Salute e benessere: diritti, rischi e tutele

Salute indica comunemente una condizione di benessere del proprio organismo, che tenga conto sia della condizione fisica sia di quella psichica. La tutela della salute costituisce un diritto inviolabile dell’essere umano, presente anche nella nostra Costituzione.

 

Salvaguardare la salute dei cittadini dai possibili rischi è uno dei compiti dell’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e del suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni. In particolare assistono la comunità per prevenire effetti dannosi causati dall’esposizione ad agenti tossici e cancerogeni, come l’amianto.

Assistenza medica e legale per la tutela della salute

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Cosa si intende per salute: definizione dell’OMS

Cosa significa salute? Il termine salute deriva dal latino “salus”, che significa salvezza, incolumità e integrità. Tuttavia la definizione ufficiale di salute è data dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia".

 

La salute è considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone.

L’origine del moderno concetto di salute

Il concetto di salute si è evoluto nel tempo. Nell’Antica Grecia, per esempio, essa rappresentava un dono degli dei, mentre la malattia costituiva un fenomeno “magico”. Questa prospettiva cambia radicalmente con Ippocrate e con Galeno, che identificano la salute come “vis medicatrix naturae”, una forza curatrice naturale. Questa forza vitale tende quindi, per natura, a riequilibrare le disarmonie causate dalle patologie. Perciò, da questo momento, la malattia e la salute sono visti come elementi determinati da circostanze insite nella persona stessa e non da agenti esterni o interventi divini.

 

Un’altra importante svolta si compirà nel Rinascimento. Durante questo periodo la scienza medica non si baserà più sugli scritti degli antichi maestri, ma prenderà in considerazione i nuovi principi del metodo scientifico. Si fortifica quindi il legame tra medicina e scienze naturali. Infine, nell’età moderna, assume importanza anche la cura dell'alimentazione e dell'igiene per diminuire il tasso di mortalità e aumentare, di conseguenza, l'aspettativa di vita.

Salvaguardia del diritto alla salute in Italia e nel mondo

La salute è un diritto inalienabile dell’uomo, presente nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948). Anche per l’Italia la salute è un diritto fondamentale e la sua tutela è presente all’art.32 della nostra Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.

 

Rispettando questo principio, il Ministero della Salute ha il compito di garantire lo stato di benessere all'intera popolazione del territorio nazionale attraverso:

  • buon funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale e utilizzando metodi informativi efficaci;
  • il miglioramento di elementi di criticità nell'ambito sanitario;
  • collaborazione con tutte le istituzioni;
  • pianificazione di interventi per affrontare situazioni di pericolo che minacciano la salute della collettività.

Il ruolo svolto dal Sistema Sanitario Nazionale

Il Sistema Sanitario Nazionale è stato istituito dalla legge 833 del 1978 per fornisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito e lavoro. Per garantire il diritto alla salute della collettività, il Sistema Sanitario Nazionale ha l’obbligo di adempiere a due importanti compiti:

  • la sensibilizzazione della popolazione alla salute e all’educazione alla responsabilità;
  • organizzare controlli gratuiti e attività di screening su tutto il territorio.

L’importanza della prevenzione per la difesa della salute

Per salvaguardare la propria salute è importante anche la prevenzione. Già nel 1982, gli epidemiologi Richard Doll e Richard Peto pubblicarono il primo elenco dei principali fattori di rischio che contribuiscono a determinare l’insorgenza di alcune malattie. Si passò così, per la prima volta, da un approccio puramente curativo a uno di tipo preventivo. 

 

La prevenzione gioca un ruolo fondamentale nel ridurre al minimo il rischio di ammalarsi. Questa è possibile grazie all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, alla sensibilizzazione nei confronti di abitudini e stili di vita a rischio e alla bonifica dei luoghi di vita e di lavoro da sostanze dannose. Inoltre, grazie alla prevenzione, è possibile diagnosticare precocemente l’insorgenza di malattie, in modo da garantire trattamenti terapeutici tempestivi. La sorveglianza sanitaria è anche utile per conoscere l’anamnesi lavorativa, la storia familiare del paziente, l’eventuale esposizione a cancerogeni e i fattori ereditari.

I diversi fattori di rischio per la salute

I fattori di rischio per la salute si distinguono in quelli non modificabili, che quindi non dipendono dalla volontà umana, come l’età, il sesso e il patrimonio genetico, e in quelli modificabili. Tra i fattori di rischio modificabili ci sono quindi tutti i comportamenti che causano lo sviluppo o l’aggravamento di patologie.

