Tutela dei danni da esposizione ai Campi Elettro Magnetici (C.E.M.)


Il danno alla salute indotto dalle onde elettromagnetiche.

I campi elettromagnetici, comunque indotti possono essere dannosi per la salute umana.

Lo evidenzia il Prof. Giancarlo Ugazio, il quale puntualizza:

Secondo le recenti acquisizioni della ricerca scientifica biomedica, l’esposizione ai C.E.M. [Campi Elettro Magnetici] può provocare direttamente o indirettamente patologie nell’essere umano. 

Infatti, è noto che quest’agente fisico è in grado di stimolare la formazione di radicali liberi (reattivi) dell’ossigeno nei tessuti dell’organismo, da un lato, oltre che diminuire l’increzione epifisaria dell’ormone melatonina, dall’altro. Tale ormone è riconosciuto quale valido baluardo contro la progressione del cancro.

Da questi basilari azioni patogene, possono discendere avversi effetti genetici, embriotossici, teratogeni e cancerogeni, com’è stato dimostrato da ricerche su sistemi sperimentali di laboratorio e sull’uomo. Gli effetti embriotossici e teratogeni sono i progenitori delle malformazioni congenite. Per quanto invece concerne la cancerogenesi, i CEM possono svolgere un ruolo non trascurabile d’iniziazione, di promozione e di progressione. Infatti, oltre che provocare alterazioni strutturali e funzionali della molecola del DNA, con difetti della sua trascrizione e dell’espressione dei geni, i CEM possono dare un rilevante contributo di potenziamento della “patologia cancro”, in quanto, bloccando la produzione della melatonina, depauperano il potenziale delle naturali difese dell’organismo contro la neoplasia.

(Estratto dal capitolo IV CEM/EMF de “La Triade interattiva del mondo inquinato contro la salute" di Giancarlo Ugazio, Aracne Editrice (Ariccia, Roma, 2013))


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Il tumore dovuto all’uso del cellulare è malattia professionale.

Lo dice la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 17438 dello scorso 12 ottobre. I Giudici Supremi hanno infatti riconosciuto la rendita per malattia professionale prevista per l’invalidità all’80% ad un manager che, in conseguenza dell’uso lavorativo protratto, per dodici anni e per 5-6 ore al giorno, di telefoni cordless e cellulari all’orecchio sinistro, aveva contratto una grave patologia tumorale: il “neurinoma del Ganglio di Gasser”, un tumore che colpisce i nervi cranici, in particolare il nervo acustico e, più raramente, come nel caso di specie, il nervo cranico trigemino.

Il Tribunale di primo grado, non aveva riconosciuto all’uomo questa possibilità. Una sentenza che poi è stata completamente ribaltata nell’appello. L’Inail avrebbe dunque proposto il ricorso in Cassazione. Le consulenze tecniche esperite nel corso del giudizio, non avevano escluso a priori il nesso causale tra l’uso eccessivo di telefoni e il formarsi del tumore; anzi, ammettevano l’esistenza di una probabilità qualificata di un ruolo almeno concausale delle radiofrequenze nella genesi della neoplasia per cui è causa.


L'Osservatorio Nazionale sull'Amianto - ONA Onlus, oltre ai principi di prevenzione primaria, e secondaria, persegue l'obiettivo del risarcimento dei danni subiti dai lavoratori e cittadini, oltre al riconoscimento delle malattie professionali da parte dell'INAIL con liquidazione della relativa rendita.


L'ONA può essere contattata per segnalazioni, assistenza, tecnica, medica e legale, all'indirizzo e-mail osservatorioamianto@gmail.com oppure al n. 0773/663593.


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