza stampa, tenutasi il 13.10.2020 presso il Campidoglio. Infatti, ancora nell'ottobre del 2020, l'ONA ha rivolto l'appello al Ministro del Lavoro per la bonifica dei siti. Questo appello è riferito anche agli altri cancerogeni.
"Necessario evitare ogni forma di esposizione". Queste le tesi dell'Avv. Ezio Bonanni, che sono state ulteriormente confermate dalla comunità scientifica, nella revisione del Consensus Report di Helsinki del 2014.
Home >> Malattie da amianto >>Tutte le patologie da amianto