 

Per esempio è importante curare la propria alimentazione. L’apporto di calorie deve essere commisurato alle calorie bruciate, evitando diete ipercaloriche o ipocaloriche. L’obesità è la causa di malattie cardiovascolari, mentre la malnutrizione per difetto è responsabile dell’indebolimento del sistema immunitario, di debolezza muscolare e cachessia e dell'aumento del rischio di morte. Infine le diete povere di frutta e verdura aumentano il rischio di insorgenza di neoplasie.

 

Anche l’abuso di alcol determina all’insorgenza di oltre 60 patologie. La sua nocività risiede in alcune sostanze quali l’etanolo e l’acetaldeide. A questo si aggiunge uno stile di vita poco sano, fatto di sedentarietà. Al contrario l’attività fisica svolta in maniera regolare previene l’insorgenza di malattie croniche e migliora contemporaneamente il livello di salute mentale.

 

Infine, ma non meno importante, ha effetti negativi sulla salute il fumo. L’abitudine al fumo è responsabile di neoplasie e malattie croniche. Infatti gli agenti cancerogeni derivanti dalla combustione agiscono in modo sinergico con altri agenti cancerogeni, aumentando le possibilità di insorgenza di tumori non solo ai polmoni ma anche in altri organi. Il fumo attivo accelera il processo di invecchiamento della pelle e diminuisce le difese immunitarie dell’organismo, ma anche l’esposizione al fumo passivo è deleteria, soprattutto nei bambini, ed è connessa all’insorgenza del microcitoma polmonare.

L’ambiente lavorativo come fattore di rischio

Tra i fattori di rischio modificabili rientrano anche le esposizioni ad agenti patogeni. Spesso nell’ambiente di lavoro, la salute può essere minacciata dalla presenza di sostanze cancerogene, come aflatossine, benzene, amine aromatiche e, soprattutto, amianto. L’azione cancerogena dell’amianto è confermata dall’ultima monografia dello IARC. Le fibre di asbesto provocano gravi infiammazioni (asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti) che, in seguito, possono evolvere in gravi patologie asbesto correlate, come il mesotelioma.

 

L’asbesto è stato messo al bando in Italia con la legge 257 del 1992. Tuttavia in Italia le esposizioni continuano a verificarsi per l’ancora elevata presenza in edifici privati e pubblici, come scuole e ospedali, e il ritardo nella bonifica dei siti contaminati. A denunciare la gravità della situazione è l’Avv. Ezio Bonanni in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2022”. Per segnalare la presenza di aree a rischio e favorire la bonifica i cittadini possono utilizzare l’App Amianto ideata dall’ONA. Si contribuisce così alla mappatura del territorio nazionale.

 

Il problema dell’amianto è uno degli esempi di come la tutela dell’ambiente sia correlata alla tutela della salute. Infatti non c’è una comunità sana senza un ambiente sano in cui vivere. Un altro fattore di rischio che rende evidente questo legame inscindibile è l’inquinamento. L’inquinamento idrico e atmosferico, infatti, sono responsabili di circa il 20% delle morti premature. Tra le sostanze inquinanti vi sono i prodotti della combustione, come le diossine e il benzene, i gas come l’ozono e alcuni elementi chimici come l’uranio e il gas radon.

I diritti delle vittime di malattie professionali

Per coloro che sviluppano particolari malattie professionali la legge prevede delle prestazioni economiche o di tipo assistenziale. Oltre agli indennizzi INAIL del danno biologico subito e da diminuite capacità lavorative, le vittime hanno diritto al risarcimento integrale dei danni, facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.

Assistenza legale e medica dell’ONA

L’ONA si occupa in primo luogo di prevenzione primaria rispetto al rischio di esposizione ambientale e lavorativa. Infatti l’unico modo per ridurre a zero il rischio di ammalarsi è quella di evitare qualsiasi esposizione dannosa e migliorare il proprio stile di vita. Attraverso l’assistenza medica l’ONA promuove le buone prassi per una diagnosi precoce e tempestiva e l’utilizzo delle migliori terapie e cure. Infine, grazie all’assistenza legale, difende i diritti spettanti a coloro che hanno subito danni alla propria salute e ai loro familiari.